“Mostri” a Roma e dove trovarli: la bellissima Biblioteca Hertziana

Dentro palazzo Zuccari, un lucernario in vetro ospita una delle più importanti raccolte documentali. Storia e curiosità di un luogo poco conosciuto

Continuiamo la nostra rassegna sulle bellezze architettoniche di Roma, soprattutto in chiave contemponarea, per far sì che i residenti, e non solo, scoprano o riscoprano luoghi unici della capitale, lontani dalla classicità, ma comunque apprezzati proprio per le loro peculiarità.

Oggi parliamo di un edificio unico nel suo genere, il fantastico “palazzo dei mostri” in via Gregoriana. Non ci riferiamo né a un parco giochi né a un set cinematografico, ma a un’opera architettonica che si è arricchita negli ultimi anni di ulteriori elementi di bellezza. Per “palazzo dei mostri” si intende il Palazzo Zuccari, edificato dal pittore Federico Zuccari nel 1590, tra via Gregoriana e via Sistina, a pochi passi da piazza Trinità dei Monti.

Foto da archilovers.com

Conosciuto con l’appellativo “casa dei mostri”, la caratteristica più curiosa sono le decorazioni delle porte e delle finestre della facciata in via Gregoriana: enormi mascheroni, dalla bocca aperta, con sembianze demoniache, che si ispirano ai giardini di Bomarzo. Le intenzioni dello Zuccari erano quelle di impressionare i passanti e spaventare chiunque varcasse la porta di ingresso. La sua abitazione rientra tra i più importanti esempi di casa di artista.
Al suo interno ospita la prestigiosa Biblioteca Hertziana, famosa in tutto il mondo come polo culturale dedicato allo studio dell’arte.

La biblioteca venne fondata nel 1913 a seguito di un sostanzioso lascito da parte della mecenate ebrea Henriette Hertz, che acquistò il Palazzo Zuccari dall’ultimo discendente della famiglia, l’avvocato Federico Zuccari.

Il fondo della Hertz aveva come scopo quello di creare un istituto di ricerca dedicato all’arte italiana e romana dal periodo post antico, con particolare attenzione al Rinascimento e al Barocco. Attualmente ospita più di 300 mila volumi e 800 mila fotografie, un patrimonio che rende la biblioteca uno dei centri di documentazione più importanti al mondo.

Dagli inizi degli anni Novanta, con cadenza biennale, la biblioteca assegna il premio “Hanno e Ilse Hahn” per riconosciuti meriti nel campo della storia dell’arte.
L’edificio della biblioteca venne realizzato, con diversi ampliamenti, dagli inizi del ‘900 fino agli anni ’70, nel sito dell’antico giardino del Palazzo Zuccari.
Eppure, nonostante i tre mascheroni di via Gregoriana e la storia importante della biblioteca, da ormai sette anni l’Hertziana offre un nuovo tipo di attrattiva che la rende ancora più unica nel suo genere: parliamo del bellissimo rifacimento interno ultimato nel 2012. Il 15 gennaio 2013, dopo dieci anni di lavori, venne innaugurato il nuovo edificio.
Infatti, la biblioteca rischiava la chiusura in quanto non rispondeva più ai requisiti di sicurezza antincendio, visti i suoi spazi sempre più ridotti e il continuo aumento dei volumi depositati.

Per questo motivo, nel 1994, venne bandito un concorso, interamente finanziato dalla Germania, per il rifacimento della struttura. Nel ’95 vinse il progetto dell’architetto e artista Juan Navarro Baldewing.

I lavori, diretti dall’architetto Enrico De Gai, dovevano comprendere la rifunzionalizzazione di tutto il complesso immobiliare che inglobava Palazzo Zuccari (sec. XVI), Palazzo Straganoff (sec. XVI) e Villino Straganoff (sec.XIX). Gli interventi sulla biblioteca furono di particolare rilevanza, in quanto si optò per l’integrale demolizione e ricostruzione.

A vincere sugli altri progetti fu soprattutto l’armonia che Baldewing garantiva nel suo disegno, visto il delicato compito nel salvaguardare le facciate esterne e rapportarsi con la storia degli altri edifici.

Foto da arketipomagazine.it

A lavori ultimati, la resa finale è stata sorprendente con un aumento del 70% delle scaffalature. Nell’antico giardino è stato calato, dall’alto, un vero e proprio lucernario trapezoidale, un pozzo di luce vetrato con pareti inclinate dove la luce rimbalza e si riflette garantendo alle sale di letture perimetrali una grande luminosità.

Foto da archilovers.com

Il nuovo edificio è interamente nascosto nel Palazzo Zuccari e nessun elemento contemporaneo fuoriesce dalle sue mura. Così, i visitatori accedendo dall’antico mascherone si ritrovano, con un’importante colpo d’occhio, all’interno della nuova biblioteca. È stato quindi salvaguardato anche l’impatto che lo Zuccari voleva offrire ai suoi ospiti che, dopo aver temuto lo sguardo del demone, si rilassavano in un fantastico cortile pieno di arte.

Anche a Roma, dunque, è possibile far convivere classico e contemporaneo, e la biblioteca Hertziana ne rappresenta un fulgido esempio. L’architettura, oggi, è in grado di offrire interessanti soluzioni di rigenerazione anche in quei centri storici dove la classicità è totalitaria, dove è difficile progettare per paura di perdere una memoria storica. Palazzo Zuccari è uno scrigno che racchiude al suo interno un complesso di tesori, dall’arte all’architettura. È un porto sicuro per tutti coloro che vogliono studiare o anche solo ammirare una delle tante bellezze di questa città.

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