“La ciclabile è un tema a noi molto caro …“. È rimasta famosa questa espressione del Sindaco Raggi, letta su uno degli imperdibili numeri de “La Sindaca informa”. Era luglio ed il Sindaco informava dell’apertura a breve della ciclabile di via Nomentana e del tunnel di S. Bibiana. Poi a fine settembre la breve ciclabile di S. Bibiana fu realizzata e venne un obbrobrio, mentre per la ciclabile di via Nomentana si parlò di inizio lavori ad ottobre, poi a novembre, ed ora l’ultima è che si dovrebbe partire a gennaio.
Considerata anche la brutta storia del delegato alla ciclabilità, prima nominato tra le polemiche e poi non sostituito quando diede le dimissioni, peraltro in sordina, si può senz’altro dire che l’amministrazione Raggi a parole è la più appassionata di mobilità ciclabile mentre nei fatti è un totale disastro.
Ieri abbiamo avuto una nuova prova di questa doppia faccia dell’amministrazione Raggi, partecipando ai lavori della 2ª Conferenza Internazionale VeloCittà, “la piattaforma per le città ed il bike share”, tenutasi nella Sala della Protomoteca in Campidoglio.
La conferenza è stata organizzata da Isinnova, “un istituto di ricerca indipendente (società cooperativa) che supporta organismi pubblici internazionali, nazionali e locali nell’analisi, la progettazione, l’ attuazione e la valutazione di politiche sostenibili in materia di energia, ambiente, trasporti e mobilità, urbanistica, e società della conoscenza“. La cosa curiosa è che a dispetto di un invito addirittura a nome del Sindaco (proprio del Sindaco, non della Sindaca), questa conferenza non è stata minimamente pubblicizzata e noi ne siamo venuti a conoscenza per vie traverse.
Tema dell’incontro era la ciclomobilità cittadina, con particolare riguardo ai sistemi di bike sharing, e tra i partecipanti vi erano numerosi esponenti politici e non di altre città europee, oltre a diversi operatori di bike sharing.
La conferenza era strutturata in una serie di interventi al mattino, con apertura dei lavori da parte del Sindaco Raggi, e alcuni tavoli di lavoro nel pomeriggio.
Tra gli interventi del mattino erano previsti anche quelli dell’assessore Meleo e del presidente Stefàno. Considerato che lunedì scorso la Giunta Raggi ha approvato un provvedimento per procedere con la riforma dei cartelloni, nell’ambito della quale è previsto un circuito di impianti proprio dedicati al bike sharing, la nostra aspettativa era molto alta per conoscere come questo bike sharing si sarebbe potuto implementare.
Come previsto ha aperto i lavori il Sindaco con uno dei suoi soliti discorsetti infarciti di buoni propositi, considerazioni abbastanza sconclusionate ed ovvietà varie. Di seguito qualche appunto che abbiamo preso della dichiarazione del Sindaco:
- Parla di un cambio di mentalità dei cittadini per adottare sempre di più la mobilità ciclabile, cambio a cui l’amministrazione sta lavorando molto.
- Si vuole puntare molto sul bike sharing a flusso libero, per cui si stanno elaborando delle direttive per la sua implementazione riducendo i problemi già sperimentati altrove.
- Si vuole fare di Roma un modello anche in questo campo.
- 240 km di piste ciclabili presenti a Roma e vi sono progetti per nuove ciclabili in via Nomentana (inizio lavori a gennaio 2018), via Prenestina e via Tuscolana (gara a fine 2017).
- Sottolinea la necessità di confrontarsi con le altre esperienze cittadine di bike sharing. “Non dobbiamo reiventarci la ruota” dice.
Come detto, molte ovvietà, espresse come sempre in maniera poco convincente e poi il commiato per altri urgenti impegni, non prima di una foto di rito con tanto di bicicletta regalato dall’ambasciatore di Olanda.
Da sottolineare l’assenza nell’intervento del Sindaco di un qualsiasi accenno al bike sharing inserito nella riforma dei cartelloni appena approvata dalla sua Giunta lunedì scorso.
È quindi intervenuto Enrico Stefàno, presidente della Commissione Mobilità, che ha enunciato in maniera abbastanza convincente (ed in inglese) una serie di linee programmatiche. Dai nostri appunti:
- Crediamo fermamente nella mobilità sostenibile.
- Finora l’auto privata è stata al centro della mobilità cittadina ma le auto devono avere meno spazio di quello che hanno oggi.
- La bici è il mezzo più efficiente, soprattutto in una città come Roma dove gli spostamenti sono mediamente sotto i 5 km.
- Con le bici le persone possono incontrarsi e parlare, mentre le auto sono delle scatole chiuse che impediscono la socializzazione.
- Ad inizio anno prossimo vogliamo introdurre un sistema di bike sharing a Roma.
Anche per Stefàno, nessun riferimento al bike sharing contenuto nella riforma dei cartelloni.
A seguire l’intervento dell’assessore Meleo che col suo solito stile saccente inizia con:
“Quest’oggi è una conferenza molto molto importante …”
Che ci getta subito nello sconforto. Seguono considerazioni non memorabili. Sempre dai nostri appunti:
- Roma è città molto speciale con “peculiarità molto importanti”. 50% di chi si muove a Roma usa l’auto privata. Solo 1% sceglie di muoversi in bicicletta. Questa amm.ne è impegnata a cambiare l’assetto della città.
- Due strade: creare infrastrutture e sensibilizzare chi ancora non usa la bici.
- Per le infrastrutture stiamo lavorando al PUMS, dove la ciclabilità ha una parte a sé.
- Il nostro impegno è massimo anche per arrivare al miglior disegno riguardo il bike sharing.
- Il bike sharing a flusso libero è ancora sperimentale ma noi vogliamo partecipare alla sperimentazione.
- Per ovviare ai problemi rilevati in altre città stiamo lavorando ad un regolamento che dia le direttive per implementare il bike sharing a flusso libero a Roma.
Incredibilmente, ma neanche tanto ormai, anche la Meleo non cita neanche il bike sharing che verrà finanziato con una parte della riforma dei cartelloni, il cui ultimo atto è stato approvato dalla Giunta, di cui la Meleo fa parte, solo lunedì scorso.
A seguire sono intervenuti Joep Wijnands, ambasciatore d’Olanda in Italia, Catherine Baratti-Elbaz, Sindaco 12mo Arrondissement Parigi e Presidente di Autolib’ Vélib’ Métropole (il bike sharing parigino), Chris Paul, Consigliere Comunale del Comune di Manchester, e tutti hanno condiviso le esperienze delle realtà in cui operano, con particolare riguardo ai sistemi di bike sharing utilizzati.
C’è anche stato un intervento fuori programma dell’on. Paolo Gandolfi, esperto di mobilità ciclabile, che ha illustrato le iniziative legislative intraprese in Parlamento per favorire la mobilità ciclabile.
Al termine degli interventi c’è stata, come previsto, una tavola rotonda con la possibilità di fare domande dalla platea. In quella sede noi avevamo già deciso di chiedere un chiarimento su come il bike sharing previsto nella riforma degli impianti pubblicitari si sarebbe coordinato con le altre iniziative in materia, a partire dal sistema annunciato dal presidente Stefàno per l’inizio dell’anno prossimo. Peccato però che nel frattempo l’assessore Meleo si fosse dileguata furtivamente e poco dopo anche il presidente Stefàno abbandonava i lavori della conferenza, col risultato di assistere ad un dibattito in cui non c’era nessuno in rappresentanza del padrone di casa (grossa scortesia nei confronti dei tanti ospiti internazionali, peraltro). Inoltre della condivisione delle esperienze delle altre città in materia di bike sharing non ha potuto beneficiare nessuno dell’amministrazione romana, con tanti saluti al piano della Raggi di non dover inventare ogni volta la ruota.
Nel vedere il panel di esperti desolatamente privo di una rappresentanza cittadina, ci siamo chiesti di nuovo perché l’amministrazione non abbia voluto sostituire il delegato alla ciclabilità quando diede le dimissioni; in una situazione come questa sarebbe stata la figura giusta per poter valutare le varie opzioni disponili rappresentando anche le peculiarità della situazione romana.
Da notare che una delle domande poste alla responsabile del bike sharing parigino è stata sul perché in occasione della revisione del servizio, in scadenza a dicembre di quest’anno, non hanno pensato di introdurre nessuna forma di bike sharing a flusso libero ma sono rimasti col sistema tradizionale delle ciclostazioni. La presidente di Autolib’ Vélib’ Métropole ha addotto due motivi per aver deciso di escludere il bike sharing a flusso libero a Parigi: anzitutto la pericolosità per il transito pedonale di biciclette lasciate un po’ ovunque sui marciapiedi; inoltre ci si è posti il problema di chi dovesse farsi carico di eventuali biciclette danneggiate e da rimuovere dalle strade, col rischio che avrebbe dovuto occuparsene il pubblico con aggravi di spesa imprevisti. Insomma a Parigi, con una esperienza pluriennale e di successo di bike sharing (il Velib fu introdotto dieci anni fa), hanno valutato troppo rischioso anche solo sperimentare i sistemi a flusso libero.
Peccato quindi che non ci fosse né la Meleo né Stefàno a questo dibattito, perché magari avrebbero potuto meglio argomentare la loro decisione di procedere con l’introduzione di un sistema di bike sharing a flusso libero a Roma.
Durante i lavori del pomeriggio il presidente Stefàno ha meglio chiarito quanto accennato la mattina rispetto alla volontà di introdurre ad inizio 2018 un sistema di bike sharing a Roma. Stefàno ha chiaramente detto che l’amministrazione intende introdurre a Roma uno o più operatori di bike sharing a flusso libero, con sistemi che dovranno conformarsi a delle direttive a cui gli uffici stanno lavorando al momento. Alla domanda di come tali sistemi si coordineranno con il bike sharing che verrà finanziato con la riforma degli impianti pubblicitari la risposta è stata essenzialmente: i diversi sistemi non sono in conflitto ma al momento nessuno ha pensato a come possano coordinarsi.
Detta in altre parole, l’assessorato al commercio, responsabile della riforma dei cartelloni, sta per mettere a disposizone le risorse per implementare un sistema di bike sharing sul tipo di quello parigino, ma l’assessorato alla mobilità non degna di attenzione tale previsione puntando tutto sulla sperimentazione di un sistema a flusso libero.
A noi tutto ciò sembra semplicemente irresponsabile. Come possono i responsabili della mobilità cittadina puntare tutto su sistemi di bike sharing che sono stati rifiutati in realtà simili a Roma per dimensioni e complessità e con molta più esperienza in materia (Parigi ma anche Amsterdam, dove un sistema a flusso libero è stato provato e poi subito cancellato), disinteressandosi del tutto ad un sistema di bike sharing già previsto da norme approvate da questa stessa maggioranza e del tipo già adottato in tutte le maggiori città europee.
Peraltro i sistemi a flusso libero hanno fallito in realtà dove c’è un ferreo controllo del territorio (ad esempio a Singapore). Come si può pretendere di farli funzionare in una città come Roma dove non si riescono a controllare neanche i veicoli del car sharing, facilmente multabili se solo lo si volesse, che vengono lasciati un po’ ovunque dagli utenti?
In conclusione ci sentiamo di dire che anche questo convegno ha dimostrato come la mobilità cittadina sia nelle mani di un’irresponsabile impreparata e presuntuosa, incapace di capire il merito delle questioni e mai dispobile ad un minimo di confronto con i cittadini. Il presidente Stefàno è certamente di ben altra pasta, più preparato e sinceramente appassionato della materia; peccato però questo suo incaponimento per sperimentare qualcosa che ha scarsissime possibilità di riuscire a Roma, non volendo neanche prendere in considerazione il sistema che invece esce quasi chiavi in mano dalla riforma degli impianti pubblicitari.
Su tutto c’è poi un Sindaco che continua a tollerare politiche del tutto conflittuali all’interno della propria Giunta, con la mano destra che non sa quello che fa la sinistra.
Nota finale: chissà se le associazioni dei ciclisti sono state informate di questo convegno ed hanno partecipato. A noi risulta che anche il Dipartimento Trasporti sia stato tenuto all’oscuro del convegno e che fosse presente solo qualcuno dell’Agenzia della Mobilità. Insomma, si direbbe l’ennesima occasione per dimostrare che questa amministrazione non sa proprio cos’è la partecipazione, quella vera. Pensano di stare facendo partecipazione con la farsa del PUMS mentre quella è solo un’iniziativa di facciata per poi continuare a prendere le decisioni nelle segrete stanze.
Riportiamo di seguito le immagini dei pannelli che illustravano ieri le nuove ciclabili previste su alcune strade consolari.