La notizia la leggiamo da RomaToday: il Sindaco Raggi risponde ad una petizione con cui circa 4000 cittadini avevano chiesto la riapertura dei nasoni e lo fa dando dei numeri che o sono chiaramente sballati oppure sono preoccupanti per la loro esiguità.
Scrive infatti il Sindaco:
“… il piano di riapertura delle fontanelle di Roma è stato definitivamente eseguito […]
Tale attività inizialmente ha prodotto la riapertura di n. 199 fontanelle (cd “nasoni”) e a far data dal 15 maggio 2018, è stata compiuta ed implementata l’apertura di ulteriori 72 fontanelle.”
Chiunque avesse un minimo di praticità della situazione romana saprebbe che parlare della riapertura di meno di 300 fontanelle è una roba da far ridere i polli. A Roma infatti ve ne sono ben oltre 2000 di nasoni e tanti furono quelli chiusi nell’estate 2017 per far fronte all’emergenza idrica.
La cosa che però stride di più della letterina del Sindaco (e tralasciamo per carità di patria la punteggiatura ed i termini utilizzati) è il confronto con quanto ebbe a dire lo stesso Sindaco Raggi dalla sua pagina facebook lo scorso maggio. In sostanza:
“Adesso voglio darvi una buona notizia: abbiamo già ricominciato la riapertura dei nasoni, questo lavoro lo sta facendo Acea insieme ai singoli Municipi che segnalano quali fontanelle iniziare a riaprire. Entro maggio saranno aperte le prime 800 e proseguiremo con l’apertura di 250 fontanelle a settimana. Entro la prima settimana di luglio ne riapriremo 2.150.”
Solo 271 fontanelle riaperte contro le 2150 previste a maggio? Strano no?
Potrebbe trattarsi di un errore nei numeri della lettera, dove forse al “72” manca uno zero, benché anche così i numeri non tornano affatto rispetto ai piani annunciati a maggio.
Rimane però l’assurdità di un Sindaco di Roma che firma una lettera con numeri tanto ridicoli.
All’articolo di RomaToday non sembra esserci stata risposta o precisazione, per cui anche su questo la cittadinanza sarà costretta a rimanere col dubbio su come diavolo mandino avanti la baracca in quel del Campidoglio.
Visto però che siamo in tema di nasoni, ne approfittiamo per segnalare la campagna pubblicitaria lanciata recentemente da ACEA con manifesti sul genere di questo:
“Ognuno di noi può contribuire ogni giorno a salvare l’acqua con un uso consapevole e in modo semplice: risparmiandola.” recita il manifesto.
Verrebbe però proprio da chiedere ad ACEA come una tale campagna e tali ottime intenzioni si concilino con l’assurdo spreco di acqua dei nasoni romani, spreco che è ripreso indisturbato dopo l’emergenza dello scorso anno che li aveva ridotti tutti a secco (con una decisione che giudicammo vergognosa!).
Quante che siano le fontanelle riaperte a Roma, da ognuna di esse fuoriesce senza soluzione di continuità un flusso di acqua che con calcoli molti approssimativi può essere stimato intorno agli 8000 litri al giorno ossia circa 3 milioni di litri l’anno. Basterebbe dotare ogni fontanella di un semplicissimo rubinetto per mettere fine a questo assurdo spreco.
Se infatti la percentuale di acqua sprecata dalle fontanelle è quasi trascurabile rispetto al totale romano, che credibilità può avere un’azienda municipalizzata che da una parte invita i cittadini a chiudere il rubinetto quando non serve oppure a preferire la doccia al bagno ma dall’altra butta inutilmente nelle fogne milioni di litri d’acqua ogni giorno.
Allo stesso modo, che credibilità può avere il Sindaco Raggi che da una parte predica che “l’acqua è il bene più grande. Una risorsa preziosissima che va tutelata” e dall’altra non dà alcuna indicazione ad ACEA di trovare una soluzione per lo spreco dei nasoni?
Nessuna, infatti.