La grande bellezza del Tufello rovinata dagli antagonisti

Il richiamo al concetto di Grande Bellezza, la continua invocazione da parte di politici e intellettuali al bello come valore identitario, che si traduce (o almeno dovrebbe) nella cura del territorio, badate bene: non solo del verde ma anche delle architetture diffuse, qualcosa vorrà pure dire?

La tutela, la salvaguardia e la valorizzazione della bellezza degli spazi urbani, sono affermazioni alle quali devono seguire fatti concreti, o si tratta solo di vuote enunciazioni retoriche?

E’ di questi giorni la notizia che l’Ater per sanare il suo debito, metterà in vendita parte del suo ingente patrimonio immobiliare. Centinaia di alloggi dislocati tra centro e periferia, in quartieri di assoluto pregio.

Uno di questi è certamente il Tufello. Un gioiello di architettura urbanistica, immerso nella natura.

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Le gradevoli palazzine circondate dal verde, che Nanni Moretti celebra nel film “Caro Diario”.

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Pensereste mai che un luogo di così straordinaria bellezza e vivibilità, sia oltraggiato dai suoi stessi abitanti?

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Ebbene sì, al Tufello c’è chi imbratta ogni cosa e lo fa da anni, nel totale silenzio (o complicità?) delle istituzioni.

 

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Montesacro 159

 

 

Stiamo parlando della galassia dei centri sociali che insistono sul quartiere, e dei suoi attivisti che tappezzano i muri con scritte e manifesti politici, in combutta con le bande di writers che aggiungono a degrado altro degrado, con le loro insignificanti tags.

 

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Via delle Isole Curzolane

 

 

Obiettivamente, però, la maggior parte degli imbrattamenti è di matrice politica e riconducibile all’area antagonista che si raccoglie intorno ai centri sociali del quartiere, almeno tre, la cui roccaforte è la Palestra popolare Valerio Verbano di Via delle Isole Curzolane.

 

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Questa struttura fonda la sua attività di propaganda sulla commemorazione delle vittime del terrorismo e dei “martiri”della sinistra antagonista.

Al di là delle convinzioni personali e delle opinioni di ognuno sull’argomento, siamo fedeli al dettato delle nostra Costituzione, che recita all’art. 21:

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. […] Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.”

Teniamo subito a precisare: non criticheremo in questa sede le idee professate dagli ambienti di estrema sinistra, ma i loro metodi sbagliati, i loro comportamenti fuori norma e irrispettosi degli elementari valori della convivenza civile.

Chiariamo subito un aspetto per sgombrare il campo da possibili equivoci: la redazione di Diarioromano nutre il massimo rispetto per tutte le vittime del terrorismo e delle stragi, ed esprime solidarietà e vicinanze ai familiari degli scomparsi.

Detto ciò, nessuno può toglierci il diritto di denunciare gli atti di vandalismo che, ammantati da un’aura di sacralità e compiuti in nome di valori e principi altisonanti, mascherano e giustificano fini meno nobili.

Nel caso specifico, siamo convinti che la strategia messa in atto sia quella di marcare il territorio, con graffiti e manifesti a carattere politico, per conquistare spazi di visibilità e proselitismo.

 

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Il mercato di Viale Adriatico recentamente pulito dai comitati di quartiere…di nuovo “marchiato”

 

Il trattamento riservato a un capolavoro del razionalismo: il complesso ex-GIL di Viale Adriatico

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La targa marchiata con il simbolo politico…

 

Montesacro 145

 

…e il muro ricoperto dal murales commemorativo.

C’è qualcosa di ancora più preoccupante: la deriva violenta e intimidatoria delle scritte.

Il pannello dell’Unità d’Italia già ripulito da Retake, nuovamente imbrattato.

 

Montesacro 147

Con il raggelante slogan “FECCIA TRICOLORE: IL 2 NOVEMBRE E’ LA TUA FESTA MILITARE ASSASSINO”

 

Montesacro 212

 

Come rovinare l’armoniosa bellezza delle palazzine color ocra.

 

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Le pareti dell’Istituto Grafici e della biblioteca Ennio Flaiano

 

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Ci siamo occupati a più riprese di Montesacro (qui e qui) interpellando l’ex presidente Marchionne, ora consigliere Pd.

 

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Via Monte S. Vicino

 

Non ci credereste ma la scritta qui sopra ha “decorato” i muri del suo comitato elettorale per anni, senza essere mai cancellata.

 

Montesacro 156

 

E rieccoci al punto di partenza: cosa sta facendo la politica per tutelare la bellezza di Montesacro?

 

Da qualche mese si è insediata la nuova giunta comunale ed è stata rinnovata quella del III° municipio.

Entrambe le cariche sono andate al MoVimento 5 stelle. Vediamo quali progetti hanno per la tutela e la valorizzazione del territorio.

“Promozione di percorsi turistici alternativi a carattere Municipale e tematico, con obiettivo la riqualificazione delle periferie, l’occupazione giovanile e il pieno impiego delle Guide Turistiche autorizzate” (dal programma di Virginia Raggi)

Quale migliore iniziativa di un itinerario turistico della Città Giardino?

Nel frattempo Roberta Capoccioni è diventata la nuova minisindaca. Alcuni dei passaggi più significati contenuti nel suo programma:

“Le attività culturali, la riscoperta di luoghi e la promozione turistica sono da sempre strumenti formidabili di crescita socio-economica di un territorio. […] si possano conseguire importanti risultati, con ricadute concrete sui cittadini e sugli operatori economici presenti sul territorio. Tutto questo non può che partire da una piena conoscenza delle ricchezze storico-artistiche del territorio, delle risorse ambientali, degli usi e tradizioni, degli spazi di promozione turistico-culturale”

Quale riscoperta dei luoghi, quale promozione turistico-culturale, quale valorizzazione socioeconomica del territorio, se questo è quotidianamente preso di mira dai vandali?

 

Montesacro 171

 

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Ma l’aspetto più avvilente, ciò che deve far riflettere e che deve indignare, è l’assuefazione e l’abitudine al brutto. L’opera di diseducazione e degrado, condotta sottotraccia da graffitari e centri sociali, ha finito con il creare una diffusa rassegnazione al vandalismo.

Fa male vedere cittadini che accettano di subire passivamente il degrado del proprio territorio. Ma quello che è veramente inaccettabile, è l’attacco ai luoghi del sapere. Offendere e deturpare un luogo di educazione e accudimento come l’asilo L’arcobaleno, o di alta formazione e crescita culturale, come l’Istituto Sarandì e il Liceo Aristofane, è un atto incivile che si commenta da solo.

 

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Un murales artisticamente valido (ma probabilmente non autorizzato) rivendica – chissà perché, chissà per quali meriti –  l’eredità spirituale e politica dei partigiani. Noi però dubitiamo fortemente che i partigiani si ricordino e si onorino, distruggendo la cosa pubblica e la bellezza di tutti. Al contrario pensiamo che rispettare e ammirare il frutto dell’ingegno, del lavoro e della fatica di architetti e operai, come nel caso dei lotti del Tufello, sia l’unico modo per onorare chi ci ha preceduto.

 

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Ritornando al discorso sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare, abbiamo incontrato un incaricato dell’Ater alla manutenzione del decoro. Ci ha rappresentato il suo sconcerto nel vedere com’era ridotta la zona. “scritte ovunque e dappertutto, fino al primo piano degli edifici”

 

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Quanto dovrà durare ancora questo scempio? Lo chiediamo al minisindaco Capoccioni, all’ufficio decoro e patrimonio del III° municipio, all’assessore all’ambiente di Roma Capitale. E coinvolgiamo nella richiesta d’intervento, il nucleo Decoro della Polizia Locale, l’Ordine Architetti e Paesaggisti, l’Istituto Nazionale di Urbanistica, l’Ater, la sindaca Raggi e il vicesindaco Bergamo.

 

Coscienti che il  problema delle scritte politiche, di destra o sinistra, si estende e si ripropone sull’intero territorio – in maniera analoga a quello dei graffiti vandalici – VOGLIAMO AVANZARE UNA PROPOSTA DI SOLUZIONE:

Regolamentazione dei murales commemorativi e identitari: albo di registrazione dei murales dedicati alle vittime degli anni di piombo, ai martiri dei gruppi di estrema destra e sinistra. Individuazione di un percorso formalizzato di scelta, approvazione e legittimazione istituzionale dei murales commemorativi, che non veicolino messaggi di violenza e non risultino in contrasto con le norme sull’ordine pubblico e offensive della morale, delle idee di singoli cittadini, associazioni pubbliche o private, gruppi politici, religiosi, etnici. Destinandoli a spazi espressamente indicati dal consiglio municipale: gli altri murales non autorizzati, verranno cancellati.

(CLICCA QUI PER LEGGERE IL DOCUMENTO, PAG. 6)

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