Quella mostrata nell’immagine è una recente lista d’attesa in un pronto soccorso romano. I casi evidenziati sono tutti relativi ad incidenti stradali di vario tipo e, come si può vedere, questa tipologia copre circa la metà del totale.
Un documento del genere dovrebbe aiutare a comprendere il gigantesco costo umano, sociale e sanitario del numero di incidenti stradali che caratterizza la realtà romana.
Pur trattandosi di un esempio singolo, è comunque ragionevole affermare che nei vari pronto soccorso romani una parte consistente del carico sia rappresentato dalle conseguenze di un traffico automobilistico che presenta numeri sempre più insostenibili, ma soprattutto che si svolge in una grande anarchia.
Non voler mettere mano a questo problema, ad esempio intraprendendo una campagna per il ripristino del rispetto delle più elementari norme del codice della strada, a partire da quello delle strisce pedonali, vuol dire continuare a fare numeri record di vittime della strada, col corollario di intasare sistematicamente i pronto soccorso cittadini.
Nel 2020 una ricerca dell’Asaps, la più grande agenzia di sicurezza stradale italiana, ha calcolato in circa 34 miliardi l’anno il costo degli incidenti stradali in Italia, pari circa al 2% del PIL nazionale.
Come tasso di incidentalità, sempre nel 2020, Roma è risultata ottava tra le grandi città italiane:
Conoscendo però quanto poco a Roma la circolazione dei mezzi si attenga alle norme del Codice della Strada, i possibili margini di miglioramento sono enormi. Solo che si cominciassero a far rispettare i limiti di velocità e le strisce pedonali, siamo sicuri che l’incidentalità calerebbe immediatamente.
A fine maggio avevamo dato conto dell’ennesima mobilitazione nazionale dei Cittadini della Strada per denunciare la Strage Stradale in corso da anni. In quell’occasione si era saputo dell’interessamento del ministro Giovannini, che aveva dato appuntamento agli organizzatori, e del sindaco Gualtieri che aveva inviato un suo rappresentante all’evento.
Non sappiamo se poi si siano fatti passi avanti concreti, ma quello che vediamo è il perdurare della legge della giungla sulle strade romane.
E se il sindaco Gualtieri non si decide a fare qualcosa di drastico continueremo a contare morti e feriti per incidenti a Roma, con ospedali e pronto soccorso a dover sopportare carichi tanto pesanti quanto anomali.
2 risposte
La grande maggioranza è dovuta all’uso del telefonino e al mancato uso degli indicatori di direzione
La totalità degli incidenti è data da una mobilità crudele dove una distrazione costa la morte o la salute. O ne prendiamo atto e smettiamo di distrarci, e di sbagliarci… mmm difficile eh?
O ci mettiamo improvvisamente a lavorare a un trasporto meno avido di spazio, tempo e salute.
Difficile anche questo, ma meno inaffidabile della speranza di essere tutti piloti provetti.