Un lettore che lavora nell’edificio dell’Unione Industriali a La Rustica ci ha segnalato strani movimenti di camion e furgoni ad ogni ora del giorno e della notte in via Andrea Noale. Questi mezzi sono soliti scaricare abusivamente rifiuti.
Ci siamo recati in via Noale e quasi non credevamo ai nostri occhi. Tutta l’area che costeggia la strada dalla Stazione La Rustica fino all’incrocio con via di Salone è disseminata di calcinacci, pneumatici, sedili per auto, ferri arrugginiti e così via. Una vera discarica senza soluzione di continuità per più di un chilometro. Sembra quasi che i delinquenti che gettano i rifiuti siano alla ricerca di spazi liberi in quanto tutte le piazzole sono ormai piene di immondizia.
Siamo in periferia è vero, ma non siamo in un angolo sperduto del mondo. Qui ci sono attività commerciali importanti: c’è appunto l’Unione Industriali, c’è la Ericcson, la SIT Finanziaria di Sviluppo, un albergo della catena Novotel e una frequentata stazione ferroviaria.
Sembra impossibile che le forze di polizia non si siano accorte di questi movimenti che sono stati notati perfino da un impiegato affacciato alla finestra. In realtà l’intero quadrante è tra i più degradati di Roma. In via di Salone c’è il campo nomadi più grande d’Europa (quello dove pochi giorni fa è scoppiata una maxi rissa mentre i vigili facevano un censimento) e la strada è da tutti chiamata “la via della morte” per la sua pericolosità. Senza illuminazione e piena di buche ha uno dei tassi di mortalità tra i più elevati in città.
Dal campo nomadi partono ogni giorno roghi tossici che avvelenano l’aria. Via Noale è stata chiusa per anni costringendo gli abitanti di Ponte di Nona a compiere giri assurdi. Da quando è stata aperta, però, è stata scelta come discarica illegale. Il pensiero va come al solito ai tanti traslocatori abusivi che infestano la città con i loro adesivi. Propongono sgomberi di cantine e magazzini a pochi euro e poi gettano tutto nelle nostre campagne. Per ricordare, ancora una volta, che il tema degli adesivi non è solo una emergenza decoro ma soprattutto un problema ambientale.