Siamo andati a piazza Navona a vedere il nuovo allestimento della Festa della Befana. Da quest’anno riprende infatti la tradizionale manifestazione di Natale dopo i due anni di annullamento causa COVID19.
Ad agosto di quest’anno avevamo riparlato della Festa della Befana di piazza Navona, ripercorrendone le ultime tristi sorti: il pessimo bando del 2017, col quale l’amministrazione Raggi ha regalato per dieci anni la gran parte delle postazioni ai soliti noti ambulanti romani, i 40 banchi su 60 sanzionati dai vigili nel 2018 e addirittura la chiusura della manifestazione nel 2019 per irregolarità varie.
In quell’articolo avevamo anche riportato l’intenzione dell’amministrazione di procedere con un nuovo bando per assegnare le postazioni che erano rimaste scoperte e cercare di riempire i tanti vuoti che si erano visti alle ultime edizioni.
Nella visita di ieri avevamo qualche aspettativa, avendo letto le dichiarazioni dell’assessore al commercio, Monica Lucarelli, che parlavano di “festa della Befana al top“.
Un estratto dalla pagina facebook dell’assessore:
“Lo avevo preso come impegno un anno fa: riportare la festa della Befana al top. Lo abbiamo fatto confrontandoci con residenti, associazioni e commercianti. Questa mattina i tanti ringraziamenti dei cittadini e dei nuovi operatori mi hanno dato ancora più certezza che abbiamo fatto un buon lavoro. Da quest’anno la festa della Befana di piazza Navona torna ad essere un evento per i bambini, per le famiglie e per i turisti che qui troveranno eccellenze del territorio e prodotti artigianali. Un evento attrattivo e all’altezza del nome di #Roma.”
Anzitutto un chiarimento merita il punto in cui l’assessore scrive di essersi confrontata anche con i “residenti”. Conosciamo la stragrande maggioranza delle realtà associative attive nel centro storico (probabilmente tutte), oltre a diversi residenti della piazza e del rione, e nessuno ha avuto il piacere di interloquire con l’assessore. Sarebbe quindi interessante conoscere chi sarebbero i “residenti” menzionati dall’assessore.
Tornando alla visita, pensiamo che l’immagine che segue possa riassumere quello che abbiamo trovato.
In sostanza, sono rimasti i vecchi banchi verdi delle edizioni 2018 e 2019, con gli stessi dozzinali prodotti, e sono state aggiunte una serie di nuove postazioni, derivanti immaginiamo dal bando di quest’anno, costituite da gazebo bianchi e caratterizzate da prodotti non particolarmente attrattivi (almeno a giudizio di chi scrive).
Gli allestimenti dei banchi appaiono abbastanza ordinati e il risultato d’insieme non è degradato come si è visto in edizioni passate.
Purtroppo però la commistione banchi-gazebo insieme ai prodotti e gli allestimenti offerti restituiscono una manifestazione di scarso livello, senz’altro indegna di piazza Navona.
Chiariamo che di questo non si può fare una colpa all’attuale amministrazione capitolina, dovendo dare tutto il “merito” del colossale pastrocchio della Festa della Befana ad Andrea Coia, non rimpianto assessore al commercio della giunta Raggi e artefice, praticamente unico, del bando del 2017.
Gli sforzi dell’assessore Lucarelli sarebbero quindi stati pur apprezzabili, se però ella non avesse voluto condirli con una prosopopea del tutto fuori luogo.
Ma davvero l’assessore ci crede quando scrive che l’attuale Festa della Befana di piazza Navona è “Un evento attrattivo e all’altezza del nome di #Roma.“?
E dove le vede l’assessore le “eccellenze del territorio“?
Vorrà mica riferirsi alla porchetta che fa mostra di sé in uno dei banchi??? (e che sarebbe stata tanto apprezzata da un ex-assessore della giunta Raggi).
Meglio quindi lasciarla stare l’edizione di quest’anno della festa e speriamo che l’anno prossimo almeno i gazebo verranno sostituiti con banchi come gli altri (anche se temiamo che i vincitori dell’ultimo bando possano non ritenere il relativo costo sostenibile).
Sempre nell’articolo di agosto avevamo anche indicato come la festa avrebbe dovuto e potrà essere quando il bando decennale del 2017 terminerà, ovvero nel 2026:
“Oltre a squalificare un luogo prestigioso come piazza Navona, la modalità attuale della festa frutta al Comune poche migliaia di euro. Per dare un’idea delle potenzialità, a Milano una manifestazione simile, per quanto non possa esserci un luogo paragonabile a piazza Navona, fruttò nel 2017 al Comune circa 350mila euro!?!
Il problema è che il bando del 2017 fu fatto per una “fiera”, ossia una manifestazione riservata agli operatori ambulanti dove il criterio dell’anzianità è preponderante. Questo è il motivo per cui la gran parte delle postazioni finirono assegnate alla nota famiglia di ambulanti romani dei Tredicine.
A quanto ci risulta la tipologia dell’evento è stata nel frattempo cambiata in “festa”, manifestazione che diviene aperta a tutti gli operatori commerciali, non solo gli ambulanti. Questo vuol dire, ad esempio, che nella festa della Befana di piazza Navona potrebbero trovare posto le migliori eccellenze della gastronomia romana, tipo le produzioni da forno di Gabriele Bonci o il cioccolato di Gay Odin.
Noi temiamo che i tentativi dell’assessore Lucarelli di rianimare una festa ormai morta siano destinati a fallire o, al meglio, ad avere effetti poco significativi.”
Anche in questo caso siamo stati facili profeti a prevedere impatti poco significativi degli interventi dell’assessore Lucarelli. Se avesse risparmiato i toni aulici del suo messaggio ci avrebbe fatto migliore figura.
Un’ultima nota, che dovrebbe essere presa in considerazione da chi cura la sicurezza dell’evento.
Almeno due possibili vie di fuga da piazza Navona sono parzialmente ostruite e la cosa potrebbe rappresentare un grave problema in caso di sfollamento improvviso. In via della Cuccagna, proprio all’ingresso della piazza, è stata piazzata un’ingombrante postazione di caldarroste:
Dalla parte della fontana del Nettuno, invece, in via dei Lorenesi, è presente un grosso vaso e una collezione di bici e monopattini, anch’essi potenziali ostacoli per una massa in fuga:
Sembrerebbero due segnalazioni frutto di pignoleria, ma è anche da queste cose che si coglie il dilettantismo con cui l’evento è organizzato, pure quest’anno.