Nei giorni della rinascita di Cinecittà per merito degli incentivi che stanno riportando le grandi produzioni internazionali a Roma, da “Ben Hur” a Zoolander 2″, vi abbiamo mostrato le condizioni lungo le mura degli studios. Non proprio un’immagine da Grande bellezza.
Continuiamo la nostra passeggiata sulla “Via del Cinema”, quel camminamento realizzato dalla giunta Veltroni in omaggio alla storia di Cinecittà, spostandoci verso l’omonimo e popoloso quartiere della Tuscolana. Una delle aree a più alta densità abitativa di Roma e frutto dello sviluppo disordinato dell’edilizia popolare degli anni ’60.
Qui tra cartelloni, scritte sui muri e sosta selvaggia, sono presenti tutti i problemi tipici del degrado romano.
Tra questi, non può mancare l’invasione del commercio ambulante regolare. Che in queste dimensioni e caratteristiche non può che attirare quello abusivo, come nel caso di Via Ravenna. Ma la situazione del Tuscolano è ben più grave ed estesa. Parliamo infatti di una delle zone maggiormente colpite dal fenomeno delle cosiddette bancarellopoli, ovvero dei suk ambulanti regolarizzati dal Comune.
E’ ormai acclarato che il 90% dei posteggi è assistito da regolari permessi e autorizzazioni rilasciate dal Municipio di competenza e/o dal dipartimento centrale. Nonostante ciò, vengono spesso confuse per abusive. La ragione è semplice: banchi di rara bruttezza che vendono merce scadente o contraffatta occupando le strade in modo selvaggio fino ad ostacolare il passaggio dei pedoni. Ovvio che la gente pensi che siano abusivi! C’è anche da da dire che dopo 30 anni di invasione degli ambulanti, regolari e non, associata a una visione pigra e indifferente dello spazio pubblico assai diffusa tra i romani, la maggioranza dei cittadini pare essersi abituata – o meglio assuefatta – a questo tipo di commercio, lo ritiene qualcosa di normale, accetta di vivere in quartieri occupati militarmente dalle bancarelle.
A partire dai cosiddetti posteggi “fuori mercato” – chiamati così perché situati al di fuori dalle strutture rionali – che vengono autorizzati dai municipi (art. 13 regolamento comunale): elemento che sconfessa la retorica del “noi non c’entriamo niente” usata generalmente dagli esponenti politici municipali – consiglieri, presidenti, assessori – per difendersi dalla critiche dei cittadini.
Qui sotto, un posteggio “fuori mercato” sulla Tuscolana: occupa tutto il marciapiede e come se non bastasse invade la carreggiata con il suo furgone/deposito in 2° fila perenne.
Poco lontano un intero lato di Viale Marco Fulvio Nobiliore è stato adibito a mercato quotidiano.
L’altro lato è ridotto così: graffiti vandalici sui palazzi (che abbiamo chiesto di cancellare al nucleo decoro dei Pics)
Rieccoci sul versante bancarelle.
Che non sembrano rispettare le norme sull’occupazione massima consentita (12mq): hanno addirittura piazzato un stendino fuori dall’area di sosta.
Di nuovo sulla Tuscolana, dove in corrispondenza dei banchi fissi e a rotazione si cammina così, in fila indiana.
Anche sulla Tuscolana, come in qualsiasi zona di Roma interessata dal commercio ambulante, si ripete la stessa scena: venditori abusivi al fianco dei regolari, con gli operatori legali che non sembrano avere problemi, non li redarguiscono e non li cacciano.
La fermata di Via Lucio Sestio con bancarella di vestiti annessa.
Distesa di venditori abusivi mimetizzati tra i banchi regolari.
Ed eccoci al termine del giro. Metro Lucio Sestio: vi sembra di essere a Roma o in qualche angolo sperduto del continente asiatico?
Se questa è la Via del Cinema, diffidiamo chiunque dall’utilizzare paragoni e similitudini con Hollywood. Qui non vi è traccia della Grande Bellezza. Soltanto bancarelle imposte a un quartiere che merita ben altro decoro.
2 risposte
Una fotografia deprimente delle nostre strade. Ma purtroppo molto reale.
SEGNALAZIONE:
NUOVO CARTELLONE ISTALLATO (CREDO NEL WK-END) ESATTAMENTE ALL’ANGOLO (TRA L’ALTRO IMPALLA LA VISUALE AL TRAFFICO VEICOLARE) TRA LUNGOTEVERE DEGLI ARTIGIANI E VIA DEGLI STRADIVARI.
Mc Daemon