Adesivi, volantini, manifesti. Da tempo imprecisato la nostra città ne è invasa in ogni luogo: serrande, cassette postali, pali della luce, contatori e ogni altra superficie sono ricoperti da materiale pubblicitario abusivo, diventato giorno dopo giorno così numeroso da essere invisibile, da far parte dell’estetica degradata delle nostre strade. Da alcuni giorni forse qualcosa è cambiato, perché finalmente è stata intrapresa la prima seria, concreta ed immediata iniziativa per porre un freno a questo sistema di pubblicità illegale che deturpa il patrimonio pubblico, ciò che appartiene a tutti noi come collettività.
L’associazione Retake Roma ed il blog Roma Pulita, insieme a Roma Capitale, Ama, Atac, Roma Servizi per la Mobilità, Acea, Confartigianato Roma, Confesercenti Roma, Confederazione Nazionale Artigianato, hanno stilato un protocollo d’intesa in cui ogni firmatario si impegna in tale problematica attivamente, segnalando queste forme di attività illegali in un piattaforma web creata allo scopo.
Adesivileaks.com è la grande e concreta novità presentata: un sito in cui ogni cittadino ha la possibilità di denunciare, compilando un semplice modulo, l’adesivo o il volantino affisso illegalmente in cui si imbatte mentre passeggia, mentre aspetta l’autobus, mentre si reca a lavoro. A scadenza periodica le segnalazioni verranno inviate alla Polizia Locale di Roma Capitale, affinché intraprenda le indagini necessarie e la conseguente applicazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente. Un’azione fondamentale nella lotta al libero agire indiscriminato che il Comandante Raffale Clemente si è mostrato entusiasta di compiere, seguendo il progetto fin dalle sue fasi ideative. Retake Roma e Roma Pulita si sono impegnati ad informare i propri lettori dei risultati ottenuti, affinché sia possibile valutare passo passo l’utilità di questo progetto ed in particolar modo l’azione congiunta tra una cittadinanza attiva e le forze dell’ordine che operano sul territorio.
Un tentativo di risolvere finalmente non solo una problematica di natura estetica, ma un sistema di illegalità diffuso e strutturato che spesso rappresenta la punta di quell’iceberg costituito dalla attività di ricettazione, di inquinamento del suolo pubblico, di abbandono di materiali ingombranti nelle aree verdi (pensiamo ai tanti svuota cantine che offrono i loro servizi a prezzi irrisori) nella totale indifferenza nei confronti di uno smaltimento compatibile. Attività strutturate spesso interamente sul lavoro nero e sullo sfruttamento di lavoratori, giovani o meno, costretti per necessità ad accettare compensi irrisori all’interno di azioni illegali.
Un passo importante per contrastare tutto questo è stato compiuto, ma spetta a ciascuno di noi, innanzitutto come cittadino, renderlo decisivo, segnalando al sito adesivileaks.com molti degli innumerevoli adesivi, volantini e manifesti affissi abusivamente in cui ogni giorno ci imbattiamo.
Una risposta
Il tentativo di fare qualcosa contro gli adesivi è lodevole. eppure mi sembra che sarebbe molto facile bloccare questa gente ma manca la vera volontà politica