Il Campidoglio vuole intervenire sui tavolini abusivi, forse

Mentre l'assessore Lucarelli pare voler attaccare le OSP fuori norma, seppur in dubbio modo, al Municipio I provano a riprendere il controllo del territorio cominciando col rimuovere le pedane abbandonate

Da un articolo di qualche giorno fa de Il Messaggero veniamo a sapere che domani dovrebbe tenersi un incontro tra l’assessore al commercio Lucarelli e il comandante generale della Polizia Locale, Angeloni, in cui verrà ufficializzata la creazione di una task force dei vigili che avrà il compito di “smantellare le pedane abusive” (così recita l’articolo). Si tratterebbe di 150 agenti che dovrebbero essere incaricati non tanto di elevare sanzioni alle OSP irregolari, bensì di portare ad una veloce rimozione fisica delle stesse approfittando anche dei tre milioni di euro appositamente stanziati nell’ultima manovra di bilancio.

Ovviamente si fa riferimento alle cosiddette “OSP emergenziali“, ossia quelle autorizzate in via straordinaria per consentire ai locali di compensare la perdita di posti all’interno a causa del distanziamento pandemico. Un paio di settimane fa ne avevamo parlato, dando conto dell’intenzione dell’assessore Lucarelli di procedere con la proroga della normativa, altrimenti scaduta il 31 dicembre scorso, comunicando nel contempo l’intenzione di cominciare a perseguire gli illeciti. Su quest’ultimo proposito avevamo nutrito dubbi e infatti le settimane passano senza che si muova nulla di concreto.

Ora c’è questa novità annunciata dall’articolo de Il Messaggero, il quale suona alquanto perentorio, anche se non vi sono dichiarazioni né dell’assessore, né della Polizia Locale, per cui immaginiamo si basi su indiscrezioni dal Campidoglio. Noi però tendiamo a dubitare sulla possibilità che gli agenti della Polizia Locale possano provvedere a rimozioni veloci di OSP irregolari, non essendoci, a meno di nostro errore, procedure che consentano ciò.

Per quanto ne sappiamo, gli agenti possono accertare l’irregolarità di una OSP, verificando quanto eventualmente concesso dal Municipio e, in caso di difformità o anche di concessione inesistente, provvedono a redigere un verbale d’infrazione che poi viene mandato all’ufficio commercio del Municipio per essere lavorato e quindi notificato all’esercente con relativa sanzione e richiesta di adeguamento; se però l’esercente non provvede a rimuovere l’illecito, l’unica strada è un nuovo controllo della Polizia Locale e nuovo verbale di infrazione, che di nuovo dovrà passare dal Municipio e quindi essere notificato all’esercente.

Tali procedure devono essere reiterate fino ad arrivare ad una possibile rimozione forzosa degli arredi da parte del Municipio, o anche alla chiusura del locale per un tot di giorni (in genere cinque).

Tutti i passaggi di cui sopra prendono al meglio settimane, normalmente mesi, per cui temiamo che le cose a breve non cambieranno, anche per i casi più gravi.

 

C’è inoltre un altro problema che l’articolo de Il Messaggero non affronta, ossia il fatto che normalmente la Polizia Locale controlla la regolarità di una OSP sulla base dell’autorizzazione rilasciata dal Municipio. Nel caso delle OSP emergenziali, il numero monstre di richieste arrivate al Municipio I (quasi tremila!?!) non ha consentito all’ufficio commercio di lavorare le pratiche, per cui temiamo che gli agenti non potranno procedere con i controlli se prima le pratiche non vengono lavorate, a meno di non voler creare facili contenziosi con gli esercenti.

Azione propedeutica alla creazione della task force dei vigili sarebbe quindi dovuta essere la costituzione di una task force che procedesse al controllo di tutte le richieste di nuove concessioni, in modo da consentire i controlli sul territorio. Di questa operazione non si ha però notizia, né risulta che il Municipio I sia in grado di recuperare da sé l’enorme lavoro accumulatosi.

 

Staremo a vedere se si saprà qualcosa dell’incontro di domani tra l’assessore e il comandante della Polizia Locale. Vorremmo sperare che quest’ultimo farà presente all’assessore la necessità che tutte le richieste di nuove OSP vengano lavorate dagli uffici, così da consentire controlli efficaci da parte degli agenti.

Spereremmo inoltre che assessore e comandante riescano a trovare il modo di accelerare le procedure per la rimozione degli arredi abusivi, almeno nei casi in cui questi ultimi mettono a serio rischio l’incolumità dei pedoni o la circolazione dei veicoli.

 

 

Sullo stesso tema segnaliamo un’iniziativa dell’assessore al commercio del Municipio I, Jacopo Scatà, che nell’ambito delle operazioni messe in atto per cercare di riprendere il controllo del territorio sta rilevando le situazioni di pedane abbandonate. Vi sono infatti casi di locali che avevano pedane installate e nel frattempo hanno chiuso, oppure casi, più rari, di locali che hanno installato una nuova pedana ma non l’hanno mai utilizzata.

Alla prima categoria appartiene ad esempio la pedana localizzata al civico 33 di passeggiata di Ripetta, collegata ad un locale chiuso da anni.

 

 

 

Nella seconda categoria ricade la famosa pedana di via Stefano Porcari, nel rione Prati, quella spuntata a marzo 2021 in un luogo dove non c’è alcun locale di somministrazione.

 

 

Questi manufatti non hanno motivo di occupare la carreggiata e quindi andrebbero rimossi, consentendo di recuperare posti auto regolari.

In attesa che il Comune metta in campo qualcosa di credibile per cominciare a controllare le OSP a tappeto, suggeriamo di supportare l’azione dell’assessore Scatà segnalandogli (jacopo.scata@comune.roma.it) eventuali altri casi di pedane abbandonate sulle strade del Municipio I.

 

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Una risposta

  1. Senza dimenticare che lo smantellamento prevederebbe avere a disposizione personale abile alla bisogna.

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