Niente servizio rimozione veicoli col Sindaco Raggi

Non ce la farà, siamo ormai disposti a scommetterci: il Sindaco Raggi non vedrà riattivato il servizio rimozioni veicoli a Roma entro la fine del suo mandato.

A oltre due anni dal suo insediamento, e col giro di boa non molto lontano ormai, la giunta in carica non è ancora riuscita a ridare alla capitale d’Italia un semplicissimo sistema di rimozione dei veicoli in sosta d’intralcio e la notizia di ieri è che il bando in corso, sospeso a luglio a causa di rilievi da parte di alcune ditte di rimozione, è stato definitivamente annullato.

 

 

Già nel novembre del 2017 parlavamo dell’ancora mancante appalto per le rimozioni come di un simbolo del malgoverno del M5S a Roma, preoccupati che prima dell’autunno di quest’anno non si sarebbero rivisti i carriattrezzi in una città che ha il record mondiale di veicoli per abitante e di sosta selvaggia (tanto per dire, la si continua a praticare anche in pieno Campidoglio).

Ebbene la novità di ieri è che il bando a cui l’amministrazione ha lavorato per due anni è stato infine annullato in autotutela, in sostanza riconoscendo i rilievi che alcune ditte avevano fatto e che evidentemente avrebbero portato ad un grave contenzioso se si fosse deciso di procedere in ogni caso.

Per i dettagli delle motivazioni rimandiamo all’informato articolo di RomaToday, dove si dà voce anche al responsabile trasporti del PD, Rocco Lamparelli, che afferma come a suo tempo lo stesso tipo di rilievi fossero stati presentati all’amministrazione, ma senza ottenere risultati.

I problemi che emergono oggi erano stati posti nelle sedi dovute” dice Lamparelli e noi non abbiamo ragione di dubitarne, benché confessiamo di non ricordarci particolari iniziative dell’opposizione, in particolare del PD, quando il bando fu presentato.

In estrema sintesi sembrerebbe che l’innovativo sistema pensato dall’amministrazione, ovvero l’inviduazione di una società che avrebbe gestito il sistema di rimozioni anche non possedendo direttamente i mezzi ma demandando le operazioni a società esterne (qualcosa di simile a MyTaxi), non sia stato correttamente descritto nel bando di gara, con una gravità tale da consigliare il ritiro in autotutela.

 

Responsabili principali di questo capolavoro appaiono essere il direttore generale di Roma Capitale, Franco Giampaoletti, ed ovviamente l’assessore Linda Meleo in quanto trattasi di questione che riguarda direttamente la mobilità cittadina.

Del primo diremmo che evidentemente non deve essere quel fenomeno che fu presentato nel marzo del 2017 dallo stesso Sindaco Raggi con queste parole:

La sua esperienza e le competenze saranno importantissime per rendere ancora più efficace ed efficiente l’azione della macchina amministrativa del Comune. Sono certa che il suo lavoro consentirà di attuare gli indirizzi fissati dalla Giunta e dall’Assemblea capitolina, e supporterà il raggiungimento degli obiettivi delineati da questa amministrazione per restituire ai romani una città più moderna e vivibile“.

Il solito understament tipico della Raggi si dirà; se però si considera che al Giampaoletti, proprio per la sua indiscussa e preziosa professionalità, è stato riconosciuto uno stipendio lordo di 170.000 euro, più premio di 10.000 euro nel caso di raggiungimento degli obiettivi, la disfatta del bando per le rimozioni assume le dimensioni di una vera e propria Caporetto.

Da notare infine che Giampaoletti prima di arrivare a Roma era Direttore Generale del comune di Genova, guarda caso lo stesso da cui è venuta quella cima dell’assessore Montanari, segno che anche per lui dovrà esserci stata qualche indicazione da parte del movimento nazionale per dare una mano a Roma. Al che sommessamente chiederemmo di farla finita con questi aiuti da Genova visto che ci stanno dando il colpo finale.

 

Della seconda, ossia dell’assessore Meleo, pensiamo di aver detto tutto il male possibile, politicamente per carità, di costei.

Una persona con un briciolo di responsabilità e di amor proprio si sarebbe già dimessa prendendo atto di essere non solo inutile ma assolutamente deleteria in quella posizione di governo. Evidentemente la Meleo non deve avere cognizione né del concetto di responsabilità né di quello di amor proprio, per cui riteniamo inutile invitarla ancora una volta a presentare le sue dimissioni visto l’ennesimo sfacelo di cui si è resa responsabile. Perché molto probabilmente gli errori del bando non saranno stati scritti di suo pugno dall’assessore Meleo (benché ormai non ci stupiremmo più di nulla) e quindi la responsabilità amministrativa ricade in capo al Direttore Generale, ma è di tutta evidenza che la responsabilità politica di questo ennesimo fallimento non può che ricadere su chi ricopre il ruolo politico, che ne sia cosciente o meno.

 

Non possiamo quindi che fare l’ennesimo tentativo col Sindaco Raggi, sottolineandole per l’ennesima volta come sia ormai insostenibile che un ruolo tanto critico come quello dell’assessore alla mobilità rimanga in mani tanto irresponsabili ed incapaci.

Non che ci si faccia troppe illusioni sul Sindaco, considerato che a nostro avviso la misura riguardo la Meleo fosse già colma molti mesi fa, ma il tentativo va fatto ugualmente.

Ribadiamo però che a questo punto secondo noi non sarà in carica il Sindaco Raggi il giorno che Roma riuscirà a riavere il servizio di rimozione dei veicoli. Perché se non sono bastati oltre due anni per fare la gara molto probabilmente non si riuscirà a farla neanche nei poco più di due che mancano alla fine del mandato. Ma forse ancor di più perché il 10 novembre p.v. si dovrebbe conoscere l’esito del processo intentato contro il Sindaco, dove non vediamo molte alternative alla probabile condanna. Siamo pronti a coprirci il capo di cenere in caso contrario ma già l’avere un Sindaco di Roma alla sbarra per un reato grave è un unicum che ci saremmo volentieri risparmiati, e la città di Roma con noi.

 

 

Chiudiamo trasecolando alla notizia, letta su La Repubblica, che il Sindaco Raggi ha trovato tempo e modo di farsi due o forse più settimane di vacanza lontana da Roma.

Dev’essere una caratteristica di quelli del M5S la possibilità di fregarsene completamente delle proprie responsabilità e degli impatti che la loro mancata presenza può avere sui cittadini, visto che al neoministro Toninelli gli viene addirittura da ridere se gli si fa notare che forse non era il caso di andare in vacanza con la famiglia in un momento simile.

 

 

Immaginiamo che anche il Sindaco Raggi sia fissa al telefono, anzi probabilmente fissa al computer, sulla spiaggia, a postare su facebook che è stato rimosso un materasso qui e sanzionato uno sversamento abusivo là …

Hai visto mai che l’aria della Corsica, dove pare sia, la ispiri finalmente a dare il benservito all’assessore Meleo?

 

P.s.: ovviamente dai banchi dell’opposizione in Assemblea Capitolina non si è udito neanche un flebile cinguettio, stante che probabilmente i vari Giachetti, Di Biase, Pelonzi (parliamo solo di quelli del PD perché sugli altri schieramenti abbiamo perso definitivamente le speranze) si staranno godendo delle meritate (loro crederanno) vacanze. Da notare che Pelonzi, il supposto capogruppo PD in Assemblea Capitolina, continua a twittare solo sulla Regione Lazio, facendo venire il dubbio se abbia capito il ruolo che deve svolgere oggi.

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4 risposte

  1. DA COSA DIPENDONO GLI SPRECHI NELLA P.A.?
    Secondo una ricerca condotta dalle tre Università di Tor Vergata, Columbia University e London School of Economics, gli sprechi della Pubblica Amministrazione nel settore degli appalti ammontano a 30 miliardi di euro all’anno e sono dovuti per l’87% a incapacità e incompetenza degli uffici tecnici e degli amministratori, e per il il 13% alla corruzione (da Presa Diretta RAI del 15.01.2018)

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