I disservizi che caratterizzano tutto il servizio TPL svolto da ATAC sono particolarmente accentuati nel caso della metro B. Le esperienze degli utenti parlano di tempi lunghi di attesa in banchina, segnalatori dei tempi di attesa non veritieri (5 minuti possono durare anche il doppio o il triplo), treni sovraffollati, sporchi e rumorosi. D’estate spesso circolano vetture non climatizzate con conseguente effetto sauna e odori nauseabondi. Negli orari di punta spesso non si riesce ad accedere alla prima metro ma occorre attendere quella successiva.
Proviamo a capire i motivi alla base di tali disservizi e le possibili prospettive per vederli almeno avviati a soluzione.
L’obiettivo concordatario di ATAC per la metro B era di raggiungere un servizio di circa 3,9 milioni di treni/km nel 2021. Nella realtà l’obiettivo fissato dal Comune è stato di circa 3,6 milioni di treni/km e poi a diminuire proprio dal 2021.
Ma le cose sono andate molto peggio, il servizio è letteralmente crollato a livelli peggiori del lockdown già a partire da inizio 2022, per ritardi nella manutenzione obbligatoria dei treni.
Nella migliore delle ipotesi a fine anno 2024 ci saranno 20 treni in servizio, il che significa una frequenza teorica di 5 minuti nella tratta comune, di 5/10 minuti nella tratta Bologna-Rebibbia, e 15 minuti nella tratta Bologna-Jonio. Per garantire il servizio previsto, e che ATAC stessa riporta nella Carta dei Servizi, servirebbero almeno 28-30 treni disponibili.
Purtroppo i nuovi 12 treni appaltati ad Hitachi a seguito di gara, non inizieranno ad arrivare verosimilmente prima della metà del 2025, mettendo una grossa ipoteca sul Giubileo.
Già 2 treni sono stati spostati dalla metro A alla metro B, per mitigare la fortissima criticità attuale. Sulla linea girano ancora diversi treni in servizio dal 1990.
Va inoltre ricordato che, come per la metro A, anche per la metro B bisogna procedere alla integrale sostituzione dei binari perché hanno superato il limite di vita operativa (tranne per un tratto). Nel riquadro sotto la situazione nel 2020.
Ad aggravare i disservizi c’è anche un significativo problema di frequenze disomogenee di passaggio dei treni, perché il Comune intende per “regolarità” il semplice numero di corse fatte da ATAC rispetto a quelle programmate e non il distanziamento regolare in termini di minuti tra i treni.
Un’altra criticità per la metro B è il passaggio interno nel nodo di scambio tra la fermata Piramide e la stazione Ostiense di Trenitalia, passaggio rimasto chiuso dal 2020 nonostante ATAC avesse assicurato che sarebbe stato riaperto i primi di settembre 2023.
C’è poi il grave problema dell’accessibilità delle stazioni, perfino quelle fondamentali e più frequentate come Colosseo, priva di ascensori. Quest’ultima afflitta anche dalla frequente presenza di numerosi borseggiatori.
Infine nel più moderno ramo B1 ci sono problemi strutturali, come ad esempio nella stazione di Libia, che hanno come conseguenza infiltrazioni d’acqua che impediscono l’uso degli ascensori, fermi da anni.
Ragionevolmente gli utenti della metro B non possono aspettarsi miglioramenti apprezzabili nel servizio prima di molti mesi, probabilmente ben oltre l’anno. Anche riconoscendo ad ATAC di aver avviato tutte le necessarie procedure per la manutenzione e l’acquisto dei treni, attività che necessariamente richiedono tempi molto lunghi, vi sarebbero misure adottabili nel breve periodo che potrebbero almeno alleviare alcuni dei fastidi patiti dagli utenti.
Curare ad esempio il miglior distanziamento tra i treni oppure fornire tempi di attesa più affidabili darebbero anche segnali di attenzione verso l’utenza, che invece ha la netta percezione di non essere minimamente considerata da chi svolge il servizio.
Potrebbero esservi anche altri interventi utili a migliorare il servizio a parità di mezzi disponibili.
Un suggerimento che abbiamo ricevuto è ad esempio di valutare alcune corse limitate a Magliana per aumentare i passaggi nella tratta centrale del percorso, considerato che occorrono 25 minuti per l’andata e ritorno da Magliana a Laurentina.
Ci sarà qualcuno in ATAC, interessato a fare il possibile per ridurre i fastidi per l’utenza della metro B, che possa immaginare soluzioni “creative” o prendere in considerazione idee provenienti dall’utenza (non di rado costituita da veri e propri esperti della materia)?
Temiamo di no e questo complica ulteriormente le cose in una situazione disastrosa come quella del TPL romano.