Le degenerazioni della cosiddetta “movida” non sono una novità a Roma, essendo ben conosciute da anni in aree come Trastevere, Campo de’ Fiori, San Lorenzo o alcune zone del rione Monti. Parliamo di grossi assembramenti di persone fino a notte inoltrata con rumori molesti, danneggiamenti, eccessi alcolici e di stupefacenti con tutti gli annessi e connessi (urine e deiezioni diffuse).
Il fenomeno però va sempre più diffondendosi e riguarda da tempo anche Ponte Milvio, l’EUR, la zona di piazza Bologna, Città Giardino, il Pigneto, alcune zone di Prati, Conca D’Oro e sempre più luoghi si aggiungono.
Per chi non avesse idea di cosa stiamo parlando e magari pensasse si tratti delle esagerazioni di qualche cittadino iper-sensibile ai rumori, consigliamo la lettura della recente testimonianza di Luca Laurenti, un cittadino molto attivo nell’impegno civico. Questo l’incipit ma consigliamo la lettura di tutto il post:
“NOTTI DA INCUBO
Già lo scorso anno, al termine del periodo di chiusura totale, la riapertura dei locali aveva mostrato un aggravarsi dei problemi nei luoghi del divertimento, come se con la lunga reclusione forzata le persone avessero accumulato una grandissima voglia di socializzare. Purtroppo nei luoghi elencati questa voglia di stare insieme in tanti aveva già l’anno scorso creato problemi a chi negli stessi luoghi ci vive e magari all’una, le due o le tre di notte voleva provare a prendere sonno, impossibilitato a farlo dall’enorme rumore antropico.
Di questi problemi noi ne cominciammo a parlare a giugno dello scorso anno, rilevando preoccupati come l’amministrazione capitolina non ci pensasse neanche a governare certi fenomeni, impegnata com’era solo a prendere ordini dalle organizzazioni del commercio interessate a riprendere al meglio gli affari.
A fine giugno avevamo dato conto della lettera inviata a tutte le autorità territoriali da parte di un coordinamento di associazioni per richiamarle al rispetto delle norme emanate per contenere l’emergenza epidemiologica. Anche in questo caso nessuna reazione da parte dell’amministrazione capitolina.
A settembre 2020 infine abbiamo riportato l’accorato appello alle istituzioni fatto dai cittadini del rione Celio. E anche lì nessuna reazione o conseguenza.
Purtroppo dall’amministrazione capitolina non è venuta neanche uno straccio di proposta su come affrontare questo genere di problemi, talmente seri da comportare in alcuni casi la chiusura di certi luoghi, con pericoli per i cittadini e costi per gli esercenti.
Da quando è scoppiata la pandemia l’amministrazione avrebbe dovuto cominciare a pianificare come far riprendere le attività commerciali nella massima sicurezza loro e dei cittadini, ma invece l’unica cosa che sono stati in grado di fare è istituire il far west per le occupazioni esterne dei locali.
Ora la cosiddetta “malamovida” occupa stabilmente le cronache dei maggiori quotidiani e l’amministrazione non può più far finta di niente.
Ma gli attori sono sempre gli stessi e la stessa è l’incapacità e irresponsabilità che hanno dimostrato in oltre un anno di elaborazioni e progetti nulli.
Ecco cosa ha scritto ieri sulla sua pagina facebook l’assessore al commercio di Virginia Raggi, Andrea Coia, in merito:
Come dire, “s’è svejato!” l’assessore! Ci ha messo solo un annetto il plenipotenziario al commercio della sindaca Raggi e ora arriva ad ammettere che “È necessario prevedere misure che arginino il fenomeno della mala movida.”
Maddai?!?
La parte più preoccupante però è quando afferma: “… cercheremo di prevenire assembramenti e situazioni che possano mettere in pericolo i cittadini“.
“… cercheremo di prevenire ...”???
Con le forze dell’ordine che ogni fine settimana stentano a reprimere le manifestazioni più violente della movida, l’assessore si limita a dire che cercheranno di prevenire? Ma soprattutto come proveranno a prevenire? Ce l’hanno qualche idea su come intervenire con misure per l’immediato e altre per il medio lungo periodo?
Apparentemente no, questi pseudo-amministratori non hanno uno straccio di idea su come governare questi fenomeni e questa è la garanzia che le cose andranno sempre peggio, con conseguenze per chi in certi luoghi ci vive ma anche per chi vi opera, stante che sempre più esercenti si rendono conto che il caos è nemico degli affari.
Da ultimo va rilevato che finora l’amministrazione ha solo dato ascolto (“… il massimo ascolto“, stando alle parole di Coia) alle associazioni di categoria, rifiutandosi sempre di stare a sentire i cittadini e le loro associazioni.
Trattasi dell’ennesima dimostrazione di come per l’amministrazione Raggi esistono solo le lobby mentre i normali cittadini sono trattati come sudditi.
Chiudiamo dando conto di un’iniziativa promossa dal consigliere dell’Assemblea Capitolina Orlando Corsetti e sottoscritta da una serie di associazioni di cittadini. Si tratta di un’assemblea pubblica, organizzata per giovedì 1 luglio presso i giardini di piazza Bologna, dal tema “Malamovida, tra inciviltà urbana e diritto al riposo” e a cui sono stati invitati il Prefetto e il Questore di Roma, il Comandante della Polizia Locale e la sindaca Raggi.
Onore al merito dell’on. Corsetti che almeno prova a stimolare il dibattito pubblico sul tema. Siamo certi che molti cittadini parteciperanno ma temiamo che le istituzioni non lo faranno.
Speriamo davvero di essere smentiti.