Finalmente un intervento di ripulitura su uno dei ponti del Tevere. Dagli archi di Ponte Cestio infatti da un paio di giorni si stanno rimuovendo i graffiti, un’iniziativa decisa dal Campidoglio e costata 27.000 euro.

 

 

 

 

 

I graffiti di Ponte Cestio erano tra quelli di cui avevamo parlato a giugno di quest’anno, quando ricordammo le parole pronunciate un anno prima dal presidente Zingaretti riguardo la ripulitura delle banchine del Tevere e mai seguite dai fatti.

Proprio in quel pezzo parlammo dell’iniziativa di Retake Roma di chiedere alla Sovrintendenza Capitolina di tutelare Ponte Cestio ripulendolo dalle scritte, richiesta che impiegò un anno e mezzo solo per ottenere una risposta.

 

 

Onore al merito di Retake Roma allora se finalmente all’intervento di ripulitura si è arrivati.

 

Ma subito dopo aver anche noi gioito della cosa, strenui sostenitori della teoria delle finestre rotte, non possiamo esimerci dal porci la domanda: quanto dureranno gli archi di Ponte Cestio ripuliti?

Una cosa che distingue i blog cittadini dalla stampa mainstream è la tendenza a ricordare le cose, a non ripartire sempre da zero come se nulla fosse accaduto prima. Laddove infatti la cronaca locale delle maggiori testate dimostra sempre di avere la memoria di un pesce rosso, i blog normalmente tengono conto del pregresso, anche e soprattutto come chiave per giudicare il presente e magari prevedere il futuro.

Ebbene a noi l’intervanto in corso a Ponte Cestio fa venire in mente quanto avvenne qualche anno fa allo scalo De Pinedo, sempre sul Tevere a Roma. A febbraio 2015 ci fu la ripulitura integrale dei muri dello scalo a cura della produzione di “Spectre”, l’episodio della saga 007 girato a Roma. E lo scalo tornò normale:

 

 

 

Passato solo un anno, l’abbandono che ha continuato a caratterizzare l’area ha riportato la situazione dei muri alla consueta schifezza:

 

 

 

A costo di suonare disfattisti quindi, subito dopo aver ringraziato il Campidoglio per la decisione di ripulire il ponte noi chiediamo quali iniziative si siano intraprese per evitare che tra qualche mese, se non settimana, tag e graffiti riappaiano di nuovo sugli archi del ponte.

E purtroppo siamo pronti a scommettere che a questa cosa in Campidoglio non ci ha pensato proprio nessuno.

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