Le strade di nuovo piene di rifiuti mentre la Sindaca firma il contratto con Ama

 

Sono molte le notizie che riguardano la pulizia della città in queste ore e qui proviamo a farne un riassunto alla luce del fatto che le strade di Roma sono di nuovo piene di rifiuti. Le cause sono più di una, soprattutto il guasto all’impianto di Rocca Cencia che ormai è l’unico funzionante a Roma dopo l’incendio al Tmb Salario. Un macchinario, quello di Rocca Cencia, costretto al superlavoro senza possibilità di effettuare manutenzione e dunque il verificarsi di un cedimento era del tutto prevedibile.

Ma i cassonetti sarebbero traboccanti anche perché i lavoratori dell’Ama starebbero attuando una sorta di sciopero bianco, dandosi malati, usufruendo di permessi e abusando della legge 104. E’ la convinzione della dirigente comunale Laura D’Aprile che ha chiesto ai Vigili Urbani e all’amministratore unico di Ama di effettuare ispezioni tra i dipendenti per verificare la loro buona fede.

Ma perché tra i lavoratori sarebbe in corso questo boicottaggio silente? Il motivo potrebbe essere il nuovo contratto di servizio che il Campidoglio ha firmato con Ama venerdì scorso e che prevede una serie di nuovi adempimenti non riconosciuti a livello economico. La Sindaca ha elencato sul suo profilo Facebook i punti essenziali di questo accordo, sbandierandolo come un ottimo risultato per i romani. Vediamone alcuni

  1. 1 Le date e i luoghi dello spazzamento saranno pubblicati sul sito Ama in modo che i cittadini possano controllarne l’operato.
  2. 2 Il taglio dell’erba sulle strade non sarà più in carico all’Ama ma affidato ad aziende esterne tramite bando di gara.
  3. 3 Obbligo di segnalazione al Comune o ai Municipi di guasti a impianti e strutture che impediscano la pulizia e la raccolta.
  4. 4 Riorganizzazione della raccolta per aumentare la quota di differenziata.
  5. 5 Tagliando annuale sulla qualità del servizio erogato da Ama

Analizzando queste 5 novità (che forse abbiamo sintetizzato  in maniera brutale) si scorgono alcuni aspetti positivi ma emergono anche delle perplessità.

L’aspetto più importante riguarda sicuramente la pubblicazione delle strade da pulire o di quelle già pulite. Fino ad oggi questa trasparenza non esisteva e tutto restava nelle segrete stanze di Ama che poteva accampare le scuse più incredibili o affermare bugie evidenti. Troppe volte veniva detto ai cittadini che una determinata piazza sarebbe stata pulita una volta al mese ma senza alcun seguito. La pubblicazione sul sito costringe l’azienda ad una migliore pianificazione.

Le altre novità sembrano invece piuttosto aleatorie. Il taglio delle erbacce dalle strade, Ama non lo svolge da anni. Ma la giunta Raggi si è dimostrata incapace di bandire gare per affidarlo ad aziende private. Basta guardare la condizione di parchi e aiuole (che dovrebbero essere curate da società in appalto) per capire che questa amministrazione non farà in tempo in due anni ad affidare alcun appalto. Per cui le erbacce cresceranno rigogliose.

Quanto ai punti seguenti, dal 3 al 5, appaiono fuffa e belle parole. Significa poco riorganizzare la raccolta o fare un tagliando sul servizio. In questo ambito l’unico aspetto positivo resta l’aver legato la retribuzione dei dirigenti di Ama ai risultati di pulizia della città. Vedremo!

Il nuovo palmare in dotazione ai lavoratori (foto Lila)

 

I lavoratori sono davvero in sciopero bianco come sostiene il Campidoglio? Non lo sappiamo ma un dato è certo: tra di loro serpeggia molto malcontento. Una delle novità che piace pochissimo ai dipendenti è il palmare di cui sono stati dotati. Dalla pagina Lila, Laboratorio Idee Lavoratori Ama, leggiamo che il palmare viene definito “una perdita di tempo e di soldi”. Si tratta di un tablet sul quale andrebbero inseriti tutti i dati delle operazioni svolte in tempo reale. Secondo il Laboratorio Lila, però, la digitazione sul palmare è poco realizzabile: un autista di un camion che svuota i cassonetti – spiegano – non ha il tempo di mettersi a scrivere sulla tastiera perché in questo modo provocherebbe file e intasamenti sulle strade. Inoltre gli stessi autisti, che al 70% hanno più di 50 anni, non hanno una vista adeguata e una padronanza delle tecnologie sufficiente.

 

Infine una breve spiegazione sul problema dei cassonetti rovesciati. Molti lettori ci hanno chiesto notizie sul numero sempre maggiore di cassonetti che restano faccia a terra per giorni e giorni. Anche per questo ci affidiamo al Laboratorio Lila che spiega così la questione: i sistemi di sollevamento dei bidoni sono sempre più sofisticati e dunque richiedono una costante manutenzione sia del camion con i suoi bracci, sia del cassonetto. Poiché i camion vengono revisionati molto raramente e i cassonetti sono spesso danneggiati, capita che il riposizionamento a terra non avvenga correttamente. Si tratta, dunque anche in questo caso, di mancata cura delle apparecchiature. Proprio come accade nella cugina Atac, dove i bus prendono fuoco o si guastano perché non c’è il tempo e il denaro per fare una corretta manutenzione.

 

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