Per quando si tornerà alle vecchie emergenze …

Siamo tutti coinvolti, chi più chi meno, nella reclusione forzata entro le mura di casa e tra le tante cose che si possono fare c’è anche l’affrontare i vecchi problemi che una volta allentate le restrizioni si ripresenteranno puntualmente.

Uno dei più gravi che affligge Roma è relativo alla sicurezza stradale, con numeri che pongono la città in cima alle classifiche mondiali di quelle più pericolose.

In queste settimane sembra fuori luogo pensarci, guardando le immagini di strade e piazze completamente prive di persone e veicoli. Eppure prima o poi si tornerà a circolare e senza tema di smentita si ricomincerà a contare morti e feriti a decine, con numeri paragonabili a quelli del COVID19 a Roma.

 

Dell’argomento abbiamo già parlato un paio di settimane fa, segnalando l’ennesimo giro a vuoto dell’Assemblea Capitolina e il perdurare del disinteresse della Polizia Locale per il rispetto della precedenza negli attraversamenti pedonali.

 

Oggi ci torniamo con una nota parzialmente positiva, dopo aver visto la registrazione della diretta facebook organizzata dalla presidente del Municipio VII, Monica Lozzi, con l’assessore municipale alla mobilità, lavori pubblici e urbanistica, Salvatore Vivace, e il presidente della commissione mobilità dell’Assemblea Capitolina, Enrico Stefàno.

 

 

Di positivo c’è la conferma dell’ottimo lavoro che si sta facendo in Municipio VII sulla sicurezza stradale, da noi già segnalato a più riprese, con una quantità e qualità di progetti che non ci risulta abbia eguali in nessun altro municipio di Roma. Da sottolineare anche la cura di questa amministrazione per tutte le utenze deboli della strada, siano esse ciclisti, utilizzatori di mezzi di micro-mobilità o pedoni. Nel video si possono quindi apprezzare gli enormi progressi nella rete di piste ciclabili nel territorio del Municipio VII così come le infrastrutture pensate per proteggere al massimo i pedoni.

 

Di meno positivo dobbiamo invece cogliere la mancanza di una stessa ampiezza di interventi da parte dell’amministrazione comunale. Gli interventi del presidente Stefàno hanno infatto posto gran parte dell’attenzione sul miglioramento del trasporto pubblico e della mobilità ciclabile, considerandoli modi per aumentare indirettamente la sicurezza stradale: migliori trasporti pubblici o ciclabilità significano meno veicoli privati in circolazione e quindi maggior sicurezza generale.

Non che l’equazione non sia valida, ma ad avviso di chi scrive ciò non è sufficiente per sperare di abbattere nel brevissimo periodo il numero di pedoni e ciclisti che vengono feriti o uccisi a Roma.

Sulle infrastrutture per aumentare la protezione dei pedoni purtroppo il presidente Stefàno non ha potuto dire molto, limitandosi a segnalare i soliti due o tre progetti di ampliamento degli spazi pedonali (via La Spezia, rione Monti) che però non possono incidere per nulla sul problema generale della sicurezza delle utenze deboli della strada.

 

Ora noi capiamo pure che non sarebbe di stretta competenza del presidente della commissione mobilità occuparsi di infrastrutture stradali, rientrando la materia nei lavori pubblici, ma vista l’infima qualità di chi in giunta comunale si occupa di lavori pubblici (siamo passati dall’incredibile Margherita Gatta al già verificato nulla di Linda Meleo), a nostro avviso il presidente Stefàno dovrebbe assumersi anche questa di responsabilità.

Considerata infatti l’inconsapevole ignoranza dimostrata dall’assessore Meleo su come debba essere una strada cittadina nel 2020, non vediamo chi altri se non Stefàno possa farsi carico di ricordare che le strade debbono essere realizzate e manutenute tenendo presente tutte le possibili utenze, a partire da quelle più deboli.

 

 

In realtà già nel 2016, ad amministrazione M5S appena insediata, auspicavamo il passaggio ad una Commissione Mobilità anzitutto pedonale, ma pur riconoscendo al presidente Stefàno indubbi meriti per il salto di qualità fatto fare alla commissione, dobbiamo dire che ciò non si è realizzato.

Cosa si aspetta, ad esempio, per lanciare a Roma un piano per la realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati un po’ ovunque, senza lasciare l’iniziativa ai soli municipi più virtuosi? E perché a Roma ancora ci si interroga sulla possibilità di fare tali attraversamenti anche sulla viabilità principale mentre nel vicino comune di Fiumicino sono la norma?

 

Rivedendo il video e ascoltando gli interventi dell’assessore Vivace ci siamo resi conto che in Municipio VII si stanno avvantaggiando anche del fatto che la stessa persona si occupa sia di mobilità che di lavori pubblici, potendo così tenere presenti gli aspetti della sicurezza stradale in ogni intervento effettuato sulle strade, oltre che prevederne di specifici per aumentare la sicurezza.

Forse uno schema simile andrebbe replicato anche a livello Comunale, se non assommando le due responsabilità nella stessa persona, almeno prevedendo una strettissima collaborazione tra l’assessorato e il dipartimento mobilità e quelli dei lavori pubblici.

Certo, ci vorrebbero assessori minimamente capaci e competenti delle rispettive materie, cosa che al momento semplicemente non è.

 

Come scrivemmo nel gennaio scorso:

Proviamo ad immaginare di poter invertire i ruoli e di avere il Vivace ai lavori pubblici in Comune. È facilmente intuibile come la sicurezza stradale diverrebbe la giusta priorità in ogni intervento cittadino e finalmente si potrebbe dire di aver cominciato ad affrontare seriamente la mattanza pedonale a Roma.

 

 

P.s.: nel pezzo non viene neanche nominato il reggente attuale dell’assessorato alla mobilità, perché nei fatti non c’è nessuno.

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