Abbiamo aspettato un paio di giorni prima di mostravi queste immagini che si riferiscono al quarto rogo in una settimana sotto Ponte delle Valli. Ci siamo, infatti, domandati se fosse il caso di pubblicare foto e video facendo contenti i folli piromani che lo hanno appiccato. C’è una componente voyeuristica in queste persone le quali, spesso, fingono pure di partecipare alle operazioni di spegnimento. In realtà vogliono solo ammirare la devastazione che hanno provocato.
Inoltre lunedì, un incendio ben più grave ha colpito l’area di Tivoli dove due donne hanno perso la vita. Per cui stavamo per soprassedere alla pubblicazione quando siamo stati contattati da alcuni abitanti della zona che ci hanno pregato di mostrare al pubblico cosa sono costretti a subire. “Siamo stanchi – ci hanno detto – e vogliamo che tutti vedano che aria respiriamo una o due volte a settimana. Come vengono ridotte le nostre case, i nostri balconi”.
Ponte delle Valli, infatti, è un insediamento di nomadi e sbandati che sistematicamente danno fuoco ai rifiuti o ai materiali che hanno recuperato nei cassonetti per ricavare ferro e rame. Chi vive a Conca d’Oro, Africano, Vescovio, Salario è costretto a respirare fumi tossici tutto l’anno. Questa estate, però, si è aggiunta la piaga degli incendi dolosi: quattro solo nell’ultima settimana. Vi abbiamo già mostrato cosa accadde la notte del 2 agosto. Ed oggi le immagini di lunedì pomeriggio.
Nel filmato si vede il fumo nero e acre che copre l’orizzonte, si sente il crepitio del fuoco e poi l’arrivo degli elicotteri che andavano a prendere l’acqua nel Tevere e la lanciavano sulle fiamme che erano senza controllo e stavano invadendo la ferrovia.
Diverse baracche hanno preso fuoco e le bombole di gas al loro interno esplodevano come bombe, provocando un frastuono spaventoso. La zona è terra di nessuno. Oltre agli accampamenti abusivi, vi sono decine di persone che coltivano orti o piante più o meno legali (marijuana). Sono state trovate vetture rubate, borse scippate e documenti. Passare in bici sulla pista ciclabile è un’esperienza per coraggiosi.
Ecco perché un gruppo di abitanti di via Pietro Mascagni, via Luigi Mancinelli e via Conca d’Oro si sta mobilitando per organizzare dei turni di controllo. “Se non lo fanno le autorità lo faremo noi”, dicono. In realtà queste “ronde” hanno dimostrato in altre occasioni di essere poco idonee e soprattutto ai margini della legalità. Sarebbe auspicabile un presidio almeno quotidiano delle forze dell’ordine che riporti un minimo di controllo. Ma non si possono neanche biasimare cittadini esausti, costretti a tenere le finestre chiuse e a respirare aria tossica quasi tutti i mesi dell’anno.