Qualunque romano abbia avuto la necessità di recarsi presso l’ospedale San Camillo nel quartiere di Monteverde, ha fatto sicuramente i conti con le difficoltà di parcheggiare l’auto sulla circonvallazione Gianicolense. Poiché i parcheggi a spina sono quasi sempre occupati, molte auto vengono lasciate anche sul marciapiede costringendo i pedoni, in prossimità dell’incrocio con via Quirino Majorana, ad impegnare la sede stradale.
Inoltre, la circonvallazione Gianicolense è una strada ad elevato scorrimento e la ricerca di un parcheggio da parte degli automobilisti rallenta l’intenso traffico costituito, per ovvi motivi, anche da veicoli di soccorso.
Per non parlare del fatto che gli stalli sono costantemente presidiati da parcheggiatori abusivi che estorcono denaro per la sosta (questo fenomeno è presente in molte altre zone di Roma e magari sarà il caso di riprendere l’argomento in una specifica serie dal titolo “Le attività di polizia stradale a Roma, queste sconosciute”).
Non molti evidentemente sono quindi a conoscenza che, entrando dal passaggio carrabile del complesso ospedaliero che si trova poco prima dell’incrocio con via Majorana, e seguendo la segnaletica interna, si giunge ad un comodo parcheggio, completamente gratuito, dotato di circa 300 posti auto e disposto su tre livelli: il primo quasi a livello della sede stradale e gli altri due seminterrati.
La cosa sorprendente è che l’azienda ospedaliera non fa menzione di questa comoda struttura né segnalandola con adeguata cartellonistica fuori e dentro l’ospedale e neanche citandola sul proprio sito internet. Sarebbe pura fantascienza pretendere quindi, l’installazione di un display luminoso che segnali la quantità di posti liberi ai visitatori, magari con ripetizione dello stesso in tempo reale sul sito internet dell’ospedale!
Segnalazioni che non solo erano vere ma la situazione è addirittura peggiore di quanto si potesse immaginare.
Innanzitutto i visitatori vengono accolti da tre carcasse di auto (a voler essere più attenti ce ne è anche un’altra, una Ford Focus station wagon in una traversa della strada principale interna che conduce al parcheggio): una Citroen Xsara station wagon metallizata e due Ford Ka, una rossa e una blu entrambe senza ruote. Inoltre c’è una Seat Ibiza metalizzata in uno dei posti auto in fondo, di fronte all’entrata. Tutte le vetture sin qui descritte sono regolarmente targate.
Scendendo al primo piano interrato, proprio di fronte all’uscita, sono parcheggiati due ex mezzi antincendio del Forlanini: si tratta di due camioncini Piaggio Porter, perfettamente allestiti per l’attività antincendio e lasciati parcheggiati sotto una coltre di polvere che fa capire che non vengono più movimentati da anni. La domanda è: perché lasciare andare in malora due mezzi che potrebbero essere utilissimi a qualche associazione di protezione civile o alla Croce Rossa? Certo non possiamo pensare che il motivo possa essere quello che appare: i due mezzi sono parcheggiati alle estremità di due posti contigui e lo spazio che resta in mezzo, delimitato da una catenella, ospita comodamente parcheggiato uno scooter.
Tutti i veicoli descritti sono regolarmente assicurati, targati, tirati a lucido e per quello che possiamo dedurne da una occhiata generale, perfettamente marcianti.
Questo veicolo altro non è che il posto di lavoro di un giovane sui 30 anni, probabilmente straniero, che lavora lì come guardiano nelle ore notturne (ma la Opel era presente anche nei sopralluoghi diurni).
Come è possibile che all’interno del San Camillo, uno dei principali ospedali della capitale di un Paese del G7, nessuno si accorga di nulla? Come è possibile che la solerte vigilanza privata che presidia l’accesso carrabile e ferma tutti i veicoli in entrata, per il rilievo della temperatura corporea degli occupanti, non si accorga del costante via vai di vetture Citroen d’epoca, presumibilmente guidate dalla stessa o dalle stesse persone? Oppure, se se ne accorge, come è mai possibile che non ritenga di segnalare il fenomeno alla Direzione sanitaria del San Camillo? E come è possibile che non lo segnalino, ad esempio, anche gli addetti alla vigilanza dislocati in un altro punto fisso proprio all’incrocio dell’entrata del parcheggio? Per non parlare delle centinaia di dipendenti a cui sarà sicuramente capitato di vedere delle Citroen d’epoca lungo i viali interni dell’ospedale e non hanno minimamente cercato di approfondire.
La domanda che ne consegue è: ma chi può essere tanto potente e spregiudicato da utilizzare per il suo hobby, quindi come se fosse un proprio bene, nel silenzio complice di centinaia di persone, un intero piano di un parcheggio destinato alla sosta delle vetture di persone che spesso sono in ansia per la sorte dei propri cari alle quali viene comminata, senza alcuna colpa, anche la pena accessoria di dover cercare parcheggio taglieggiati dai posteggiatori abusivi?
12 risposte
Un approfondimento giornalistico avrebbe dovuto risalire dalle targhe ai proprietari delle auto ma ci si ferma prima.
Ma che ve ne frega se non lo usa nessuno a chi danno fastidio?
Ma lo hai letto l’articolo? Il parcheggio non lo usa nessuno proprio perché l’azienda non lo pubblicizza per consentirne l’uso privato. O pensi che alla gente piaccia girare per ore a cercare parcheggio in strada dovendo dare soldi ai parcheggiatori abusivi?
Stai fuori di testa
Che morti de fame. C’hanno le auto storiche e poi non vogliono pagare l’affitto di un box. Avete fatto bene a denunciare pubblicamente.
Anonimo ha detto:
4 Agosto 2021 alle 9:55
Ma che ve ne frega se non lo usa nessuno a chi danno fastidio?
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No lo usa nessuno perchè è usato come box privato.
Mafioso del cazzo. Pagati un box e non a spese del pubblico.
Gente di merda
Parcheggio pubblico non segnalato é il vero problema principale;
Per il discorso che vi siano parcheggiate auto d’epoca non vedo dove sia il problema, almeno qualcuno lo usa…se poi come si legge sono regolarmente assicurate il tizio puó parcheggiare sul suolo pubblico a disposizione senza problemi; tra l’altro i parcheggi sono 300 a disposizione non credo che un piccolo collezionista ne possegga così tante.
Perche’ non fare un esposto? E’ appropriazione indebita.
Il parcheggio è suolo pubblico riservato ai visitatori dell’ospedale e non come parcheggio privato del proprietario delle auto d’epoca. Ti assicuro che il parcheggio viene usato eccome e quando non trovi posto anche i 3/4 parcheggi occupati dalle macchine d’epoca, fanno comodo
Veramente è conosciuto perché spesso è pieno. Tra l’altro a pagamento fino a poco tempo fa
secondo me sono macchine usate per il film d’epoca di un privato che le cede a società che lavorano nel settore per il periodo del film. (cinema francese).
Il parcheggio dovrebbe essere utilizzato SOLO da chi si va in Ospedale facendolo pagare esattamente come avviene in tanti altri ospedali. Chi va in ospedale non si reca certo per diletto, e non dovrebbe avere disagi di ricerca, di camminare magari avendo impedimenti o pagando un taxi.