Il mezzo flop del bando sugli sponsor delle rotatorie

I privati dovevano prendersi cura del verde in cambio di tre piccoli cartelli pubblicitari. Ma hanno risposto in pochi. Il caso di piazza Trasimeno

Ci hanno provato nel 2018 ma non ha risposto nessuno, hanno ritentato nel 2019 e sono stati costretti ad allungare i termini del bando perché le candidature erano troppo poche. Alla fine l’assegnazione delle rotatorie romane a sponsor privati che se ne prendessero cura, è risultata un mezzo flop.

“Noi in questo progetto crediamo ancora”, disse l’assessore al Verde Laura Fiorini a chi le chiedeva come mai gli sponsor avessero rifiutato di mettere la loro pubblicità su 52 rotatorie romane. A fine 2019, su 52 rotatorie ne erano state aggiudicate solo due, quella di via Castel di Leva e una in via degli Orafi. Tutte le altre erano rimaste orfane e il loro destino sarebbe stato quello del verde romano, cioè nessuna manutenzione. Per correre ai ripari la Sindaca e l’assessore Fiorini decisero di prorogare la durata del bando per altri tre mesi e nel frattempo Virginia Raggi ha più volte sollecitato i commercianti e le aziende romane a presentare un’offerta. Alla fine, sarebbero 20 in tutto le richieste di sponsorizzazione arrivate, quindi un flop parziale.

Il dato delle 20 offerte viene però da un post pubblicato sulla pagina Facebook della Sindaca, perché sul sito del Comune non se ne trova traccia.

 

L’unica novità da atti ufficiali arrivata nel 2021 riguarda la rotonda di piazza Trasimeno, davanti il liceo Giulio Cesare. Il 16 marzo, il Campidoglio ne assegna la gestione alla Ridaje s.r.l. e alla Viving Ets. Le aziende si devono far carico di un costo di riqualificazione di 2.720 euro e di una manutenzione ordinaria per tre anni pari ad euro 3.280. In cambio possono apporre le loro pubblicità nei giardini della rotonda e in maniera che siano visibili anche dalle auto in transito a Corso Trieste.

Siamo andati a verificare se in effetti la rotonda fosse ormai curata da questi sponsor, ma non vi è traccia né dei cartelli, né di particolari opere di riqualificazione.

 

Che le due aziende si siano tirate indietro nonostante l’assegnazione? O forse hanno pensato di iniziare a curarsi della rotonda verso i mesi invernali quando l’erba cresce meno e il lavoro è minore. Vedremo, per il momento resta il dato generale sul flop del bando.

Troppi i vincoli imposti e troppo scarsa la visibilità per gli sponsor. In cambio della manutenzione delle aiuole, della piantumazione di alberi o fiori, dell’irrigazione della rotonda, il Campidoglio offre due o tre striminziti cartelli pubblicitari alti massimo 70 cm e dalle piccole dimensioni. Chi è al volante, difficilmente riesce a leggere un cartello così piccolo, pertanto lo sponsor si deve fare carico di costi notevoli senza ottenere un vero ritorno di immagine.

Ma l’assessore Fiorini insiste: “Non ci si può limitare al semplice ritorno economico. Gli sponsor potranno sentirsi parte di un percorso di miglioramento della città come membri di una comunità che desidera crescere”. Parole che sembrano decontestualizzate dalla realtà romana, dove la situazione dei rifiuti e del verde è così fuori controllo a causa dell’inerzia comunale che appellarsi al senso civico dei privati è poco realistico. Tra le rotonde che forse troveranno un finanziatore nei prossimi mesi ci sono via Vigna Murata, via Millevoi e via Hoepli. Per le altre 30 si prospetta vegetazione molto spontanea.

 

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