L’altro giorno il Sindaco Raggi è stata ospite dell’Associazione della Stampa Estera in Italia e ne ha approfittato per fare il punto a quasi due anni dall’inizio del suo mandato.
Il video integrale dell’evento è disponibile sulla pagina facebook del Sindaco e dura circa 1 ora e quaranta minuti.
Noi abbiamo provato a vederlo ma confessiamo di essere arrivati a circa un’ora di girato, poi lo sconforto ed una certa noia ci hanno fatto desistere, consci di riuscire facilmente ad impiegare molto meglio il nostro tempo.
Tutto quello che abbiamo visto infatti, ed immaginiamo che il resto non sarà molto diverso, è stato un combinato continuo di lamentele per il disastro ereditato dalle amministrazioni precedenti e di pedissequa elencazione delle quattro cosette che l’amministrazione è riuscita a mettere insieme in due anni. E quindi la rete 5G (!?!), la Formula E, i 150 autobus (ordinati dall’amministrazione Marino), i 40 filobus tirati fuori dal deposito, i detenuti che puliscono i parchi, e poco altro.
Peccato che i giornalisti presenti non siano riusciti ad incalzare il Sindaco in maniera efficace, lasciandola essenzialmente fare un comizietto dopo l’altro con uno stile maestrina del tutto fuori luogo. Ve n’è stato uno di giornalista che addirittura le ha chiesto cos’ha trovato di più difficile nel suo compito, una specie di domanda a piacere da far cadere le braccia.
L’unico che si è distinto, almeno nella parte da noi visionata, è stato il giornalista di Arté che prima ha ricordato al Sindaco di non essere più in campagna elettorale e poi le ha chiesto quale sarebbe l’orizzonte strategico di Roma, visto che in due anni si è riusciti a malapena ad occuparsi, e male, della quotidianità spicciola.
Non contenta del sostanziale nulla che è stata in grado di esprimere in tutti i suoi interventi, il Sindaco ha pensato anche bene di sparare qualche strafalcione, sicura evidentemente che nessuno l’avrebbe corretta.
Il primo e più grave è stato sulla criminalità ad Ostia, quando il Sindaco ha detto che prima di loro nessuno aveva avuto il coraggio neanche di pronunciare i nomi degli Spada e dei Fasciani e di cominciare ad abbattere i chioschi abusivi. Come se i primi abbattimenti non fossero stati fatti dall’amministrazione precedente, se non ci fosse stato un certo assessore Sabella a provare a mettere mano al bubbone degli stabilimenti balneari (bubbone che andato via lui sembra essere stato magicamente riassobito dall’attuale amministrazione), ma soprattutto come se non ci fosse stata, e c’è tuttora, una certa Federica Angeli che da anni quei nomi scomodi li fa e quelle persone le fronteggia in prima persona, a rischio dell’incolumità sua e della sua famiglia (spesso anzi dovendo rintuzzare gli attacchi dei colleghi di schieramento del Sindaco Raggi). Aveva un’ottima occasione il Sindaco per menzionare Federica Angeli durante il suo intervento e ringraziarla per il lavoro di vera e propria resistenza civica che porta avanti a beneficio di tutta la cittadinanza di Ostia e invece niente, anche questa occasione è stata persa.
L’altro strafalcione il Sindaco l’ha snocciolato parlando della sua recentissima visita a Tor Bella Monaca (due anni ci ha messo la Raggi per farsi vedere in uno dei quadranti più complicati di Roma), allorché con enfasi teatrale ha detto che le persone che ha incontrato le hanno riferito che era dagli anni ’80 che non vedevano un Sindaco da quelle parti. Che al Sindaco sia stato detto così potrà pure essere vero, ma basta avere un po’ di sale in zucca per non prenderla per oro colato e rilanciarla davanti a tutta la stampa estera. Basta infatti fare qualche ricerchina in rete per trovare che già il Sindaco Marino c’era stato a Tor Bella Monaca nel 2014, altro che anni ’80.
Infine su queste pagine non possiamo certo far passare senza censura le parole dette dal Sindaco sulle bancarelle, quando le è stato chiesto di quelle che ancora fanno bella mostra di sé davanti a Fontana di Trevi. Sul tema delle bancarelle il Sindaco ha prima parlato di una presunta “feroce” lotta a quelle abusive, e su questo basti la foto che segue, presa un paio di giorni fa, per capire quanto lontana sia dalla realtà la sua dichiarazione:
Riguardo le bancarelle nei luoghi di pregio del centro storico il Sindaco ha detto che purtroppo si tratta di postazioni autorizzate negli anni passati e che stanno incontrando resistenze per spostarle. Peccato per lei che l’amministrazione precedente aveva provveduto in tempi non biblici a spostarne già un congruo numero di quelle postazioni, avviando il lavoro anche per quelle rimanenti; lavoro che potrebbe anche aver subito dei drastici rallentamenti a causa della notoria vicinanza del M5S alla categoria degli ambulanti, con la comune battaglia contro la Bolkestein a sancire il sodalizio.
Interrogata sull’esito delle recenti elezioni municipali a Roma, dove il M5S è fuori dai ballottaggi, il Sindaco ha detto di aver colto il messaggio inviato dai cittadini alla sua amministrazione e di voler cambiare passo, tornando anzitutto tra la gente come ha fatto l’altro giorno a Tor Bella Monaca. Ebbene questa conferenza stampa presso la sede della stampa estera ha dimostrato che il Sindaco non deve aver capito nulla del messaggio dei cittadini. Perché infatti invece che esporsi in un luogo tutto sommato inoffensivo ed ovattato non si decide una buona volta ad incontrare i cittadini veri, quelli che a suo tempo hanno dato fiducia proprio a lei ed ora si ritrovano una città in ginocchio ed un’amministrazione incapace di un qualsiasi dialogo?
Se proprio vuole provare a cambiare passo il Sindaco, provi a scoprire quello che è il luogo della Trasparenza e Partecipazione del Comune di Roma, ossia la Casa della Città, e si disponga ad incontrarvi cittadini e associazioni come fece il suo predecessore nel 2014.
Purtroppo il coraggio se non ce l’hai nessuno può dartelo e quindi già sappiamo che questo nostro appello rimarrà inascoltato, come tutti gli altri.