L’assessore Meleo continua a pontificare sulle magnifiche sorti e progressive della mobilità ciclabile a Roma, proseguendo nel suo atteggiamento omertoso rispetto alla sparizione di tutti quelli che nell’amministrazione si occupavano di ciclabilità.
Questa volta sulla sua pagina facebook si esercita in uno dei suoi soliti panegirici parlando dell’adesione al documento di Strategia per la Ciclabilità dell’Unione Europea. Ecco il post:
“Roma con l’Europa per sviluppare piano per la ciclabilità
Roma ha aderito al documento di Strategia per la Ciclabilità dell’Unione Europea, inviando a inizio giugno una lettera ufficiale nella quale si afferma la volontà di sviluppare e implementare una nuova politica integrata sul tema della ciclabilità. Nostro obiettivo è rendere la Capitale una città più vivibile sia per i residenti, sia per i milioni di turisti che la visitano ogni anno e per farlo abbiamo iniziato un confronto con l’Europa.
Con la firma di questo programma ho voluto ribadire l’intenzione di mettere la ciclabilità ai primi posti dell’agenda della mobilità per Roma. Noi ci stiamo già muovendo con la l’apertura, a breve, delle ciclabili di via Nomentana e del tunnel di Santa Bibiana, con il piano in fase di progettazione avanzata di via Tuscolana, Prenestina e con la realizzazione del Grab. Una migliore ciclabilità per la nostra città è un investimento che migliora salute, produttività, costi sociali e cosa più importante le nostre vite.
Il documento di Strategia per la Ciclabilità dell’Unione Europea fissa le raccomandazioni per la realizzazione e la crescita di un sistema di mobilità efficace entro il 2030. Nel testo sono esaminate le politiche dell’Ue relative al ciclismo ed elencate le azioni da intraprendere e dirette principalmente agli attori politici europei e livello nazionale, regionale e locale.”
L’assessore chiaramente non deve avere il senso del ridicolo quando scrive:
“Con la firma di questo programma ho voluto ribadire l’intenzione di mettere la ciclabilità ai primi posti dell’agenda della mobilità per Roma“.
Ma come? Avevi nominato, pur con metodo a dir poco discutibile, un delegato alla ciclabilità e quando costui molla non solo non dici niente a nessuno ma non pensi neanche a rimpiazzarlo? Ed in tutto ciò hai il coraggio di parlare di “ciclabilità ai primi posti dell’agenda della mobilità a Roma“??? Curata da chi, se è lecito chiedere? Da un assessore che deve dividersi tra autobus che vanno a fuoco quotidianamente o che non escono proprio dai depositi, corsie preferenziali fantasma, i numeri più alti dell’occidente in termini di incidenti stradali cittadini, le metropolitane più costose del mondo e, come tutto ciò non bastasse, una bella collezione di progetti di funivie cittadine?
Peraltro la ciclabilità è una materia del tutto oscura per l’assessore, come d’altronde tutte quelle che rientrano nel tema generale della mobilità, per cui a maggior ragione avrebbe bisogno come il pane di qualcuno che ci capisca e che cominci sul serio ad impostare qualche discorso strategico, ma anche tattico, sulla mobilità ciclabile a Roma. E invece sembrerebbe che l’assessore pensi di poter fare da sé, continuando per esempio ad ignorare il bike sharing pagato dagli impienti pubblicitari, così come previsto dal Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari, che potrebbe aumentare drasticamente la ciclabilità a Roma, e continuando a rivendersi ‘sto tunnel di Santa Bibiana che per quanto possa essere importante per collegare San Lorenzo con la stazione Termini, si tratta pur sempre di un centinai di metri di strisce da disegnare sull’asfalto, altro che Strategia per la Ciclabilità. Oppure dedicandosi a progettini insulsi come il bike sharing-bonsai che sta per essere realizzato nel Municipio IX al solo scopo di buttare dalla finestra 700mila euro di finanziamento europeo.
Noi l’abbiamo già scritto più volte che un assessore così inconsistente ed inutile non può continuare ad occupare una casella tanto importante come quella della mobilità, e quanto più ce lo terrà il Sindaco Raggi tanto più sarà corresponsabile del perdurare (peggiorare, diremmo) del disastro della mobilità a Roma.
Infine quello che non finisce di stupirci è il silenzio da parte di tutte le associazioni di ciclisti a Roma che appaiono aver digerito senza problemi prima la nomina dall’alto del delegato alla ciclabilità e poi la sua scomparsa senza sostituzione. A meno di errori da parte nostra, non siamo riusciti a trovare da parte delle associazioni dei ciclisti una parola chiaramente critica nei confronti di un assessore che da mesi si professa paladina della mobilità ciclabile ma nei fatti l’ha praticamente affossata per gli anni a venire.
Passi per quelli di Salvaciclisti, che avendo in qualche modo espresso l’ex-delegato alla ciclabilità devono aver deciso di non infierire contro un pur imbarazzante governo cittadino. Ma tutti gli altri ciclisti romani, a vario titolo organizzati o riuniti, possibile che non vogliano far sentire la loro voce contro chi li sta prendendo in giro da mesi, mantenendoli in una condizione da rischiare ogni giorno la pelle?