Ci vivono in cinquecento, alcuni dicono anche di più. L’ex Fabbrica di Penicillina sulla via Tiburtina è un ghetto contemporaneo, un luogo che potrebbe trovarsi tra le favelas di Rio, negli slum di Mumbay ma non nella capitale d’Italia. E invece questo edificio gigante ospita, a pochi chilometri dal centro di Roma, sbandati, senzatetto e purtroppo molti spacciatori e trafficanti.
Ma le cose dovrebbero cambiare nell’arco delle prossime settimane. Un vertice in prefettura, convocato per oggi, stabilirà la data dello sgombero definitivo. Diciamo definitivo perché – nelle intenzioni delle forze dell’ordine – la fabbrica dovrà poi essere transennata in maniera da renderla impenetrabile. Già nel 2016 era stata sgomberata ma pochi giorni dopo la situazione era tornata quella di sempre. L’avevamo descritta in un articolo della nostra rubrica Città in rovina che molto fece discutere. In seguito all’allarme lanciato da diarioromano e da altre testate, la presidente del Municipio Roberta Della Casa aveva suggerito la costruzione di un muro tutto intorno all’ex fabbrica.
Per ora l’ipotesi del muro sembra scartata mentre qualcuno parla di abbattimento: la sporcizia e il degrado dell’interno hanno superato ogni umana sopportazione. Il Messaggero racconta che la gran parte dei pavimenti è coperta di escrementi e rifiuti e occorre calpestarli per camminare.
Inoltre resta l’emergenza rifiuti speciali, stoccati da qualche parte e che costituiscono una vera bomba ecologica. La staticità dell’edificio è precaria, al punto che se un’ala in cemento armato dovesse cedere, potrebbe uccidere molte persone oltre a liberare nell’aria particelle di amianto e rifiuti speciali.
Nelle ultime settimane 120 occupanti si sono presentati spontaneamente al Municipio per farsi censire e per denunciare loro stessi il livello di pericolosità al quale si è giunti. E se lo dicono gli occupanti vuol dire che la situazione è davvero fuori controllo. Occorre intervenire in fretta prima di contare i morti. Lo sgombero – a quanto risulta a diarioromano – potrebbe essere programmato per fine ottobre e la notizia già circolerebbe tra gli occupanti. Il lasso di tempo piuttosto ampio sarebbe stato stabilito proprio per permettere loro di abbandonare volontariamente l’edificio. La conferma arriverà solo dopo il vertice in Prefettura di questa mattina.