Una multa in più oggi, qualche euro in più nella pensione domani. E’ l’obiettivo raggiunto dai Vigili Urbani di Roma dopo anni di trattative con il Comune. In pratica il nuovo contratto per il personale non dirigente, firmato poche settimane fa, ha riconosciuto agli agenti in servizio nella capitale la possibilità di aderire ad un fondo pensionistico complementare.
I versamenti a questo fondo, chiamato Perseo-Sirio, non proverranno direttamente da trattenute sullo stipendio ma dalle multe che saranno comminate.
Lo prevede l’articolo 208 del Codice della Strada, uno dei più discussi e meno applicati. I proventi delle contravvenzioni, infatti, dovrebbero essere destinati a scopi di sicurezza stradale, investimenti sulle infrastrutture viarie e appunto previdenza della Polizia Locale o di Stato. Ma la gran parte dei comuni, e Roma non fa eccezione, usano le multe per coprire buchi di bilancio.
Da qui la lotta, iniziata anni fa dai sindacati dei Vigili, per ricevere una quota di queste somme almeno al raggiungimento dell’età della pensione. D’altronde il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, ha ridotto di molto l’assegno pensionistico degli agenti di Polizia Locale. Oggi un vigile appena assunto ha una retribuzione di 1.683 euro lordi al mese, più gli indennizzi legati ai turni o agli incarichi. Chi ha un’anzianità di almeno 20 anni, è laureato e ha raggiunto il livello di vice-ispettore o ispettore, ha una busta paga di 1.921 euro lordi più gli indennizzi. Una volta in pensione, il guadagno si ridurrebbe di circa il 30%. Per mantenere un valore simile alla retribuzione precedente, i Vigili potranno ora aderire al fondo pensionistico complementare alimentato dai proventi delle multe.
Gli automobilisti romani, dunque, devono temere una maggiore severità da parte della “Municipale”? Probabilmente sì, dato che anche la Sindaca Raggi a fine 2018 aveva chiesto agli agenti più multe. In particolare, per pagare gli stipendi dei 500 vigili assunti nel corso di quest’anno occorrono circa 12 milioni di euro che il Campidoglio conta di incassare dal maggior numero di contravvenzioni: 2,8 milioni invece delle 2,6 milioni dell’anno precedente.
L’incasso aggiuntivo sarebbe appunto di 12 milioni. Il combinato disposto del giro di vite chiesto dalla Sindaca e dell’obiettivo pensionistico dei vigili, non farà dormire sonni tranquilli a chi guida per le vie di Roma. Rispetto alle altre città italiane, comunque, nella capitale vengono comminate meno multe: ogni romano paga 65,6 euro a testa l’anno, contro i 129,3 pagati da un fiorentino, i 127,9 da un bolognese e i 123,8 da un milanese. Tra le metropoli, solo Napoli fa peggio di Roma con 40,2 euro a testa.
3 risposte
Da una recente ricerca, condotta dalla CGIA di Mestre, risulta che solo il 40% delle multe comminate per infrazioni al Codice della Strada vengono pagate (media nazionale).
La percentuale dei comuni del Lazio è inferiore al 30%.
Qualche mese fa il Comune di Roma, preso atto che i romani non pagano e così finiscono nei contenziosi e poi in prescrizione, ha rinunciato a 380milioni di €…
Mi piacerebbe sapere quante multe hanno fatto gli ausiliari del traffico (atac) agli autocarri dei traslochi che stazionano permanentemente sulle strisce blu a Via Cipro (angolo via Meloria) e quante multe sono state pagate? E se non sono state pagate perché non é stato applicato il fermo ammistrativo ? …
Sarei curioso di sapere (dai vigili urbani e atac) se sia lecito e corretto esporre il contrassegno degli invalidi su uno dei furgoni dei traslochi che stazionano permanentemente in sosta sulle strisce blu e gialle a Via Cipro angolo Via Meloria…Chi è “l’invalido” il furgonaro che scarica e carica i mobili?…