Passato circa un anno dalla nomina dell’assessore Pinuccia Montanari, proviamo a fare un primo bilancio del suo mandato, dopo che chi l’aveva preceduta non aveva brillato né in risultati né nell’impostare qualche valida strategia di medio-lungo periodo.
Speriamo ci venga riconosciuta una certa onestà intellettuale per come portiamo avanti le pagine di questo diario, perché ad esempio noi l’assessore Montanari l’avevamo accolta bene appena sputo della sua nomina. A parte cogliere fin da subito qualche difficoltà nell’articolare i propri pensieri, fummo colpiti positivamente dal primo responsabile all’ambiente che parlando di rifiuti iniziava dalla necessità prioritaria di ridurne la produzione, invece che parlare sempre e solo di smaltimenti o riciclaggi.
Provammo anche a contattarla l’assessore, chiedendole di incontrarla per condividere alcune idee e capire quali sarebbero state le linee guida della sua azione a Roma. Ci rispose anche fissando una data per l’incontro, ma dopo qualche giorno ci fece scrivere dalla sua segreteria che l’incontro doveva essere cancellato e che saremmo stati ricontattati per fissarne uno nuovo. Peccato che nessuno ci contattò più ed anche dall’assessore o dal suo staff non ottenemmo più alcuna risposta (probabilmente la Montanari aveva preso alla lettera il motto dei 5 stelle “Partecipazione e Trasparenza”, ma deve essere stata subito redarguita e messa a parte dei metodi adottati dal M5S romano che si rifanno più a termini come “opacità e verticismo”.
A gennaio di quest’anno abbiamo continuato ad apprezzare le idee della Montanari, che parlava di far sparire i cassonetti dalle strade, di adottare decisamente una strategia “zero waste” a Roma (ossia tendente ad una produzione di rifiuti da avviare in discarica pari a zero), delle ‘isole del riuso’ che l’assessore proponeva di aprire in ogni municipio.
E ancora a febbraio ci rallegravamo per l’incontro dell’assessore Montanari con quelli di “Zero Waste Lazio” e la decisione di partire con l’attuazione della delibera n.129/2014, quella denominata “Roma verso rifiuti zero”, così come a marzo continuavamo a sostenere i programmi dell’assessore.
Poi però più niente, nulla dei piani programmatici appare essere stato portato avanti ed anzi l’assessore, sempre più, cominciò a conformarsi allo stile della Giunta Raggi, tutto fatto di annunci, chiacchiere e ridicole contestazioni della realtà che tutti i cittadini hanno davanti.
Dai “Topi a Roma? Mai visti” al “Non c’è nessuna emergenza rifiuti. In pochi giorni criticità risolte“, passando per un confronto internazionale organizzato a Roma sul tema “rifiuti zero” (totalmente inutile e da vergognarsi solo a pensarlo, vista la scandalosa situazione rifiuti a Roma), un imbarazzante tentativo di marchiare come “bufale” le notizie, ahinoi vere, sul pasticcio combinato con la lotta alla zanzare tigre e gli alberi che cominciavano a cadere a ripetizione, la buffonata della giornata dell’albero (dove dei 12.000 alberi previsti se ne sono piantati qualche centinaio e pure male), per finire con la ridicola difesa di Spelacchio, dove si continua a discquisire sulla bruttezza (peraltro incontestabile) dell’albero di Natale di piazza Venezia senza però degnarsi di dare una risposta che sia una alle domande che sono state poste sull’opaca vicenda di questo albero.
Il fallimento dell’assessore Montanari è sotto gli occhi di tutti ed è rappresentato dai rifiuti che in ogni parte di Roma, dalle zone più centrali a quelle periferiche, continuano a dare mostra di sé sulle strade, siano essi ammucchiati agli angoli o presso i cassonetti. A Roma infatti continua ad essere impunito chi conferisce i rifiuti per strada, quand’anche essi siano materiali ingombranti.
Per chi come noi aveva delle aspettative nei confronti dell’assessore Montanari, prendere atto del suo fallimento è ancora più sconfortante. Ci eravamo illusi che finalmente a Roma si sarebbe messo un freno alla produzione indiscriminata di rifiuti, a partire dall’adozione di misure che evitassero che oggetti ancora utilizzabili divenissero rifiuti, ad esempio introducendo dei “magazzini del riuso” sul genere di quelli che oltre due anni fa noi avevamo suggerito. Oppure che finalmente sarebbero stati introdotti in tutti i mercati cittadini dei centri di raccolta differenziata dove i rifiuti vengono pagati a peso, sul genere del box 95 del mercato Trionfale.
E invece l’assessore Montanari non è riuscita a fare nulla di tutto ciò, con la città che continua ad essere sull’orlo del baratro in materia di rifiuti, costretta continuamente a tappare falle e rischiando ogni giorno di finire sommersa dall’immondizia.