Giovedì sera i telespettatori de la 7 hanno potuto seguire una interessante puntata di Piazza Pulita, una delle poche trasmissioni televisive dove si riesce a discutere e ragionare. Dopo una prima parte dedicata al conflitto innescato dalla Turchia (e già mettere in prima serata un tema di politica estera fa onore a Corrado Formigli), si è parlato di Roma e del disastro del suo verde pubblico.
Un bel reportage dai parchi di Roma ha mostrato pochi giardinieri, senza strumenti di lavoro e in alcuni casi svogliati. Un solo furgone per servire il II e il III Municipio, cioè un’area più grande di Milano e tanti rottami abbandonati nei depositi comunali. Mezzi neanche tanto vecchi, ma mai manutenuti.
E poi tanta plastica e rifiuti perfino sotto le viscere di villa Ada, dove il bravissimo Lorenzo Grassi, giornalista e cittadino attivo, ha condotto la collega de La 7.
Vi invitiamo a guardare il servizio perché sono dieci minuti ben spesi. Ma un tema manca sempre in queste rappresentazioni e anche nelle discussioni che seguono. E’ vero che il servizio giardini è ridotto all’osso, è vero che Ama non ha mezzi o non li mantiene ma tutto questo è avvenuto per una precisa scelta delle amministrazioni precedenti. Lo abbiamo spiegato nel nostro articolo del 13 luglio e lo ripetiamo brevemente qui. Da circa 15 anni è stato deciso di esternalizzare il servizio di manutenzione del verde e di affidarlo a cooperative e ditte private. Se sia stato un bene o un male non sta a noi deciderlo ma fatto sta che quella scelta ha portato a non assumere più giardinieri. Pertanto, man mano che andavano in pensione non venivano sostituiti.
La giunta Raggi pare non aver compreso la questione (o meglio finge di non averla compresa). E così anche molti giornalisti che insistono sulla mancanza di giardinieri, i quali invece si dovrebbero concentrare sul fatto che mancano le ditte esterne per svolgere il lavoro.
Ci perdonerete se usiamo il maiuscolo che significa strillare ma occorre gridare per far entrare nelle orecchie di chi non vuol sentire che I SOLDI CI SONO. NON E’ VERO CHE IL PROBLEMA SONO I FONDI. IL PROBLEMA STA NEL FATTO CHE LA GIUNTA RAGGI IN TRE ANNI NON HA MANDATO IN PORTO NEANCHE UNA GARA DI APPALTO PER AFFIDARE IL SERVIZIO ALLE COOPERATIVE.
La giustificazione che il servizio giardini è stato svuotato non sta in piedi, perché i soldi erano stati messi nelle poste di bilancio destinate ad affidare la potatura e lo sfalcio del verde verticale e orizzontale a ditte esterne. Così è stato fatto fino al 2015, quando l’inchiesta di Mafia Capitale provocò la revoca delle imprese che si erano aggiudicate gli appalti. Dal 2016, anno di insediamento della amministrazione 5Stelle, quei fondi non sono stati più spesi perché non sono stati in grado di far partire neanche una gara.
L’unico a ricordarlo è Mauro Mannocchi di Assoartigiani, che raccoglie le imprese del settore manutenzione verde. “Ci sono 50 milioni stanziati da affidare con un bando europeo – spiega – ma questo bando non è mai stato pubblicato. Mentre per il verde orizzontale, la gara si è finalmente chiusa a giugno del 2019 ma da allora non sono state neanche aperte le buste”!
Ma non basta. I 4,5 milioni stanziati dalla giunta Marino (!!) per lo sfalcio di aiuole e prati, sono ancora in cassa (!!!). La gara, infatti, dopo ben tre anni è stata finalmente conclusa, ma – prosegue Mannocchi – le aziende che l’hanno vinta non possono iniziare a lavorare perché in Comune non hanno firmato i contratti.
Dunque non si tratta del Servizio Giardini svuotato da “quelli di prima”, della mancanza di soldi, dei mezzi rotti e tutta la solita tiritera che dalla Raggi in giù sentiamo ripetere ad ogni intervista. Il vero problema è che in tre anni l’attuale amministrazione non è riuscita a far partire il lavoro delle ditte esterne.
Invece di affrettarsi a nominare un nuovo assessore che velocizzasse il processo, dopo le dimissioni di Pinuccia Montanari la giunta ha atteso sei mesi per incaricare Laura Fiorini. Sei mesi!!!! Della Fiorini, poi, nessuna traccia. L’incarico l’ha ottenuto a giugno, siamo a metà ottobre ma non un’iniziativa, né una dichiarazione sulle gare da sbloccare.
E la città è una selva come mai era stata nella sua storia millenaria.