A luglio scorso abbiamo dato conto dell’iniziativa dell’assessore al commercio capitolino, Monica Lucarelli, per un nuovo regolamento sulle occupazioni di suolo pubblico (OSP) dei locali di somministrazione.
L’opportunità di questo nuovo regolamento è dovuta sia alla necessità di rientrare dal caos (far west l’abbiamo chiamato noi fin dall’inizio) creato dalla normativa OSP emergenziale COVID, sia per superare la normativa ordinaria esistente che per anni ha dimostrato di non essere in grado di governare l’utilizzo del suolo pubblico da parte dei locali.
Già prima del COVID infatti stime prudenziali parlavano di un buon 50% di OSP abusive a vario titolo (dato peraltro confermato ad ogni controllo effettuato dalla Polizia Locale), segno che la normativa vigente incentiva gli abusi anziché scoraggiarli.
A luglio sembrava che il nuovo regolamento fosse praticamente pronto e destinato ad essere approvato a breve, mentre ad oggi sì sa che esso sta ancora affrontando le dinamiche interne alla maggioranza, dove vi è evidentemente sia chi non vorrebbe privare gli esercenti delle OSP aggiuntive sia chi crede sia il momento di rientrare alla normalità nell’utilizzo del suolo pubblico.
La notizia di ieri è che un parlamentare di Fratelli d’Italia ex consigliere in Assemblea Capitolina, Andrea De Priamo, ha presentato un emendamento al “decreto concorrenza”, in via di approvazione alla Camera dei Deputati, con cui il termine della normativa emergenziale COVID in materia di OSP viene spostato dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024.
Su quale diavolo di fondamento possa poggiare un tale emendamento, considerato che l’emergenza COVID è completamente finita da tempo, non è dato saperlo e siamo tutti curiosi di vedere se l’ufficio legislativo della Camera sarà d’accordo a “bollinare” una tale stravagante proroga.
Chiaramente l’iniziativa di De Priamo risponde alle pressanti richieste degli esercenti, ma l’onorevole dovrebbe sapere che essa non fa che prorogare un caos che penalizza gli esercenti virtuosi e premia quelli più spregiudicati o addirittura truffaldini. L’imprenditoria sana ha infatti bisogno di certezze per poter decidere investimenti importanti, mentre il prolungare oltremodo una normativa emergenziale proroga anche l’incertezza per gli imprenditori.
Curioso poi che un emendamento che continua a falsare la concorrenza sia inserito in un decreto legge chiamato “concorrenza”.
Vedremo se questa assurdità di una proroga “COVID” quando il COVID è solo un ricordo andrà in porto. Per il momento le uniche reazioni contrarie sono state quelle dell’assessore Lucarelli e della presidente del Municipio I, Lorenza Bonaccorsi, mentre sarebbe davvero il caso che anche il sindaco Gualtieri si facesse sentire, visto l’enorme impatto che avrebbe l’eventuale approvazione della proroga.
Oltre che però cercare di scongiurare la proroga proposta da De Priamo, l’amministrazione capitolina può fare la sua parte approvando un nuovo regolamento OSP che preveda una parte sanzionatoria finalmente efficace nel disincentivre gli abusi e spingere gli esercenti a rispettare le norme.
Se infatti il nuovo regolamento andasse in vigore, anche in caso di proroga emergenziale l’eventuale nuovo processo sanzionatorio sarebbe immediatamente applicabile e consentirebbe di reprimere la mole enorme di situazioni contrarie, ad esempio, al codice della strada.
L’importanza di controlli finalmente efficaci l’avevamo già evocata lo scorso anno, in occasione della proroga della normativa emergenziale decisa dal governo.
Questa volta il tema assume ancora più importanza, perché se da una parte si pone una maggioranza parlamentare spudoratamente e immotivatamente a favore degli esercenti, dall’altra l’amministrazione capitolina può assumere una posizione di “tolleranza zero” nel reprimere gli abusi, introducendo norme più efficaci col nuovo regolamento e potenziando gli uffici preposti ai controlli.
Se ciò venisse fatto, la sola applicazione puntuale del codice della strada porterebbe alla rimozione di un grandissimo numero di arredi abusivi.
Preferisce il governo nazionale uno scontro diretto con l’amministrazione capitolina, che potrà reagire con la “tolleranza zero”, oppure è meglio prendere atto della fine dell’emergenza COVID e lasciare che sia il Comune a stabilire, col nuovo regolamento, il percorso per passare dal caos attuale ad una situazione di relativa normalità?