A novembre dello scorso anno riprendevamo la notizia della dismissione dei cassonetti gialli da parte di AMA. Il bello fu che la cosa non venne decisa perché questi cassonetti venivano da mesi vandalizzati e svuotati sistematicamente ma in quanto i due consorzi che teoricamente gestivano quei cassonetti risultarono implicati nelle storie di Mafia Capitale.
Nello stesso pezzo davamo (la cattiva) notizia che AMA aveva intenzione di bandire una nuova gara a breve per la gestione della raccolta di indumenti e accessori usati, dimostrando così di continuare a non capire nulla di riduzione/gestione/riciclo di rifiuti. E puntualmente eccoci a leggere della decisione di AMA di indire una nuova gara per quasi 1,5 milioni di euro per la fornitura ed il posizionamento dei nuovi cassonetti che questa volta saranno di colore bordeaux.
Evidentemente nulla importa ad AMA che anche questi cassonetti subiranno la stessa sorte dei precedenti, destinati ad essere svuotati e vandalizzati quotidianamente da chi da tempo ne ha fatto un lavoro del riuso degli indumenti e degli accessori.
Quale altra immagine avere della municipalizzata se non quella di un pugile suonato che continua a prendere pugni come se nulla fosse, che tanto alla fine il conto saranno costretti a pagarlo i cittadini romani?
È di tutta evidenza che se i vertici di AMA avessero un po’ di buon senso residuo si asterrebbero da iniziative del genere che comportano esborsi consistenti per servizi non indispensabili, aspettando qualche mese la nuova amministrazione da cui prendere le direttive strategiche.
Ma evidentemente ormai in azienda il buon senso non sanno più dov’è di casa, per cui che dilapidassero pure questo ulteriore milione e mezzo di euro, così da dar modo alla nuova amministrazione di avere un motivo ulteriore per mandarla a casa tutta in blocco la dirigenza dell’AMA.
C’è infatti il bisogno non più differibile di rifondarla da zero quest’azienda, con logiche di sostenibilità ambientale ed economica che l’attuale dirigenza non è chiaramente in grado neanche di comprendere.
Quando si decideranno i candidati sindaco a cominciare a tirarli fuori temi scottanti come questo con le ricette concrete (e dolorose) che intendono proporre?