Nonostante i fondi assegnati dal MIT nel 2017, le revisioni dei treni non sono state fatte e questo porterà nel 2022 ad una riduzione del servizio del 30%, con frequenze dei treni nelle ore di punta fino a 5 minuti!?!

Immaginate di avere una piccola Azienda dove si trasportano merci con un certo numero di furgoni speciali. Quando arrivano al tagliando, si devono obbligatoriamente fermare. L’officina che li revisiona può fare UN solo furgone alla volta, e ci impiega 6 mesi.

Quando il 1° furgone entra in officina, il 2° furgone dovrà avere almeno 6 mesi disponibili. Tradotto in km: se in un mese un furgoncino percorre mediamente 1.000 Km, in 6 mesi ne farà 6.000. Il 2° furgone dovrà perciò avere 6.000 km residui prima del tagliando (se ne avesse ad esempio 4.000, dopo 4 mesi si fermerebbe e dovrebbe rimanere 2 mesi nel parcheggio, in attesa di entrare in officina, dove c’è ancora il furgone precedente). Per lo stesso motivo il 3° furgone dovrà avere 12 mesi (= 12.000 km), il 4° ne dovrà avere 18 (=18.000 km), e così via.

Con queste informazioni si traccia una linea rossa su un grafico che riporta i km dei vari furgoni, messi in ordine. Tutti i mezzi sotto la linea si fermeranno nel parcheggio per un certo tempo, in attesa di entrare in manutenzione, e ci saranno quindi due o più furgoni fermi che non potranno lavorare.

 

 

Passiamo ora alla situazione dei 51 treni modello CAF.300, che sono in servizio su Metro A (38 treni – il 100%), Metro B (5 treni), e Roma Lido (8 treni, di cui ben 6 sono già arrivati alla scadenza della Revisione – il servizio è attualmente quasi inesistente).

Da questa simulazione in basso, si può vedere come nel giro di un anno (a partire dal 2023) si fermeranno ben 24 treni (quelli sotto la linea rossa di crisi, nella fascia tra 200 e 300mila Km). Considerando che la capacità della ditta è di revisionare 4 treni ogni 5 mesi, pensate cosa può significare avere oltre la metà dei treni fermi per un lungo periodo. E le revisioni sono in estremo ritardo: i primi treni entreranno in revisione a partire da inizio 2022, e questo nonostante il MIT avesse assegnato i relativi fondi a fine 2017. In mezzo ci sono stati enormi ritardi del Comune nel girare i fondi ad ATAC ed una gara non aggiudicata, un’altra rifatta e oggetto di ricorso.

 

 

Per scongiurare la catastrofe nel 2023, ATAC sta ricorrendo a quella che si chiama “manutenzione compensativa”. In pratica la casa costruttrice concede di fare un certo numero di km in più oltre la scadenza della revisione, a patto di eseguire una serie di controlli agli organi più importanti, come freni, ruote, carrelli, etc., con esito favorevole. Questo ovviamente comporta comunque la necessità di fermare i treni, anche se per un periodo più breve della revisione.

Da una lettera scritta dai Commissari del Concordato a dicembre 2020, possiamo vedere come il servizio Metro A nel 2022 potrebbe crollare del -30%, con i convogli che in ora di punta passerebbero ogni quasi 5 minuti.

 

 

Stanno cercando di rimandare e spalmare sugli anni successivi il problema, solo ATAC conosce la reale situazione, che tuttavia resta imprevedibile. Preparatevi veramente a qualsiasi tipo di disservizio.

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