Agli inizi di gennaio avevamo ripreso la denuncia dell’Arch. Bosi che segnalava la prossima installazione di un impianto pubblicitario probabilmente abusivo in viale Mazzini. Come prevedibile tale denuncia non riuscì a fermare l’installazione dell’impianto che l’ultima volta che ce ne occupammo trovammo addobbato come segue:
La storia ha avuto un suo seguito, seguito puntualmente dall’Arch. Bosi e documentato in gran parte sul sito web di VAS Roma dal lui curato.
Dalle pagine del sito scopriamo quindi che il giorno 15 gennaio 2016 l’Arch. Bosi ha ricevuto per posta elettronica il seguente messaggio dell’Assessore del I Municipio Jacopo Emiliani Pescetelli, responsabile per le affissioni e pubblicità:
Gentilissimo Dott. Arch. Rodolfo Bosi,
ho chiesto al Dipartimento di competenza di verificare la regolarità dell’installazione dell’impianto pubblicitario, e l’impiegata dopo controllo mi ha dato conferma della regolarità e relativo pagamento concessione.
Molto cordialmente.
Jacopo Maria emiliani Pescetelli
La risposta dell’Arch. Bosi ad un messaggio tanto generico ed imbarazzante (tanto per ricordare a chi è affidato il commercio nel Municipio I) è stata come al solito estremamente precisa e dettagliata. Riportiamo qui un piccolo estratto:
“La “risposta” che Le sarebbe stata data (si presume solo a parole, considerata la mancata trasmissione di un documento scritto) da una non meglio precisata “impiegata” di un generico Dipartimento di competenza, di cui non viene precisato se trattasi della Direttrice Dott.ssa Silvana Sari o della Direttrice della Direzione Sportelli Unici Dott. Paola Sbriccoli o della Dirigente della Unità Organizzativa Affissioni e Pubblicità Dott.ssa Monica Giampaoli, non risponde affatto al dettato normativo sopra riportato.
Stupisce inoltre che Lei non abbia ritenuto di sentire direttamente al riguardo l’Unità Organizzativa del I Gruppo Prati del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale cui spetta per primo di effettuare il controllo e di redigere nel caso il Verbale di Accertamento di Violazione (V.A.V.).”.
Qualche giorno dopo questo scambio di messaggi ricevemmo un’indiscrezione secondo la quale il posizionamento dell’impianto in viale Mazzini non era dipeso da una decisione autonoma della ditta, bensì da una precisa indicazione del Primo Gruppo dei vigili, che evidentemente non devono avere ben presente la normativa.
Informati della segnalazione di VAS, gli stessi vigili del Primo Gruppo organizzarono alla fine di gennaio un sopralluogo congiunto che ha portato prima alla sparizione dell’impianto da viale Mazzini ma dopo qualche giorno alla sua riapparizione spostato di pochi metri, installato proprio a ridosso del giardino.
La domanda che sorge spontanea è: il nuovo posizionamento è stato deciso autonomamente dalla ditta o è stato indicato ancora una volta dai vigili?
In entrambi i casi, ci chiediamo anche se costoro riescono a comprendere il contenuto dell’art. 8 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (P.R.I.P.), approvato con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 49 del 30 luglio 2014, il quale prescrive che: “… nelle aree attrezzate a verde pubblico o destinate a verde pubblico dai vigenti strumenti urbanistici, nonché lungo le strade che delimitano il perimetro di queste, è vietata la collocazione di impianti pubblicitari”.
No perché se dovesse essere utile possiamo anche preparare un disegnino per rendere chiaro un concetto apparentemente tanto semplice.
L’Arch. Bosi ha sottoposto le nuove domande di approfondimento agli uffici responsabili, ma è possibile che cittadini e uffici debbano continuare a perdere tempo con queste assurdità?
Che speranze ha una città di progredire se invece che pensare a cose ben più importanti, tempo e risorse di tutti (inclusi quelli delle ditte) sono sprecati per questi incredibili balletti degli impianti pubblicitari?