All’inizio dell’anno avevamo parlato dell’intervento di rifacimento di via della Frezza, quello proposto e parzialmente finanziato da un privato (il pubblico pagò il costoso selciato della strada mentre il privato offrì un pidocchioso asfalto per i marciapiedi), che vide l’appoggio incondizionato e totalmente acritico del Municipio I.
A conclusione dell’intervento facemmo un consuntivo dell’operazione riportando anche l’imbarazzante discussione che ne seguì in Consiglio Municipale.
Uno dei punti che gli abitanti della strada ed una locale associazione di residenti sollevarono, una volta saputo del progetto (non dal Municipio, che si guardò bene dall’informare chicchessia, come se ci fosse qualcosa da nascondere), era relativo alla mancata previsione nel nuovo assetto della strada di una qualsiasi area di carico/scarico merci, laddove precedentemente ve ne erano addirittura due.
Sul punto, ma anche su tutto il resto, il Municipio non volle sentire ragioni, affermando che era tutto sotto controllo, che quello era un progetto prestigioso e che nessuna modifica sarebbe mai stata presa in considerazione.
Tanta sicumera risultò perfino sospetta ai più, ben sapendo chi conosce quell’area che non era pensabile non prevedere almeno un’area dove le centinaia di furgoni che servono il centro storico potessero fermarsi per scaricare.
Ed infatti ad intervento terminato la prevista prassi di carico/scarico merci si materializzò immediatamente:
La novità di questi giorni è che qualcuno deve essere tornato su quell’insulso progetto (oltre alla mancanza di aree di carico/scarico vi è anche l’assenza di qualsiasi posto auto per disabili) cercando di sopperire al grossolano errore scaricando l’onere sulla strada vicina, ossia via Ripetta. Ecco infatti la novella area di carico/scarico merci realizzata in via Ripetta in prossimità di via della Frezza:
Non è dato sapere se la decisione di realizzare questa nuova area di sosta sia stata presa dal Municipio, che nel caso ci ha messo solo 7/8 mesi a capire una delle magagne che il progetto da loro festosamente approvato aveva, oppure dal Dipartimento, ossia da quell’assessorato che, pur informato di quanto stesse avvenendo in via della Frezza, fece finta di niente, come se una modifica così rilevante nell’unica Isola Ambientale del centro storico non fosse degna di attenzione alcuna.
Va detto comunque che la toppa messa è peggio del buco. Anzitutto, come detto, si scarica su una strada vicina il peso del carico/scarico merci di via della Frezza, come se quest’ultima fosse la figlia dell’oca bianca e le altre a suo servizio. Inoltre questa brillante idea ha eliminato ulteriori posti auto riservati ai residenti dell’Isola Ambientale, in aggiunta a tutti quelli fatti sparire da via della Frezza senza rivederne gli impatti su tutta la disciplina di sosta studiata ai tempi dell’introduzione dell’Isola Ambientale.
Per il Municipio questo ennesimo intervento nell’area suona come ulteriore conferma del totale menefreghismo per le esigenze ed i diritti dei residenti. Ha voglia la presidente Alfonsi a sbracciarsi per l’introduzione dell’Isola Ambientale a Monti o di tutte le altre che le sue visioni bislacche vorrebbero veder realizzate. La realtà è che a lei delle Isole Ambientali non interessa nulla e non ne sa nulla. A lei servono solo come mezzucolo per dare addosso all’amministrazione comunale.
Anche il Comune non fa una grande figura con questa piccola novità, confermando l’assenza di una qualsiasi politica della mobilità in centro storico che non sia funzionale a qualche specifico interesse commerciale, come l’incredibile caparbietà nel portare avanti il progetto di Monti sta dimostrando.
Ancora una dimostrazione che se chi sta al potere in Comune dimostra ad ogni occasione di essere del tutto incapace, chi potrebbe/dovrebbe sostituirlo alle prossime elezioni continua ad operare con logiche che nulla hanno a che fare con le esigenze dei cittadini, bensì sono solo funzionali agli interessi particolari di qualche esercente o alle mire carrieristiche di qualche politicante cittadino.