Ve la ricordate la frase intercettata tra Carminati e “Marione” mentre parlano dei politici romani? “Che te serve che t’attacco i manifesti?”, domandava il boss di Mafia Capitale. E i manifesti tornano in diverse occasioni nell’inchiesta: quelli abusivi di Gramazio e Tredicine che noi stessi avevamo pubblicato sul blog bastacartelloni nel 2012 quando nessuno poteva immaginare tanto malaffare (ma i segnali erano chiari);
quelli (regolari) di Daniele Ozzimo che invocavano trasparenza.
Qualcuno ha scritto che i manifesti sono la metafora dell’illegalità romana. Noi pensiamo che siano molto di più: uno dei mezzi di corruzione e di finanziamento illecito della politica. E le parole di Carminati lo dimostrano.
Ebbene, in questo contesto, in un momento in cui il Paese intero punta gli occhi sul verminaio di Roma, un sindacato nazionale, un’organizzazione che dovrebbe essere addirittura riconosciuta nella costituzione, appiccica migliaia di manifesti illegali in tutta la città.
Ma quello che colpisce e indigna maggiormente è la reazione del segretario regionale di questo sindacato. L’assessore Leonori ha emesso un comunicato sacrosanto nel quale scrive che “questi comportamenti dimostrano chi è per la legalità e chi no. Senza contare il costo pubblico che tali azioni hanno: per l’affissione e la stampa delle fascette oscuranti, per la rimozione e non ultimo per il mancato pagamento dei diritti al Campidoglio e la copertura dei regolari”.
Ci saremmo aspettati un comunicato di scuse da parte dell’Ugl e invece il segretario regionale Fabio Verelli scrive che “l’illegalità nella capitale non riguarda certamente i manifesti dell’Ugl ma gli scandali perseguiti dalla procura della Repubblica in questi giorni”. E prosegue: “L’assessore Leonori e il Sindaco Marino dovrebbero interessarsi a situazioni ben più pesanti e lesive dell’immagine della città“.
Capito? La solita frase ritrita de “i problemi so artri”! Eppure i manifesti – lo abbiamo appena dimostrato – non sono un problema minore. Oltre ad essere un mezzo di corruzione sono il segno del degrado urbano e umano di una città che è il perfetto brodo di coltura di organizzazioni criminali. Trasmettono il messaggio chiaro e netto che nella Capitale tutto è consentito: e i manifesti attaccati ovunque permettono alle cooperative che li defiggono di ottenere appalti di favore, esattamente come avviene con la gestione del verde, degli immigrati, dei campi rom.
Signor Verelli, se ha un minimo di dignità ritiri questo comunicato, ne scriva uno nuovo e faccia staccare dai simpatizzanti di destra la cartaccia incollata su tutta Roma. Solo così potrà ridare decoro alla sua segreteria e al suo sindacato. Altrimenti si dimetta immediatamente.
6 risposte
come oramai consolidata tradizione romana (vedi i casi di coratti, gramazio, tredicine, ecc.), chi affigge manifesti abusivi in genere di marachelle ne fa ben altre e prima o poi la magistratura lo pizzica. questo verelli farebbe bene a fare maggiore attenzione.
certo che dal sindacato che ha avuto come guida per anni una come la polverini che t’aspetti?
imbarazzanti!
Però tra le righe è stata detta anche un’altra cosa, ma siamo sicuri che in pieno periodo di mafia capitale i nostri politici abbiano ancora credibilità ?
Questi slogan li ho sentiti anche dai dipendenti della multiservizi che stanno dimostrando da settimane sotto il campidoglio….
Mr Fixit
@MrFixit. La credibilità di un politico è cosa diversa. Ma – ammesso che l’intera classe politica sia del tutto screditata (cosa che non penso) – questo non autorizza un importante sindacato a comportarsi così. Non è una gara a chi è più illegale, ma dovrebbe essere la regola rispettare gli spazi di affissione.
sicuramente il sindacato deve muoversi in altri termini e non certo cercando lo scontro. La politica sta vivendo un momento difficilissmo basta leggere le dichiarazioni di Sabella di oggi ! Credo sia venuta meno la fiducia !