Molti i cantieri aperti mentre stiamo tutti a casa. Il problema sicurezza per gli operai

Gli anni di giunta Raggi non saranno ricordati per i cantieri e le grandi opere. Al di là della riasfaltatura delle strade, partita per lo più nel 2019 dopo ben tre anni di mandato, resterà poco se non la targa che la Sindaca ha fatto affiggere sulla Galleria Giovanni XXIII a futura memoria. Si tratta di targhe che normalmente appone chi ha realizzato l’opera non certo chi ha fatto la normale manutenzione. Ma proprio questo dà il metro della pochezza degli interventi realizzati durante la consiliatura a 5Stelle.

 

L’emergenza Covid19 offre adesso l’occasione per realizzare una serie di opere manutentive che normalmente sono calendarizzate in agosto. Le strade vuote di queste settimane hanno sollecitato l’anticipo degli interventi. Si tratta per lo più di ordinario ma – come recita un vecchio adagio – in una città come Roma non c’è nulla di più straordinario che l’ordinaria manutenzione.

Vediamo allora i principali cantieri e i tempi annunciati.

Via IV Novembre. Si tratta di rimuovere i sanpietrini e riportare la strada ad un livello post bellico. I lavori iniziano lunedì prossimo e costeranno due milioni di euro. Fine prevista metà luglio.
Nessun applauso per Virginia. I soldi e il progetto risalgono a molti anni fa, pensate al 2014, giunta Marino. Erano frutto dello stanziamento straordinario previsto per il Giubileo del 2015 ma non furono mai cantierizzati. L’attuale maggioranza pentastellata ha guardato con sospetto tutto ciò che proveniva dalle precedenti amministrazioni e l’ha messo sotto naftalina. Fino a che ha compreso che rimandare all’anno del mai un’opera importante come la rimozione dei sanpietrini sarebbe stato un gesto davvero crudele per le migliaia di veicoli che transitano in quella strada ogni giorno.

Il progetto fa parte di un piano complessivo di rimozione dei sanpietrini da molte strade. L’elenco completo lo trovate qui.

Piazza Venezia. Anche in questo caso si tratta di fondi originati dal Giubileo del 2015. Il cantiere per la riqualificazione del selciato è stato aperto ufficialmente giovedì scorso e avrà una durata maggiore rispetto a via IV Novembre in quanto il traffico non verrà mai bloccato del tutto. Per permettere il transito dei veicoli occorre lavorare su piccoli tratti e dunque ci vorrà più tempo.

Viadotto della Magliana. Una parte di questi lavori furono realizzati tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019 e furono un incubo quasi peggiore di quello che stiamo vivendo. Ben sei mesi per 170 metri di strada (mentre oggi pare a Milano siano in grado di aprire un Ospedale Covid in 15 giorni).
La parte restante è in corso di ristrutturazione ma la ditta ha già messo le mani avanti: i tempi non potranno essere rispettati perché a causa dell’emergenza virus non si trova la barriera centrale. In realtà questa storia l’abbiamo già sentita nella prima fase dei lavori quando di virus non si parlava proprio. Chissà come andrà a finire.

Galleria Giovanni XXIII. La canna nord fu risistemata a gennaio mentre quella sud era slittata ad agosto per le proteste dei cittadini. Un intero quadrante era rimasto paralizzato. Ma il deserto attuale è condizione perfetta per riprendere il lavoro che è cominciato nei giorni scorsi e dovrebbe terminare il 19 aprile.

Via del Mare. In questo caso l’annuncio dell’avvio anticipato dei cantieri è arrivato dalla stessa Sindaca via Facebook: “Interveniamo con una manutenzione straordinaria, non una semplice copertura delle buche sulla carreggiata, che riqualificherà l’asfalto su oltre 4 chilometri nei due sensi di marcia nel tratto tra via di Malafede e Ostia Antica”, ha scritto la Raggi.

Via Aurelia. Anche qui i lavori sono iniziati per il rifacimento del manto stradale tra via di Villa Troili e via della Stazione Aurelia. Poco prima dell’emergenza, era stato avviato il cantiere nel tratto compreso tra il km 9.600 e il km 8.100 in direzione centro.

Via Tiburtina. Mentre il grosso cantiere di raddoppio arranca e in questi giorni è di nuovo fermo, all’altezza dell’ex fabbrica di Penicillina è in corso il montaggio dei nuovi pali di illuminazione. Siamo scettici sul reale risultato di questo intervento perché dove Acea è intervenuta fino ad oggi con la sostituzione delle lampade tradizionali con quelle a led, la luce è solo diminuita. Ma staremo a vedere e speriamo di sbagliarci.

Strisce pedonali. Infine l’assessora Meleo ha chiesto ufficialmente ai Municipi di approfittare delle strade semideserte per ritinteggiare le strisce cancellate. Ha risposto all’appello Roberta Della Casa, presidente del IV, che ha avviato alcuni interventi mentre altri minisindaci sono perplessi sulla reale urgenza di questi interventi a fronte della sicurezza degli operai.

E proprio il tema sicurezza dei cantieri in epoca di Coronavirus resta al centro del dibattito. L’ultimo DPCM del Governo ha stabilito che i cantieri non essenziali debbano fermarsi. Quali tra i lavori che abbiamo elencato sono davvero essenziali? La risposta dovrebbe giungere dal Campidoglio che per ora non l’ha data. Nella prima fase di lockdown, il Premier Conte aveva deliberato la sospensione dei soli cantieri che non fossero in grado di garantire i presìdi (mascherine, guanti, etc) e le distanze minime. Con il secondo provvedimento la stretta si è fatta più decisa e sono consentiti solo gli interventi svolti da aziende che rientrano in determinati codici Ateco (i codici che identificano le attività artigianali o industriali). Nicola Capobianco, segretario del sindacato Filca Cisl di Roma, teme che per gli operai non siano garantiti gli standard minimi per evitare il contagio e chiede la sospensione dei lavori.

Alcuni comuni hanno emanato ordinanze che stabiliscono caso per caso quali attività possono proseguire. Al momento non sembra che Roma l’abbia fatto, per cui i cantieri che abbiamo elencato dovrebbero tutti proseguire. Staremo a vedere.

 

 

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4 risposte

  1. La giunta Raggi la ricorderemo ECCOME…
    Ha abbattuto la tangenziale est, aperto la Linea filobus a Laurentina, rifatto la galleria Giovanni XXIII, centinaia di km di strade rimesse a nuovo, ha tolto 4500 “monconi” di alberi abbattuti negli anni, ha rifatto palestre, giardini, stazioni museo, ha salvato Atac e ha messo in liquidazione Roma Metropolitane
    Ma soprattutto la ricorderemo per aver fatto scoppiare i fegati a sedicienti “giornalisti” che dal Messaggero, al Tempo a Repubblica, fino all’ultimo dei blog hanno sparso veleno su ordine dei loro “editori” che poi sono tutti palazzinari e speculatoriche hanno spolpato Roma.

    1. E’ il suo giudizio e va rispettato ci mancherebbe. Su questo sito ciascuno ha libertà di parola e non subirà censure, contrariamente a quanto fanno i suoi amici 5stelle che tendono a cancellare ogni voci dissonante. Avrà capito che la nostra visione è totalmente opposta alla sua: la giunta Raggi è stata quella dell’immobilismo e delle occasioni perse. Tutte le cose che lei elenca (ma ci faccia caso, proprio tutte) sono frutto del lavoro delle amministrazioni precedenti. L’unica scelta pura della attuale giunta è stata la messa in liquidazione di Roma Metropolitane e quello che lei definisce “salvare” Atac. E sono state due decisioni tremende, su Roma Metropolitane c’è stata pure una sorta di retromarcia.
      A questo punto le domandiamo noi una cosa. Quale eredità la giunta Raggi lascia a chi la seguirà? Mi dica un solo progetto, una sola opera, un solo cantiere frutto di questa amministrazione che sia stato pianificato, che sia stato finanziato o avviato (tranne le piste ciclabili Tuscolana e Prenestina) Uno solo. E poi vedremo perché dovremo ricordarcela la giunta Raggi!

    2. Ma a Filippo Andreoli qualcuno gliel’ha detto che I filobus sulla Laurentina non ci sono più perché la sua amata Raggi non ha rinnovato il contratto di manutenzione?
      Nei toni si nota inoltre una certa familiarità col fegato avvelenato; non sarà che parla per esperienza personale?

    3. Sig. Andreoli, sorvolo su tutto ciò che ha detto – che non condivido neanche in una parola – ma non sul filobus a Laurentina, perché, diversamente da lei che ne parla evidentemente senza saperne nulla, io ne so tutto, fin dal primo giorno.
      Il filobus a Laurentina, o meglio il suo “avviamento” e la sua gestione, è la dimostrazione plastica dell’incompetenza, dell’arroganza, dell’ignoranza e della pochezza di spirito dell’amministrazione Raggi, che si allinea alla perfezione con l’incompetenza, l’arroganza, l’ignoranza e la pochezza di spirito dei rappresentanti a cinque stelle che siedono nei banchi del Parlamento e del governo.
      Non mi va più di parlare coi grillini e tentare di spiegare loro i motivi per i quali il M5S è la peggiore immondizia culturale dopo Mussolini e il berlusconismo. Se le va, si informi anche della sola storia del filobus Laurentino e di come oggi 15/5/2020 di filobus non ne circoli più nemmeno uno, su via Laurentina. Se non le va, pazienza: mi auguro solo che, un bel giorno, speriamo prestissimo, la Storia faccia finalmente scomparire il M5S come scomparvero il fascismo e, nei fatti, Berlusconi.

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