E’ difficile fare previsioni sul trasferimento del mercato Alberone. Eppure tutto sembrava deciso già nel 2017 quando il presidente dell’epoca della commissione Commercio, Andrea Coia, assicurava che i lavori sarebbero dovuti iniziare entro la fine dell’anno per non perdere i fondi. Siamo ormai nella primavera del 2022 e nulla è cambiato.
Anzi la situazione dell’area è notevolmente peggiorata, incrementando il disagio degli operatori e dei residenti. Il quadrante compreso tra via Capponi e via Valesio vive un caos perenne da anni. Al mattino presto i rumori provocati dall’apertura dei banchi disturbano la quiete della strada. Poi la vendita della merce fino al primo pomeriggio e in seguito la sosta selvaggia davanti ai banchi di decine di auto.
Per non parlare dello smaltimento dei rifiuti, con tantissimi cassonetti concentrati in un angolo di via Valesio che fanno sembrare la zona una discarica. Scene che in una città contemporanea non dovrebbero essere più consentite e invece all’Alberone è l’ordinario.
Gli stessi operatori al mattino si trovano spesso auto lasciate in sosta selvaggia e non possono alzare le saracinesche. Qualcuno ha messo degli avvisi ma l’anarchia qui è la regola.
Guardate poi il retro dei banchi, verso gli esercizi commerciali che pagano affitti e tasse salate. E’ come se avessero di fronte un muro di latta, all’interno del quale trovano il loro habitat topi e scarafaggi, attirati dagli avanzi di cibo.
Il progetto per lo spostamento di questo degradato mercato (solo a Roma sono rimaste strutture così fatiscenti) risale a diversi anni fa quando il Comune concesse ad un privato di trasformare l’ex deposito Stefer di via Appia Nuova in un centro commerciale. Nacque così l’Happio che sul fronte è ricco di negozi e insegne mentre sul retro ha conservato una parte pubblica che avrebbe dovuto ospitare proprio il mercato. Non c’è bisogno di dire che la parte gestita dai privati è in ottime condizioni e ricca di commerci, mentre la parte pubblica sta così: una rete percorre tutta via Atto Vannucci e al suo interno c’è erbaccia alta, rifiuti e totale abbandono. Qui dovrebbero esserci operai al lavoro per completare l’edificio e invece non c’è nessuno.
Nella frenesia elettorale del 2021, la giunta Raggi provò uno dei suoi bluff, annunciando che il progetto era ormai definito e che i lavori sarebbero iniziati ad ottobre. Ma le cose non sono andate così e ora una vera data per l’avvio dei cantieri e poi per il trasferimento del mercato non è possibile immaginarla. Secondo le più ottimistiche previsioni ci vorranno almeno altri tre anni.
Lo spostamento dei banchi non solo renderebbe più facile la vita degli operatori e più igienica la vendita dei cibi, ma porta con sé una totale riqualificazione della zona. Il VII Municipio ha previsto una serie di interventi su via Capponi e via Valesio che potrebbero costituire una sorta di “risarcimento” per i disagi subiti in 40 anni. Una parte di via Valesio (quella compresa tra piazza Finocchiaro Aprile e via Paruta) diventerà pedonale. Via Capponi verrebbe totalmente riqualificata e la vera rivoluzione sarebbe per piazza Finocchiaro Aprile.
Lo slargo oggi è preda di un traffico soffocante e di una sosta selvaggia incontrollata.
Il progetto prevede la pedonalizzazione di metà della piazza, in modo da collegarla a via Valesio e rendere l’area un piccolo salotto commerciale. I veicoli resterebbero sull’altra metà, eliminando però la possibilità di parcheggiare in maniera caotica. L’idea è stata approvata dal Comitato di Quartiere e dal Laboratorio Sottovuoti, una associazione tra architetti e cittadini che seguono un percorso partecipato.
Dunque la vita di centinaia di persone cambierebbe radicalmente (in meglio), i commercianti potrebbero affacciarsi su uno spazio pulito e ordinato e i banchisti avrebbero finalmente un luogo giusto per la loro attività. Tutto però è subordinato all’avvio dei lavori nella parte pubblica del Centro Commerciale e al conseguente trasferimento del mercato. Un processo che in un mondo normale avrebbe impiegato poco meno di due anni e a Roma ne richiede 10 o chissà, forse 20.
Una risposta
Il mercato è dagli anni 80 che doveva essere trasferito.
Non lo faranno mai.
La colpa è unicamente di chi crede alle menzogne che ci raccontano.
Smettete di credergli e vivete le vostre vite in pace