A dispetto degli annunci dell’amministrazione, che continua a parlare di legalità senza riuscire a fare un solo passo nella sua direzione, il degrado continua a diffondersi occupando ogni spazio fisico a disposizione.

Dopo aver cominciato ad appendere menu ed illustrazioni varie alle pareti esterne del locale, in spregio a qualsiasi normativa sul decoro ed alle più basilari regole del buon gusto, molti locali di somministrazione stanno sempre più cercando visibilità posizionando i loro cartelli nel bel mezzo di marciapiedi e strade, spesso anche a grande distanza dai locali.

Ecco alcuni esempi di tale malcostume.

via del Corso
via del Corso

 

via della Croce
via della Croce

 

largo Argentina
largo Argentina

 

via della Frezza
via della Frezza

 

via di S. Giacomo
via di S. Giacomo

 

via del Corso
via del Corso

 

via 4 Novembre
via 4 Novembre

Un problema minore si dirà, se ad esempio lo confrontiamo con i negozi di souvenir che invadono i marciapiedi con la loro paccottiglia. Ma in realtà di tratta della stessa tendenza di certo commercio a dare tutta la visibilità possibile alla propria attività, senza alcun riguardo se ciò squalifica il luogo stesso in cui essa è svolta.

Ovviamente tutte queste installazioni sono fuorilegge ma siamo pronti a scommettere che esse mai e poi mai vengono sanzionate dai vigili. Ed uno dei motivi di ciò è che quand’anche lo facessero i loro verbali molto difficilmente verrebbero lavorati dagli uffici commercio dei Municipi, specialmente quello del Municipio I, sottodimensionato ed intasato di verbali e pratiche com’è.

Eppure anche queste infrazioni senz’altro minori vanno perseguite con la dovuta costanza, seguendo i dettami della teoria delle finestre rotte, per cui ogni più piccolo degrado porta automaticamente a degrado sempre maggiore, fino ad arrivare ai veri e propri crimini.

Durante il convegno sul commercio svoltosi qualche settimana fa, fu avanzata alla presidente Alfonsi la proposta di farsi promotrice di pattuglie di vigili dedicate al decoro, appositamente istruite per perseguire le infrazioni normalmente giudicate minori: cartelli fuori posto, merce sul marciapiedi, insegne invadenti ed abusive, ecc. Parallelamente l’ufficio commercio del Municipio dovrebbe attrezzarsi per lavorare i verbali dei vigili con la necessaria celerità. Purtroppo sulla questione non ci sembra che la Presidente abbia dato una risposta durante il convegno ed in ogni caso nulla si è visto finora sulle strade, a parte la sempre maggiore invasione di cartelli e menu pubblicitari.

Questa non è l’amministrazione per la “tolleranza zero” ed anche questo problema apparentemente minore sta lì a dimostrarlo.

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Continuano i sit-in itineranti della Rete di Associazioni per una Città Vivibile per denunciare i problemi e chiedere all’amministrazione un dialogo strutturato e continuativo con i cittadini.

Dopo Campo de’ Fiori, tocca a Trastevere (il 21/11 p.v.)

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Perché i tassisti romani devono sempre farsi riconoscere?
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