Porta Maggiore è una delle porte delle Mura Aureliane. Costruita originariamente sotto l’imperatore Claudio nel 52 per consentire all’acquedotto Claudio di scavalcare le vie Prenestina e Labicana, si trova nel punto in cui convergevano otto degli undici acquedotti che portavano l’acqua alla città.
Tutta l’area di Porta Maggiore è ricca di reperti antichi: monumenti funebri, colombari, ipogei nonché una basilica sotterranea neopitagorica.
In qualsiasi altra città del mondo questo luogo sarebbe una delle maggiori attrazioni culturali, mentre a Roma è condannato a fungere da prestigioso spartitraffico per autoveicoli, tram e trenini. Ma anche considerando l’interesse ridotto, dovuto all’inflazione romana di monumenti, nulla spiega lo stato di totale abbandono e degrado che caratterizza tutta l’area: sterpaglie incolte e rinsecchite, aiuole sporche e maltenute, sporcizia ovunque, accampamenti alla luce del sole, diversi angoli adibiti a latrine, veicoli in sosta, scritte vandaliche su muri e saracinesche.
Questa segnalazione potrebbe essere inviata al Municipio o a qualche ufficio in Comune e magari questo potrebbe portare ad un intervento di generale ripulitura dell’area, ma nel giro di qualche settimana l’incuria riporterebbe tutto allo stesso stato di degrado che vediamo oggi.
Vi è infatti una rivoluzione da realizzare presso le istituzioni, ed è lo spostare l’attenzione dalla realizzazione dei progetti alla loro manutenzione, garantendo che qualsiasi cosa venga realizzata o già esista sia anzitutto mantenuta in ordine e ben funzionante.
A Roma siamo invece abituati a veder completata un’opera, che sia il rifacimento di un giardino piuttosto che nuovo manufatto o una pista ciclabile, e ad assistere al suo abbandono subito dopo l’inaugurazione; il motivo di ciò è che politicamente paga molto di più spendere soldi, anche tanti, in continui progetti di rifacimento, che appunto prevedono momenti di visibilità come le inaugurazioni, anzichè destinare le giuste risorse ad una manutenzione periodica che consenta alle cose di durare nel tempo, una pratica corretta ma che non dà molta visibilità.
Un tale modo di operare è senz’altro dovuto ad una classe politica più interessata al mantenimento del potere che al benessere della città e dei cittadini, ma non potrà non cambiare se non saranno i cittadini stessi a richiedere a gran voce che si ricominci a gestire l’esistente con un costante “minuto mantenimento”.
3 risposte
Io lavoro di fronte a questo monumento, allora lo vedo tutti I giormi. Non riesco a credere che una parte del vostro patrimonio sia trattata con cosi poco rispetto. La zona intorno è diventata una discarica! Che vergogna! Non si può fare niente?
L’attuale amm.ne ha dimostrato un’incapacità insuperabile.
L’unica sarebbe trovare in qualche grande sponsor che adotti l’intera area e la tenga in ordine.
Orrore recente e ingiustificabile, ma Porta Maggiore come Porta Ostiense risentono delle miserevoli scelte urbanistiche fatte nel secolo scorso che hanno svenduto luoghi di grande suggestione archeopaesaggistica a disordinati squallidi e fatiscenti corridoi ferroviari e automobilistici