CARICO/SCARICO MERCI Queste sono alcune immagini prese nell’area del cosiddetto Tridente (la zona compresa tra piazza di Spagna, piazza del Popolo ed il lungotevere) la mattina di un qualsiasi giorno feriale.
La particolarità di quest’area, come si saprà, è che nell’ottobre del 2014 vi è stato introdotto un progetto cosiddetto di “pedonalizzazione” che puntava ad eliminare quanto più possibile il traffico veicolare sulle strade, volendo così favorire l’utenza pedonale.
Curiosamente la nuova disciplina introdotta da questo progetto ha previsto un allargamento dell’orario di carico e scarico delle merci, che è stato esteso fino alle 11:30 del mattino, laddove in passato era consentito fino alle 10:00 sempre del mattino. Detto in altre parole, la disciplina pensata per favorire il transito pedonale ha incrementato di quasi due ore la finestra temporale a disposizione di furgoni e camion per scarrozzare in una zona considerata a prevalente godimento pedonale.
Il motivo di tale allargamento dell’orario per il carico e scarico ha probabilmente a che fare con la scarsa propensione del commercio a cominciare a lavorare di buon mattino (parliamo in gran parte di negozi non alimentari che quindi tendono ad aprire in tarda mattinata), così come con la necessità di diluire le consegne, dopo che gran parte della sosta (prima possibile in via del Babbuino) è stata eliminata con gli ultimi lavori.
A questo punto ci e vi chiediamo: è forse questo il modo di procedere con un progetto che avrebbe l’ambizione di rendere interamente pedonale una vasta area del centro storico di Roma? Non era forse il caso, considerato che per il solo rifacimento di via del Babbuino il progetto è costato circa 1,6 milioni di euro, di includere anche una soluzione per il trasporto delle merci nella zona che minimizzasse il transito e le dimensioni dei mezzi?
PIATTAFORMA LOGISTICA Volendo cercare di sopperire a tale macroscopica carenza, avanziamo qui una proposta per una piattaforma logistica a servizio del Tridente ma potenzialmente anche di tutto il centro storico di Roma. Si tratta dell’ennesimo uovo di Colombo che però evidentemente deve sfuggire agli scienziati della mobilità che pur sono pagati profumatamente.
Anzitutto chiariamo il significato del termine. Una piattaforma logistica può essere definita (adattamento da wikipedia) come un’area di movimentazione e stoccaggio delle merci con due funzioni essenziali da svolgere:
- attrarre e concentrare i flussi delle merci,
- organizzare, razionalizzando percorsi e consegne, la catena del trasporto intermodale.
In parole povere, si tratta di far confluire le merci da consegnare in un unico posto, direzionandovi tutti i grandi mezzi normalmente utilizzati, da dove poi far partire mezzi più piccoli e meno invasivi che fanno le consegne finali ottimizzando i percorsi. Quindi invece di avere tanti grossi furgoni o camion che consegnano ciascuno qualche piccolo collo, si potranno utilizzare piccoli veicoli che mettono insieme le consegne minimizzando gli spostamenti. E volendosi spingere molto avanti, si potrebbe anche ipotizzare di farle con biciclette o altri mezzi a pedali queste consegne.
I vantaggi evidenti di un sistema del genere derivano dalla riduzione nel numero e nella grandezza dei mezzi utilizzati per le consegne finali, con minore inquinamento atmosferico e acustico, minori rischi di incidenti e maggior decoro generale. Inoltre con un sistema così poco invasivo si potrebbe anche pensare di estendere le consegne durante tutta la giornata, includendo nel sistema anche l’attività dei corrieri espressi che, al contrario di tutti gli altri, sono autorizzati a fare consegne a tutte le ore.
DOVE REALIZZARLA Riguardo il luogo dove organizzare lo smistamento delle merci, per l’area del Tridente si potrebbe pensare al parcheggio del Galoppatoio, il più grande parcheggio interrato d’Europa, dove è in corso un ulteriore ampliamento. Si tratta di una struttura molto vicina che potrebbe addirittura servire tutto il centro storico, permettendo lo smistamento delle merci al coperto e senza intralciare altre attività. Un’altra alternativa potrebbe essere qualcuna delle caserme in via di dismissione in Prati.
Chiaramente una tale piattaforma logistica avrebbe dei costi, relativi allo spazio da utilizzare, ai piccoli mezzi da impiegare per le consegne finali e relativi autisti. E questi costi andrebbero suddivisi tra gli esercizi commerciali, con questi ultimi che non dovrebbero avere difficoltà a ribaltarli sui prezzi finali; in fondo parliamo genericamente del commercio più ricco della città, dove presumibilmente le persone saranno ancora più invogliate a fare acquisti se verrà migliorato il decoro e la sicurezza. Nel caso del parcheggio del Galoppatoio, trattandosi di struttura in concessione, il Comune non dovrebbe faticare molto a trovare un accordo con il concessionario strappando condizioni di favore per l’allestimento della piattaforma logistica.