Una storia di qualche anno fa.
Il 13 novembre 2013 chiamo un taxi per andare a Trastevere. Esco e il taxi mi aspetta davanti casa. È buio, fuori e dentro l’abitacolo. Mi siedo e dico: “Andiamo a Trastevere”.
Alla guida del mio taxi c’è un uomo con una bella voce. Scopro che è un lettore avido di romanzi, ama la letteratura, la poesia. Ma soprattutto, dice, ama Jorge Amado. “Lo sa, l’ho incontrato”. E poi racconta la sua storia.
“Anni fa, nel mio taxi, sono saliti un uomo e una donna. Parlavano portoghese. Erano luminosi e pieni di parole da dirsi. Entusiasti e felici di essere a Roma”.
“Chi erano?”, chiedo subito. Ho la sensazione che mi rivelerà i particolari di un incontro magico. E infatti prosegue: “Era il 1995: nel mio taxi erano saliti lo scrittore brasiliano Jorge Amado e sua figlia”. Quasi mi esce un urlo di gioia. “Davvero?”
Il tassista è innamorato dei libri di Jorge Amado, lo accompagna in albergo e non chiede nulla, non vuole essere pagato. Lo scrittore rimane molto colpito dalla generosità del tassista romano e per ricompensarlo firma subito una copia del libro che il tassista tiene con sé. Si tratta del romanzo Mar Morto.
Questa incredibile storia potrebbe anche finire qui ma siamo ancora nel traffico e Trastevere è ancora lontana. Io all’improvviso non ho più fretta e gli chiedo di continuare il suo racconto.
Molti anni dopo, il 24 giugno del 2008, il tassista prende due clienti nel centro di Roma. Sono italiani, parlano di libri, scrittori, letteratura. A loro, incuriosito, il tassista chiede se sono scrittori. Uno di loro risponde di sì. Il libro s’intitola Dal Pan di Zucchero al Colosseo: intellettuali brasiliani a spasso per le vie di Roma. Il tassista è felice di poter raccontare l’aneddoto di Jorge Amado e subito dice: “In questo taxi si è seduto Jorge Amado”.
Lo scrittore non riesce a nascondere lo stupore. “Incredibile, ma allora sei tu! Incredibile, ti ho incontrato!” dice. Lo scrittore aveva già sentito parlare del tassista di Jorge Amado: era stato lo scrittore stesso a raccontargli di lui. E infatti, a pagina 107 del libro che ha scritto riporta le parole della figlia di Jorge Amado che al tassista dedica bellissime parole: “Mi ricordo dell’autista di un taxi che prendemmo mio padre ed io davanti al Colosseo. Nel tragitto verso l’hotel il tassista volle una conferma al pensiero che gli frullava per la testa e ci chiese se parlavamo portoghese. Rispondemmo di sì e allora esclamò: Lei è il grande scrittore Jorge Amado? La contentezza di quel signore, ammiratore così appassionato da tenere in macchina una copia di Mar Morto, fu pari alla nostra emozione. Non volle farsi pagare la corsa. (…) Fummo noi a sentirci onorati, ancora una volta Roma ci mostrava il suo grande affetto”.
Sono completamente conquistata. Sembra la trama di un romanzo. Arrivo a Trastevere, ma mi sembra di aver fatto un viaggio nel cuore di Roma e della vita. Prometto al tassista che questa storia deve continuare a “girare” e che la racconterò tutte le volte che posso. La storia infinita di Jorge Amado dimostra che la letteratura incontra sempre la vita; si tengono strette come in un abbraccio.
(Questa storia è andata in onda a Voi siete qui su Radio24. Potete riascoltare la puntata a questo link. Con una sorpresa…
2 risposte
Grande storia, ma speriamo che JORGE Amado non si accorga che il suo nome nel titolo di questo post è stato storpiato in GEORGE.
Grazie Giulio per la segnalazione. Il correttore automatico di wordpress ha preferito l’Inglese al portoghese e la cosa ci è sfuggita in sede di revisione. Abbiamo comunque provveduto a correggere.