Nessuno rimuove i 32 scambiatori di siringhe abbandonati da anni

Scambiatori siringhe roma ramazzini

Scambiatori siringhe roma ramazzini 2

 

Fa venire i brividi l’immagine di questa siringa che esce da una fessura ad altezza bambino. Chiunque potrebbe prenderla e ferirsi. Per fortuna i virus più temibili (Epatiti B e C e Hiv) muoiono dopo alcuni minuti a contatto con l’aria e dunque le possibilità di contagio sono nulle, ma lo scopo di queste macchine era l’opposto. Quello di prevenire le malattie e invece……..!

Siamo in Largo Volontari del Sangue, in zona Portuense, dove fa mostra di sé lo scheletro di uno dei 32 scambiatori di siringhe che il Campidoglio volle con la riforma del Regolamento sui Rifiuti Urbani del 2005. Come potrete vedere, l’articolo 52 del testo, impone all’Ama di installare alcuni distributori che rilascino una siringa pulita non appena ne viene immessa una usata. Un’ottima soluzione che viene adottata in molti paesi del mondo per la cosiddetta “riduzione del danno”. Per dirla in termini semplici: dato che i tossicodipendenti esistono, tanto vale dare loro la possibilità di bucarsi in sicurezza senza trasmettersi malattie che sono poi molto costose da gestire a carico del Servizio Sanitario.

Già una legge regionale del 1998 chiedeva ai Comuni di fronteggiare l’infezione da Hiv anche installando questo tipo di macchine. E poi la riforma del Regolamento Rifiuti l’ha istituzionalizzata.

L’ABBANDONO TUTTO ROMANO. Come è finita? Che le macchine furono dislocate in zone ritenute strategiche, dove cioè erano presenti i Sert e i Servizi di Strada per l’assistenza ai tossicodipendenti. Ma dopo alcuni anni l’Ama ha “dimenticato” di manutenerle. E la situazione è quella che vediamo in queste fotografie.

Scambiatori siringhe roma portuense
Via Bernardino Ramazzini
Scambiatori siringhe roma magliana
Via Prenestina
Scambiatori siringhe roma
Via della Magliana

 

Qualcuno dirà che i tossicodipendenti che si bucano sono ormai pochi e che quindi non è più il caso di gestire questo tipo di macchine. In realtà, sebbene il numero di chi si pratica il buco sia calato notevolmente, è un fenomeno ancora presente nella nostra società e in alcuni casi sta riprendendo vigore a causa di nuove sostanze iniettabili.

Ma comunque se anche l’Ama, per una propria scelta legittima, avesse deciso di sospendere la gestione di questi scambiatori, l’unica cosa da fare sarebbe di rimuoverli e non di abbandonarli.

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