Era il 1 agosto scorso quando visitammo via della Croce di sera, prendendo nota di una strada invasa di tavolini in maniera esagerata, la gran parte dei quali non autorizzati. Si era peraltro a poche settimane dal grande spostamento delle bancarelle dal Colosseo, Fori e dal Tridente e non potemmo non notare il contrasto tra gli ambulanti sloggiati da un giorno all’altro e centinaia di tavolini abusivi lasciati indisturbati per anni.
Avevamo saputo recentemente delle lettere di decadenza di tutte le OSP della strada, inviate dal Municipio a seguito dell’attuazione del vincolo del Tridente, quello emanato dalla Soprintendenza ai beni Architettonici a settembre 2013 che stabilì che tutta una serie di strade dell’area, tra cui via della Croce, erano incompatibili con l’utilizzo commerciale del suolo. L’aspettativa era che queste lettere inibissero il rinnovo automatico delle concessioni a fine anno, costringendo i locali a sospendere le OSP dal 1 gennaio 2016.
Capirete quindi la sorpresa quando ieri sera, intorno alle 21.30, siamo ripassati da via della Croce ed abbiamo potuto apprezzare la strada del tutto priva di tavolini. Un paio di foto su via della Croce come non l’avete vista mai.
Cercheremo di capire il motivo di un tale sgombero totale ma per il momento non possiamo che apprezzare l’apparente capacità dell’amministrazione di attuare con improvvisa efficacia un vincolo che aspettava da oltre due anni.
Nel merito, vogliamo dire che la strada è meglio così, del tutto priva di tavoli? Forse no, ma senz’altro sì se l’alternativa è la mensa a cielo aperto che da anni aveva trasfigurato la strada.
Purtroppo il commercio ha dimostrato che se lasciato libero di fare, tende a sfruttare i luoghi all’inverosimile, ammucchiando locali sulle stesse strade e ammassando le persone una attaccata all’altra. Tutta questa concentrazione genera problemi di sostenibilità sulle strade dove si verifica (via della Croce era un esempio, ma anche via di Tor Millina o via dei Pastini) lasciando del tutto deserte tante altre strade del centro che invece beneficerebbero di qualche discreto tavolino.
Quando si avrà la certezza di essere riusciti a rendere vigenti le norme in materia di OSP, e pare che con gli ultimi provvedimenti del Municipio si sia sulla strada buona, allora sarà il momento di fare una riflessione seria su dove le concessioni di suolo pubblico vanno date e con quali modalità i locali le debbano condurre, rispettando le regole, i luoghi e tutti gli altri soggetti che vi vivono o operano. Materia per la prossima consiliatura probabilmente, a patto che però si vada ulteriormente avanti con il ripristino di un livello decente di legalità