C’è un’area tra Roma e il mare che dovrebbe essere tutelata per la sua bellezza mozzafiato. Una pineta selvaggia che costituisce un polmone per la capitale, una macchia mediterranea incontaminata, una villa storica dimora del Capo dello Stato. Castelporziano, la tenuta presidenziale e la pineta sono un orgoglio ambientale. Poche grandi città al mondo possono vantare verde e storia alle proprie porte come Roma.
E invece la strada che costeggia il muro della tenuta del Presidente e che dalla Pontina porta all’aeroporto di Pratica di Mare è un susseguirsi di rifiuti. Barbari che hanno scelto le piazzole di sosta come discariche per divani, vecchi televisori, cucine, materassi. Anche qui la nostra città si sta pericolosamente avvicinando a quelle metropoli africane o indiane dove tutto viene gettato in strada. Abitanti o traslocatori abusivi senza scrupoli hanno deciso che anche questa oasi di bellezza debba essere ridotta a letamaio.
Quando le associazioni antidegrado lottano contro gli adesivi che offrono sgomberi di cantine a 50 euro, lo fanno soprattutto per questo. Perchè sanno che tutto finirà inesorabilmente nei luoghi più belli delle nostre periferie. E’ davvero un problema minore come qualcuno sostiene? Allora guardate queste immagini, sono le piazzole di sosta che costeggiano il muro della tenuta presidenziale di Castelporziano.
La situazione è questa da diverso tempo ormai, circa due anni. Prima la strada era pulita e si potevano godere i panorami sulle campagne e osservare i pini che svettano dalla tenuta. Poi è bastato che uno cominciasse a gettare rifiuti perchè venisse seguito da molti altri. E se non si interrompe il circuito vizioso sarà sempre peggio.
Questo accade nella città dove tutto è consentito, dove gli arresti per inquinamento ambientale sono rarissimi, dove si ritiene che sversare nel territorio sia un problema minore.