Ieri Virginia Raggi ha sciolto la riserva e comunicato ai consiglieri di maggioranza la sua intenzione di candidarsi di nuovo a sindaco di Roma nel 2021.
Benché la notizia fosse attesa, ultimamente era sorto qualche dubbio visti alcuni desolanti sondaggi sull’operato della Raggi a Roma, ma soprattutto la chiara indisponibilità del PD a sostenerla nel caso di una coalizione M5S-PD per le prossime comunali a Roma.
Ma niente, colei che è stata universalmente giudicata, esclusi i fedelissimi del M5S, tra i peggiori sindaci che Roma abbia mai avuto ha deciso di provare a mantenere la guida del Campidoglio.
E dire che Virginia Raggi aveva una scusa d’oro per evitarsi una debacle quasi certa: le sarebbe bastato comunicare l’intenzione di non violare una delle regole di base del M5S, ossia il limite dei due mandati, per sfuggire alla naturale ricandidatura.
Invece no, convinta evidentemente di non aver fatto poi così male, Virginia Raggi ci riprova comunicando addirittura di non voler lasciar mangiare “quelli di prima” dopo aver apparecchiato la tavola. Come a dire: dopo tutto il lavoro fatto in questi oltre quattro anni non si vuole lasciare cogliere i frutti a qualcun altro.
Ma di quali frutti si starebbe parlando?
Dei maggiori problemi di Roma, quelli per cui il M5S nel 2016 fece man bassa di voti, non ce n’è uno che sia stato anche solo impostato per una prossima soluzione.
Sui rifiuti sono ormai fuori controllo sia la raccolta che le capacità di smaltimento, con l’AMA allo sbando, dopo innumerevoli avvicendamenti dei vertici, e addirittura l’assenza di un assessore all’ambiente (quella che c’è si occupa solo del verde).
Anche la mobilità cittadina è fuori controllo, con un trasporto pubblico la cui qualità è scesa a livelli infimi, anche a causa di un’amministrazione interessata solo a mantenere il controllo pubblico dell’azienda, ed una mobilità privata lasciata al caso. Solo ieri sono andati a fuoco ben due autobus dell’Atac, uno di 16 anni (4 oltre la vita tecnica di un autobus urbano) ma l’altro di soli 6 anni, segno che nonostante i continui proclami dell’amministrazione continuano ad esserci enormi problemi nella manutenzione dei mezzi.
Sul verde pubblico, una delle aree dove più aveva affondato gli artigli Mafia Capitale, i risultati dell’amministrazione Raggi sono del tutto insoddisfacenti. A parte l’esperienza personale di qualsiasi romano, che ovunque si trovi, siano essi gli altolocati Parioli o la più plebea Tor Bella Monaca, non può che passeggiare nell’ambito di piccole giungle urbane, vi è il numero record di incendi a Roma a testimoniare una situazione totalmente fuori controllo.
Riguardo la manutenzione delle strade, il sindaco Raggi continua a snocciolare #Stradenuove ogni settimana, ossia tratti di strada rifatti, ma troppe continuano ad essere le strade prive della necessaria manutenzione e soprattutto manca ancora un nuovo sistema di gestione delle manutenzioni (tipo l’appalto unico da tanti auspicato) che assicuri risultati soddisfacenti ovunque necessario.
Anche sul lato della legalità l’attuale amministrazione è stata una delusione totale. Non solo il sindaco Raggi ha subito indagini a suo carico, ma ha dovuto assistere all’arresto del presidente Acea da lei nominato e addirittura l’arresto, il rinvio a giudizio e l’incredibile permanenza nell’incarico del presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito.
Se qualcuno poi pensasse che a fronte di tali risultati più che deludenti il sindaco Raggi è però riuscita a creare un rapporto con la città e con i cittadini, si sbaglierebbe di grosso. E a testimoniarlo non è questo blog, di certo poco tenero con la Raggi e il M5S in genere, bensì un sodalizio serio e misurato come Carte in Regola.
Tra i primi commenti seguiti alla comunicazione di Virginia Raggi ci ha particolarmente convinto quello di Massimo Matellini:
Cos’altro può essere infatti se non totale inconsapevolezza dei propri limiti l’incaponirsi a ritenersi adeguati in un ruolo in cui per oltre quattro anni si sono fatti solo disastri?
Noi l’abbiamo già scritto a fine giugno che secondo noi Virginia Raggi non verrà confermata sindaco il prossimo anno. Troppi sono stati i suoi fallimenti ma soprattutto troppo il distacco tra lei, la città ed i cittadini.
Probabilmente Virginia Raggi batterà il non invidiabile record di Gianni Alemanno, che da sindaco uscente ottenne un numero bassissimo di consensi al ballottaggio. Per la Raggi non vi sarebbe anzi neanche la certezza di arrivarci al ballottaggio, avviandosi così il sindaco verso una trombatura colossale. Contenta lei …
Ma se la notizia della ricandidatura della Raggi non rappresenta granché per Roma, il vero problema è la mancanza, a distanza di meno di un anno dalle lezioni, di una qualsiasi alternativa valida all’attuale maggioranza che guida la città.
L’ectoplasma PD continua a non dar segni di sé in Assemblea Capitolina e appare sostanzialmente lo stesso partito che mandò a casa il proprio sindaco per via notarile e senza uno straccio di motivazione valida. Con la decisione della Raggi di ricandidarsi per il M5S, dovrebbe essere definitivamente tramontata l’ipotesi si una coalizione PD-M5S, costringendo così il PD a formare uno schieramento a sinistra e a trovarsi un candidato credibile, compito tutt’altro che semplice nel poco tempo rimasto.
Il centrodestra continua ad apparire senza una guida affidabile, nonostante abbia buone possibilità di raccogliere il malcontento di ranti romani, soprattutto nelle periferie. Molto dipenderà però dal/la candidato/a sindaco e non si vedono al momento campioni in grado di assicurare la vittoria.
Il solito disastro insomma, con la candidatura della Raggi che però non aggiunge né toglie nulla.
6 risposte
I sostenitori della Raggi sono bravissimi a elencare i suoi successi: bilancio positivo, risanamento Atac, strade nuove. Neanche davanti all’evidenza rinnegheranno la loro fede cieca nei confronti della loro “regina”. Ho paura che, se non ci saranno candidati validi degli negli altri partiti, possa avere chance di arrivare quanto meno al ballottaggio. Dio non lo voglia…
Oggi ne ho scoperta una nuova dell’amministrazione guidata, e pronta a ripetersi, sindaca. Stanno apparendo i soliti “lamieroni” per permettere di attacchinare i manifesti elettorali. Ovviamente si bucano i marciapiedi, anche quelli rifatti da pochi giorni !!! Non ho veramente più parole, fanno di giorno e disfano di notte … Penelope era una dilettante di fronte a Virginia.
Non sarei così sicuro sulla sconfitta già al primo turno della Raggi. Tutto dipenderà da chi verrà candidato dal centrodestra e dal centrosinistra, se anche stavolta decideranno di scansarsi candidando delle mezze cartucce allora non sarebbe da escludere la riconferma di Virginia.
I risultati raggiunti ? Ma dove !!! Potrebbe farsi un giro nel quartiere di Tragliatella nel municipio dove abita lei stessa , per ricredersi totalmente , quattro anni di annunci sulla costruzione del depuratore atteso da circa 40 anni ,opera fondamentale per avere l’ acqua potabile per circa 3000 famiglie , il risultato ? Degrado ed abbandono totale del quartiere !!!
Strano che non venga citata Monica Lozzi come possibile alternativa. Nel suo municipio può già contare su numerosissimi consensi, come candidata sindaco è una bella scommessa.
Ora aspettiamo la candidatura delle altre forze politiche, almeno le maggiori.
Credo che per il Cdx non ci sarà la Sig.ra Meloni: punta sicuramente al Governo nazionale.
Per il Csx (o meglio per il PD): deve essere una persona (uomo o donna non importa) al di sopra di ogni sospetto. E questo, per almeno due motivi:
1 – Per non dare alibi al M5S di dire “quelli bravi, quelli di prima”, “quelli di Mafia Capitale”, ecc… ecc…
2 – Cosa più importante, cancellare la vergogna di 5 anni fa… quando “invitarono gentilmente” il loro Sindaco a dimettersi.