La situazione della Roma Nord – Roma Civita Castellana Viterbo – a Maggio 2024

Continuano i disagi per i pendolari della ferrovia ex concessa Roma Nord sia in termini di ritardi che cancellazioni. Proseguono i lavori presso la stazione di Acqua Acetosa ma resta sempre carente l’informativa agli utenti

Articolo di Fabio Rosati (Comitato Pendolari Roma-Nord) ed Enrico Tolomei (analista ed esperto informatico) 

 

Come promesso, proseguiamo la disamina del livello di servizio offerto lungo la ferrovia Roma Civita Castellana Viterbo, con i risultati del servizio erogato durante il mese di maggio 2024 e quindi con quello che è la situazione dei treni viaggianti nonché degli attesi investimenti ultra decennali pianificati per questo 2024 e anni a seguire.

Purtroppo si continua ad assistere ad un peggioramento del servizio che vede nei primi cinque mesi di quest’anno un numero di 1.998 soppressioni di corse urbane complessive pari all’8% del totale delle corse da erogare nel periodo (qualcuno dirà fisiologico e/o accettabile); mentre la linea extraurbana, da Flaminio sino a Viterbo con lo scalo tecnico a Catalano, registra 340 soppressioni (6% delle corse programmate che ricordiamo sono già insufficienti a soddisfare le esigenze del quadrante di Roma Nord). Parliamo pertanto di 2.338 corse soppresse mediamente nel periodo (ovvero l’8% del totale programmato). Se le cose non dovessero cambiare, ci avvieremo per l’anno 2024 a possibili 5.000 soppressioni se non più.

Altro aspetto importante è dato dalla mancanza di comunicazione/informazione nelle stazioni all’utenza. Su questo aspetto si è mossa recentemente anche l’ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti) che con la delibera 70/2024 ha preso provvedimenti nei confronti di Astral a seguito della mancata diffusione sonora delle informazioni previste presso la stazione Due Ponti della ferrovia e così Astral si è impegnata ad implementare un nuovo sistema di audio-informazione innovativo entro il 31 maggio 2025 in tutte le stazioni della tratta extraurbana ed entro il 28 febbraio 2025  in tutte le stazioni della tratta urbana. Un investimento che copre il nuovo sistema di annunci audio e prevede anche la creazione di una applicazione per smartphone (per complessivi 1.9 milioni di euro).

 

 

Continuano le lunghe ed estenuanti attese in banchina nonché il sovraffollamento sui pochi treni a disposizione: la conseguenza è i disservizi dati da soppressioni e ritardi. I ritardi continuano ad essere veramente eclatanti ed in particolare si rileva nel periodo Gennaio-Maggio 2024 quanto segue:

  • 841 corse complessive in ritardo che registrano ben 36.754 minuti di ritardo nei primi cinque mesi dell’anno (parliamo del 23,7% delle corse erogate);
  • 712 le corse urbane in ritardo con ben 27.216 minuti di ritardo (anche qui un 23,4% delle corse urbane effettuate);
  • 129 le corse extraurbane in ritardo con 9.538 minuti di ritardo (il 25,0% delle corse extraurbane effettuate).

 

 

Una vera agonia per i pendolari che, quando sono costretti a prendere le navette sostitutive per la tratta extraurbana (ammesso che siano disponibili), spesso si trovano in lunghe attese alla stazione di Montebello.

Sulla linea extraurbana l’ormai “classico” dei ritardi continua ad essere evidenziato dalla corsa delle 5:40 del mattino nonché delle 6:15 (rispettivamente le corse 605 e 607) che viaggiano con 15 minuti di ritardo quando entrambi non vengono soppressi.

 

 

Sul servizio urbano, invece, abbiamo la “classica” soppressione dell’urbano delle 6:50.

 

 

Con questo tipo di servizio non potremo che assistere ad una continua diminuzione di pendolari che usufruiranno dei treni, scegliendo la macchina come unica alternativa per recarsi in città per lavoro e/o studio.

 

Veniamo ora all’analisi dei risultati del solo mese di Maggio che evidenziano quanto segue:

  • la linea extraurbana ha registrato 134 soppressioni (pari al 12,6% delle corse erogate), e 262 corse in ritardo per complessivi 2.054 minuti (parliamo del 24,7% delle corse erogate) con un picco di 46 minuti il 29 maggio per la corsa delle 7:25 da Catalano per Montebello;
  • la linea urbana ha invece registrato 514 corse soppresse (pari anche qui all’9,9% di quanto erogato), con 1.226 corse in ritardo per 5.806 minuti (il 23,5% delle corse erogate) con picchi di 37 minuti per la corsa delle ore 17:00 del 16 maggio in partenza da Montebello.

In merito alle soppressioni, ribadiamo il concetto che la corsa del treno è soppressa a prescindere dal fattore sostituzione con bus della corsa stessa anche perché, per la tratta extraurbana, il treno soppresso che viene sostituito con bus, parte da Montebello anche se il treno doveva partire da Flaminio. Inoltre continuiamo a non sapere gli orari di partenza dei bus sostitutivi e spesso, come già evidenziato precedentemente, i pendolari arrivano a Montebello e non trovano alcuna corsa sostitutiva (partita in anticipo? Saltata? Non si sa).

Pertanto, continuiamo a registrare, mediamente, un 8% di corse soppresse ed un ritardo medio del 24% sulle corse erogate.

 

Abbiamo cercato, a questo punto, di comprendere quale fosse lo stato dell’arte sugli investimenti per la ferrovia, in corso e pianificati, per comprendere ancora per quanto tempo proseguiranno i disagi dei pendolari. Ecco una breve disamina.

Le informazioni provenienti dalla Regione Lazio continuano a far sperare, nonostante decenni di delusioni che i Pendolari hanno subito con la Giunta guidata da Zingaretti, in investimenti previsti lungo la peggior ferrovia italiana. Nel programma triennale approvato dall’attuale Giunta Regionale guidata da Francesco Rocca, figurano risorse per oltre 392 milioni di euro necessarie per la realizzazione degli interventi. Tale somma è suddivisa in oltre 85 milioni di euro per il primo anno, circa 137 milioni di euro per il secondo anno e circa 170 milioni di euro per il terzo anno, come si evince dal Piano Integrato di attività ed organizzazione del Lazio (una sorta di testo unico della programmazione che fissa degli obiettivi fino al 2026). Il documento abbraccia campi diversi e, tra questi, c’è quello relativo all’indirizzo programmatico “Ambiente, territorio, reti infrastrutturali” che comprende tutta una serie di interventi. Tra questi ce ne sono alcuni che riguardano da vicino anche la linea ferroviaria Roma Viterbo.

Alcuni lavori sono stati iniziati quali quelli di ammodernamento e rinnovo dei binari sulla Roma Viterbo, nelle tratte Tor Di Quinto – Grottarossa, Saxa Rubra – Centro Rai e Ponzano – Civita Castellana. Inoltre, ci saranno interventi analoghi anche sulla tratta Acqua Acetosa – Montebello (lavori che, salvo interruzioni, dovranno procedere nel corso del 2024 e del prossimo anno). Contestualmente, l’Astral avrebbe avviato anche i lavori di messa in sicurezza dei passaggi a livello pericolosi (ha pubblicato un bando di gara sul proprio portale da 5 milioni e 329 mila euro per individuare un operatore che si occupi della stesura del progetto esecutivo e dei lavori di installazione delle barriere sui passaggi a livello individuati che sono 30).

 

 

Gli interventi più corposi, che saranno curati sempre da Astral, sono programmati a partire dal prossimo anno. Sulla ferrovia verrà installato l’impianto di segnalamento ERTMS, uno strumento che permette di aumentare il numero di convogli e, di conseguenza, diminuire le attese tra un treno e l’altro (Ferrovie Italiane lo sta già installando sulle linee dei treni regionali). Per quanto riguarda questo intervento, sono stati previsti nel 2025 investimenti per 16 milioni di euro, altri 25 milioni nel 2026 e, infine, serviranno altri 119 milioni per le annualità successive. Costo totale dei lavori: 160 milioni di euro.

Restando sempre nel campo degli investimenti necessari, si prevede, sempre a partire dal 2025, il rinnovo della trazione elettrica nel tratto extraurbano da Catalano a Viterbo. Il costo totale stimato è di 33 milioni di euro: 3,3 milioni nel 2025, 8 milioni nel 2026 e 21,7 milioni per le annualità a seguire. Sarà necessariamente potenziato anche il sistema di alimentazione elettrica con un investimento di 5 milioni fino al 2026 ed ulteriori 7 milioni dal 2027 in poi.

Anche per la stazione di piazzale Flaminio verranno investiti 2 milioni di euro in tre anni per l’alzamento della banchina, ma ancora non si sa nulla in merito alla struttura della stazione nuova all’ingresso di Villa Borghese che giace in completo abbandono da oltre 7 anni.

 

 

Quindi la ferrovia si appresta ad entrare nel turbolento e caldo periodo estivo pre-Giubileo con i suoi “cassoni medioevali” di 6 Firema e 8 Alstom (14 treni complessivi) ormai malandati, usurati e senza aria condizionata (quantomeno per i passeggeri, perché per chi deve condurre i treni – quindi lavora ed è in servizio- il palliativo si trova) che si spera riescano a dare un servizio (con il caldo questi treni hanno seri problemi di tenuta e non dimentichiamo che il personale deve anche andare in ferie).

 

 

Con l’arrivo dell’estate poi cambia anche l’orario dei treni che prevede sull’urbano una rimodulazione delle corse che passano dalle attuali 182 corse/giorno a 130 mentre sull’extraurbano si passerà dalle attuali 42 corse/giorno a 38. Il nuovo orario entrerà in vigore il prossimo 17 giugno 2024.

Del resto, lo ripetiamo, di treni nuovi non se ne parlerà prima della metà del 2025 (se tutto andrà bene altrimenti si aspetterà il 2026), quelli attuali continuano – e continueranno – a dare problemi (hanno oltre trent’anni di servizio) mentre dei due treni Alstom andati in revisione generale quasi tre anni fa tutto ancora tace e non si hanno notizie sul loro rientro anzi, un ulteriore treno è stato inviato in manutenzione generale aggravando così la situazione.

Noi continueremo a monitorare l’andamento e nel frattempo speriamo in un “miracolo” sotto tutti i punti di vista perché la situazione è veramente critica.

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