A Roma il servizio di trasporto pubblico urbano è gestito da due Società: ATAC SpA (circa 250 linee tra bus, tram, filobus, oltre alle Metro) e RomaTPL Scarl (circa 100 linee bus che girano nelle periferie), quest’ultima con mezzi che hanno stessa livrea e logo ATAC, su incomprensibile disposizione contrattuale del Comune.
Il contratto con RomaTPL è scaduto a Maggio 2018 e da allora ha subito diverse proroghe (ormai per quasi 4 anni e ½), a seguito di clamorosi errori nei bandi di gara e di ricorsi al TAR, a cui seguì una pesantissima bocciatura con motivazioni gravissime per un’Amministrazione pubblica.
Il servizio di RomaTPL negli ultimi anni è andato peggiorando, sia in termini quantitativi che qualitativi, tanto da guadagnarsi una sonora bacchettata dall’ex Vicesindaco.
RomaTPL non è nel sistema integrato Metrebus, e pertanto non incassa 1 solo centesimo dai biglietti e abbonamenti, ma viene pagata al 100% dal Comune di Roma, e così sarà per le Società subentranti.
Il bando “ultima versione” fatto dal Comune per affidare nuovamente il servizio ora svolto da RomaTPL, prevede la suddivisione in 2 Lotti, Est e Ovest, ciascuno con 50 linee bus e circa 15 Milioni di km, per una durata di 8 anni ed un totale di quasi mezzo Milione di euro per ciascun lotto.
Dopo un lunghissimo iter che brilla per la quantità di punti oscuri, a metà settembre si è finalmente arrivati all’apertura delle offerte e all’aggiudicazione provvisoria. Hanno partecipato 2 Raggruppamenti Temporanei d’Impresa (R.T.I.), capeggiati dalle Società Troiani e Trotta che già conoscono il contesto romano, e la Società BusItalia, già operante in numerose altre città italiane.
I concorrenti potevano partecipare ad entrambi i lotti, ma aggiudicarsene uno solo. BusItalia è l’unica che ha presentato offerta per tutti e 2 i lotti, non vincendone però nessuno.
Le due R.T.I. vincitrici (al momento in via provvisoria) e proposte per l’aggiudicazione dei nuovi appalti, hanno entrambe totalizzato il massimo del punteggio tecnico (stabilito in 70 punti dal Comune) ed economico (stabilito in 30 punti).
Nella tabella che segue sono riportati i ribassi percentuali offerti da ciascun concorrente, rispetto al corrispettivo posto a base d’asta, ovvero il prezzo che pagherà il Comune per ogni km percorso.
Come si può notare, la grossa differenza nelle offerte non è tanto nella parte economica (segno che stavolta il Comune aveva ben calibrato il prezzo base), ma piuttosto nella parte tecnica, significando che le due R.T.I. vincitrici hanno offerto un servizio complessivamente migliore, non solo come regolarità del servizio ma probabilmente anche come tipologia di autobus (cosa che comunque possiamo solo ipotizzare, non conoscendo in dettaglio le offerte delle 3 concorrenti).
La procedura non è comunque conclusa, né si può escludere che BusItalia contesti gli esiti della gara, considerato i dubbi che potrebbero esserci su un così ampio distacco.
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4 risposte
Ma sbaglio o le due RTI hanno fatto punteggio pieno sia economico che tecnico per entrambe le aree? Possibile? O il vincitore ha automaticamente il punteggio massimo?
i punteggi sono parametrati, e per la parte tecnica sono sia qualitativi che quantitativi (qui il documento integrale -> https://t.co/DxJpiZeBWX )
Il vincitore, in linea teorica, non ha automaticamente, e nemmeno necessariamente, 100/100.
Grazie. Da ignorante in tema appalti, mi sembra un po’ sospetto un punteggio così schiacciante. Penso male?
posso solo dire che le linee gestite da Roma TPL in periferia sono andate sempre in decadenza da mezzi privi di ogni manutenzione,corse saltate mezzi che non si possono monitorare perché hanno sempre il GPS disattivato