Avevamo già parlato diverse volte della scorrettissima scelta di Virginia Raggi di provare a prendersi i meriti dell’abbattimento delle ville dei Casamonica effettuato a fine 2018.
La prima volta abbiamo sconfessato un imbarazzante video autocelebrativo dalla Raggi, poi abbiamo sottolineato la scorrettezza del sindaco e dell’intero MoVimento 5 Stelle nel festeggiare l’anniversario degli abbattimenti provando a far fuori la vera artefice degli stessi, ossia la presidente del Municipio VII Monica Lozzi, infine abbiamo sbugiardato la Raggi intervistata a settembre di quest’anno da degli ignari Parenzo e Telese.
Se fino ad un certo punto il sindaco Raggi ha potuto approfittare della discrezione della presidente Lozzi, disciplinata appartenente al M5S fino allo scorso luglio, il video che la stessa Lozzi ha pubblicato sulla sua pagina facebook a settembre ha chiarito come sono andate veramente le cose nella battaglia contro il clan dei Casamonica (senza che sia mai giunta alcuna smentita alle tesi del video da parte della Raggi).
Così scrivevamo del video della Lozzi:
“La presidente del VII Municipio, Monica Lozzi, che su questa vicenda ha rischiato in prima persona pur senza scorta né protezioni, ha voluto chiarire di chi fosse il merito. “E’ stato il Municipio ad eseguire l’abbattimento – ha spiegato in un lungo e dettagliato video la Lozzi – perché la competenza di questo tipo di interventi è proprio del Municipio”. La Lozzi prosegue precisando che gli abusi relativi alle villette erano addirittura stati accertati negli anni ’90 e che non erano sanabili. È stato il suo Municipio a stanziare a bilancio ben 400 mila euro necessari all’intervento di demolizione.
Ma ascoltate bene cosa dice subito dopo: “Ci siamo resi conto che 400 mila euro non bastavano e che ne servivano 600 mila. Così abbiamo chiesto al Comune di integrarli, ma il Campidoglio ci ha negato questa possibilità”!!
Dunque non solo il ruolo della Sindaca sarebbe stato del tutto marginale ma addirittura neanche un contributo economico fu fornito in aiuto al Municipio che lottava in solitudine contro un clan non certo tenero.”
Speravamo che tutti questi sbugiardamenti sarebbero stati sufficienti alla Raggi per convincerla a farla finita con il provare a rivendersi il lavoro altrui senza aver mosso neanche un dito, non solo per rispetto a chi ha messo la faccia contro le mafie romane rischiando in prima persona, ma anche di tutti i cittadini romani che meritano di non essere presi in giro.
Invece no, evidentemente le esigenze di propaganda del sindaco Raggi, incredibilmente ricandidatasi alle elezioni del prossimo anno, l’hanno spinta a provarci di nuovo.
Questa volta l’opportunità le è stata data da un nuovo sgombero di alcune costruzioni abusive in località Gregna Sant’Andrea.
La storia è la stessa dell’altra volta, in qualche modo è il suo proseguimento, con provvedimenti che hanno richiesto più passaggi e più tempo. L’iniziativa rimane interamente del Municipio VII, ossia della presidente Lozzi, della sua giunta e dei suoi uffici, che continua anche a metterci tutti i soldi necessari per gli sgomberi e le successive demolizioni, trattandosi di immobili non sanabili. Il contributo dato dal Comune in questo caso è stato il solo coinvolgimento del Servizio SOS Sociale da parte del Gabinetto del Sindaco.
Con queste premesse riportiamo di seguito il post che Virginia Raggi ha pubblicato sulla sua pagina facebook con tanto di passerella video.
“Continua la nostra battaglia per riportare la legalità a Roma. Questa mattina abbiamo iniziato la demolizione di altri immobili abusivi del clan Casamonica. Pensate, erano qui da quasi 40 anni e nessuno era mai intervenuto per abbatterli.
Abbiamo sferrato un altro duro colpo alla criminalità a due anni di distanza dall’abbattimento degli otto villini abusivi del clan Casamonica al Quadraro.
Siamo a Gregna di Sant’Andrea, nella periferia sud di Roma. Queste villette, con tanto di piscina, erano state costruite abusivamente per poi essere sub-affittate in modo illecito a terzi.
Per anni questo clan ha approfittato delle difficoltà di tante persone per arricchirsi e costruire un vero e proprio impero criminale. Per loro è finito il tempo in cui pensavano di poter spadroneggiare in città tra violenza, spaccio, racket ed estorsione.
Lo ribadisco: lo Stato c’è, è presente. Siamo al fianco dei cittadini onesti che vogliono opporsi e denunciare.
Voglio ringraziare la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Polizia Locale e l’Osservatorio territoriale della sicurezza presso il VII Municipio, diretto e coordinato dalla Prefettura di Roma.
Passo dopo passo ci stiamo riappropriando degli spazi strappandoli alla criminalità. Andiamo avanti #ATestaAlta, insieme.”
“… nostra battaglia …“, “… abbiamo iniziato …“, “Abbiamo sferrato …“, “… ci stiamo riappropriando …“.
Un filino esagerata questa auto-promozione non avendo praticamente fatto nulla.
Davvero vergognosi poi i ringraziamenti:
“Voglio ringraziare la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Polizia Locale e l’Osservatorio territoriale della sicurezza presso il VII Municipio, diretto e coordinato dalla Prefettura di Roma.“.
Neanche una parola sulla presidente Lozzi e tutti i suoi collaboratori ed uffici che da anni affrontano i clan mafiosi vivendo nel loro stesso territorio e quindi rischiando, loro ed i loro familiari, di incontrare ogni giorno i componenti di tali clan che, notoriamente, sono tutt’altro che delle mammolette.
Un comportamento davvero meschino da parte del sindaco di Roma che non possiamo che stigmatizzare ancora una volta, confermandoci nell’idea che Virginia Raggi è assolutamente indegna di essere confermata alla guida del Campidoglio.
Chiudiamo rilevando che questo vizietto di appropriarsi del lavoro altrui non appare essere più una prerogativa della sola Raggi.
Qualche giorno fa infatti il presidente della commissione sport dell’Assemblea Capitolina, Angelo Diario, ha pensato bene di fare un post cercando di mettere il cappello su un lavoro fatto interamente dal Municipio III, dove peraltro il M5S non governa più da quando è stato eletto presidente Giovanni Caudo.
Il Diario ha mostrato un marciapiede appena rifatto, peraltro in maniera tutt’altro che ottimale, in via Gualterio, rivendicando che dopo #stradenuove l’amministrazione capitolina ha inaugurato l’hashtag #marciapiedinuovi. Peccato per lui che l’intervento sia stato interamente deciso, finanziato e realizzato dal Municipio III guidato dal presidente Caudo e dalla maggioranza di centrosinistra.
Una meschinità molto piccola questa del presidente Diaco confronto a quella reiterata del sindaco Raggi, ma che fa pensare che man mano che si avvicinano le elezioni ne vedremo sempre di più.