AREA PEDONALE Il termine “area pedonale” ha un significato ben preciso per il Codice della Strada e sta ad indicare una zona in cui il transito è consentito solo ai mezzi di soccorso, ai velocipedi ed ai veicoli con permesso disabili.
A Roma invece da diversi anni (diremmo dall’era Veltroni) è invalso l’uso del termine “pedonalizzazione” per indicare un’area in cui il traffico è stato in qualche modo limitato, più o meno efficacemente. Sembrerebbe una cosa di poco conto ma questo fraintendere i termini , a cui non si è sottratto neanche il sindaco attuale che pure romano non è, ingenera confusione e contribuisce a far naufragare qualsiasi progetto di miglioramento della viabilità in centro storico.
Soprassedendo sulla “pedonalizzazione dei Fori Imperiali”, che può essere definita tale solo durante la domenica, quando tutto il traffico nell’area è inibito, vogliamo qui considerare la prima applicazione delle cosiddette isole ambientali, ossia la “pedonalizzazione del Tridente”. Chiariamo anzitutto che le “isole ambientali” sono un istituto introdotto nel PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano) per ridurre il traffico privato in aree a prevalenza pedonale e che diverse di queste dovrebbero essere create nel centro storico, tante piccole ZTL dove il transito dovrebbe essere consentito essenzialmente solo ai residenti della zona.
IL CASO TRIDENTE Anche nel caso del Tridente il termine “pedonalizzazione” è usato a sproposito; la nuova disciplina, introdotta a ottobre 2014, non ha infatti creato un solo metro quadro pedonale in più nella zona, anzi a rigore ha reso transitabile via del Gambero, strada precedentemente pedonale. Inoltre, come detto, trattandosi di attuazione della disciplina delle isole ambientali, quello che è stato fatto è la riduzione del traffico privato, riservandolo negli orari di chiusura dell’area (6:30-19:00) ai soli residenti dell’area, motocicli inclusi, con poche altre eccezioni. Nella zona sono stati anche creati una serie di parcheggi riservati ai residenti del settore, seppur non in misura da poter coprire tutta la potenziale domanda.
In teoria si tratterebbe di un progetto molto avanzato ed ambizioso che se funzionasse potrebbe essere replicato nelle altre parti del centro storico, così da riqualificarlo man mano. Ma purtroppo esso è stato progettato (si fa per dire) e sta venendo attuato “alla romana”, per cui è l’ennesimo successo sulla carta e disastro nella realtà.
PROGETTAZIONE Cominciamo con i problemi di progettazione:
- Il primo e più macroscopico è il fatto che il settore è aperto, e quindi transitabile da tutti, la domenica, ossia quando vi è la maggiore concentrazione di pedoni; il risultato è che la domenica un numero enorme di autoveicoli giunge in zona e parcheggia un po’ dove capita, approfittando dell’assenza totale di controlli, rendendo praticamente difficile lo stesso transito pedonale in moltissimi punti.
- La limitazione del transito dei motocicli non è attuabile in quanto l’Agenzia della Mobilità non ha ancora trovato un modo per rendere riconoscibili i motocicli dei residenti (!?!).
- La disciplina della sosta non è stata rivista in tutte le strade del settore, per cui rimangono zone grigie dove prosperano gli abusi.
- Il controllo dei veicoli con permesso disabili è praticamente impossibile, a legislazione vigente, per cui l’area pullula in maniera anomala di veicoli con permesso disabili che sostano in aree pedonali per tutto il tempo.
ATTUAZIONE Passando invece ai problemi di attuazione, essi riguardano essenzialmente la cronica incapacità dei vigili di far rispettare le discipline del traffico, sia controllando i veicoli in transito nel settore che quelli in sosta. Per cui:
- I parcheggi teoricamente riservati ai residenti sono utilizzati un po’ da tutti, con la conseguenza che spesso gli stessi residenti sono costretti a parcheggiare dove capita.
- Si sono diffusi in maniera preoccupante gli accessi al settore a retromarcia o contromano (tanto una volta dentro non si verrà mai controllati) con incidenti e discussioni anche violente sempre più frequenti.
SOSTA SOSPESA Un altro problema è rappresentato dal fatto che spesso i parcheggi autorizzati vengono sospesi, per manifestazioni o riprese cinematografiche, senza che qualcuno si preoccupi di trovare soluzioni alternative (vi sarebbe, ad esempio, il parcheggio del Galoppatoio non lontano, dove si potrebbe prevedere una tariffa di favore per i residenti in queste occasioni), costringendo quindi in qualche modo le persone a sostare dove capita. Vi è in particolare il vero e proprio abuso delle riprese cinematografiche ormai, laddove per qualche produzione internazionale si è letteralmente svenduta la città, senza pensare che nel lontano passato gli studi di Cinecittà erano famosi nel mondo per le ricostruzioni scenografiche, necessarie per non invadere in maniera esagerata la città.
Per dare un’idea di quello che il Tridente pedonale è un fine settimana qualsiasi di primavera, riportiamo un po’ di foto prese in zona.
TOLLERANZA ZERO Per concludere, o l’amministrazione cambia radicalmente modalità nel Tridente, passando ad una tolleranza zero degli illeciti legati alla mobilità, oppure la storia delle isole ambientali come soluzione strategica per il centro storico di Roma va già considerata morta e sepolta.