La via Salaria tra il Raccordo Anulare e la Tangenziale Est è una mulattiera. Non solo per le pessime condizioni dell’asfalto, destino comune a tutta Roma, ma soprattutto per le numerose immissioni senza alcuna sicurezza che provocano ogni anno troppi incidenti.
Il problema è conosciuto da tempo in Campidoglio al punto che nel 2007, durante l’amministrazione Veltroni, fu predisposto un progetto di riqualificazione della strada che la cambiava completamente. Il progetto, che costò molti soldi, era talmente dettagliato che il Simu (il dipartimento per lo Sviluppo delle Infrastrutture e la Manutenzione), assieme all’assessorato ai Lavori Pubblici lo mandarono avanti e chiesero tutti i permessi necessari.
Oggi questa è forse l’unica opera di una certa dimensione ad aver ottenuto tutte le autorizzazioni, da quella paesaggistica a quella fluviale. Si tratta di 37 permessi che stanno purtroppo per scadere. Poiché il progetto è del 2007, se entro 10 anni, cioè entro il 2017, il progetto non diventa esecutivo, tutto l’iter dovrà ricominciare da capo, con un ovvio dispendio di soldi e tempo.
I tecnici del Simu e del Dipartimento Lavori Pubblici hanno presentato tutto il lavoro alle commissioni lavori pubblici, bilancio e mobilità con l’intento di sollevare la questione ed evitare la scadenza dei permessi. Ma il problema principale resta quello dei fondi. Secondo gli ultimi prezziari, occorre un investimento di 140 milioni, troppo per le disastrate casse del Campidoglio. Sebbene la messa in sicurezza di una strada e la salvaguardia di vite umane non dovrebbe avere prezzo.
Secondo il progetto, infatti, la Salaria verrebbe dotata di una complanare che eviterebbe l’immissione diretta dai concessionari e dalle altre attività commerciali sulla strada a scorrimento veloce . Come si vede dalla foto che segue, non c’è alcuna corsia di accelerazione o decelerazione e le auto rischiano non poco.
La costruzione di una complanare permetterebbe un afflusso e un deflusso più sicuro, come avviene qualche km dopo, all’altezza della Motorizzazione civile, l’unico tratto dove c’è una corsia laterale che – come si vede nella foto sotto – è tenuta in modo pessimo ma almeno svolge una funzione.
Lo spazio per costruire la complanare è presente su quasi tutto il tratto interno al Gra della Salaria e si può recuperare riducendo lo spazio verde (va beh diciamo verde ma è tutto in abbandono) attualmente in gestione a RFI, Rete Ferroviaria Italiana. Gli alberi sarebbero inseriti nello spartitraffico tra le corsie.
C’è poi il problema dell’immissione da via dei Prati Fiscali in direzione centro. Uno svincolo davvero pericoloso, considerata una trappola per auto e moto, che il progetto ridisegna completamente.
Nascosto da una sopraelevazione di cemento c’è poi uno splendido ponte romano sull’Aniene che gli ingegneri hanno previsto di riportare alla luce. Oltre all’aspetto archeologico, la bonifica dell’area sarebbe necessaria dato che oggi viene utilizzata dai recuperanti come discarica del loro materiale di risulta che viene gettato sugli argini del fiume.
Sempre nel progetto sono previsti due nuovi ponti, alcuni svincoli, due sottopassi e la realizzazione di una pista ciclabile fino al Raccordo. Insomma una rivoluzione per l’intero quadrante e anche per tutti coloro che vi transitano spesso, oggi costretti ad un anacronistico limite di velocità a 30km/h.
Purtroppo sia il presidente della commissione mobilità Stefàno, sia quello della commissione bilancio Terranova, hanno espresso perplessità sul reperimento dei fondi e non si sa se vorranno dare impulso o meno a questo progetto. Per ora, purtroppo, resta una strada che si allaga ad ogni minima pioggia e dove si registra un numero di incidenti elevatissimo.