Quale giudizio sull’amm.ne di centrosinistra del Municipio I?

È tempo di fare chiarezza sulla gestione di Sabrina Alfonsi nel Municipio centro storico: è parte del PD da salvare, come affermato da Calenda, o va archiviata e superata?

Un paio di settimane fa ci ha incuriosito una risposta data dal candidato a sindaco di Roma Carlo Calenda nell’ambito di un’intervista a Romaday:

 

Immaginiamo un suo successo elettorale. Lei da sindaco difficilmente – me lo consetirà – avrà una maggioranza monocolore. Si ritroverà ad avere a che fare con la classe dirigente del vecchio PD per poter formare una giunta e poi per poter governare. Come farà?

La mia non è una condanna di tutta la classe dirigente romana. Io ho fatto anche nomi di personalità che prenderei subito nella mia giunta. Ho fatto i nomi di Estella Marino, Marta Leonori, Sabrina Alfonsi. Non mi interessa se sono del PD. Il punto è riuscire ad avere una forza tale che consenta di non sottostare a quella parte del PD o della destra che ha bloccato Roma.

 

Prendiamo quindi atto della grande stima che Calenda debba avere di Estella Marino, Marta Leonori e Sabrina Alfonsi, ma se riguardo i primi due nomi non possiamo che concordare, in particolare sulla Leonori visti i nostri trascorsi, ci chiediamo su che basi egli possa considerare la presidente del Municipio I un elemento da valorizzare nel suo eventuale nuovo governo cittadino.

 

Sulle nostre pagine ci siamo occupati spesso del Municipio I e purtroppo non siamo mai riusciti a farlo in termini positivi. D’altronde basta farsi un giro nel territorio del municipio per rendersi conto del caos e degrado che lo caratterizza sotto ogni punto di vista: sosta selvaggia, rifiuti fuori controllo, strade dissestate, intere aree ostaggio della cosiddetta “malamovida”, temporaneamente attenuata dall’emergenza COVID19 ma già in procinto di ripartire.

 

È vero che le competenze dei municipi sono limitate così come lo sono le risorse a loro disposizione, ma dal nostro punto di vista privilegiato, in qualità di buoni conoscitori delle questioni del centro storico, negli anni abbiamo cercato di spiegare quanto male abbia fatto la Alfonsi e la sua giunta.

Tenendo presente che la maggiore competenza dei municipi riguarda il commercio e considerando che il Municipio I ha di gran lunga la percentuale più alta di tutto il commercio cittadino, proviamo a ripercorrere velocemente i grandi successi della Alfonsi in questo campo.

 

Partiamo dal disastro combinato con la Festa della Befana di piazza Navona, dove, sbagliando a più riprese la predisposizione del nuovo bando, il Municipio I ha prima cancellato la più famosa manifestazione cittadina legata al periodo natalizio, per poi servire su un piatto d’argento all’amministrazione comunale la possibilità di sfilargli la competenza della festa per manifesta incapacità (poi il Comune è riuscito a fare addirittura peggio del Municipio, ma questa è un’altra storia).

 

Possiamo poi passare alla gestione delle Occupazioni di Suolo Pubblico (OSP), i cosiddetti “tavolini” dei locali per i quali il Municipio I non è mai riuscito a garantire un livello minimo di legalità. Per cercare di governare il fenomeno delle OSP, la normativa comunale prevede i cosiddetti Piani di Massima Occupabilità (PMO), ossia una sorta di mini-piano regolatore delle OSP per ogni strada o piazza dove sia presente un numero consistente di locali di somministrazione. L’idea alla base dei PMO è di studiare le caratteristiche di un luogo e di individuare il numero e la tipologia di OSP concedibili ai vari locali presenti; in questo modo si evitano le competizioni eccessive tra i locali per gli spazi a disposizione e si riusce a fronteggiare meglio l’abusivismo.

Ebbene dopo che l’amministrazione del Municipio I precedente a quella della Alfonsi, guidata da Orlando Corsetti, aveva predisposto ed approvato oltre un centinaio di PMO, nell’ambito dei suoi due mandati l’amm.ne Alfonsi ha approvato un numero talmente risibile di PMO (meno di dieci) da servire anche qui su un piatto d’argento al Comune la possibilità di sfilargli tale competenza. La situazione di stallo creata dal Municipio divenne talmente grave da costringere il TAR a censurare il suo operato per almeno due volte in altrettante sentenze in cui il Municipio soccombeva.

 

Sempre in tema di commercio c’è la questione delle bancarelle di Cola di Rienzo, dove ancora una volta invece che collaborare per trovare una soluzione, Municipio I e Comune si fanno dispetti a vicenda col risultato di mantenere sulla strada un indegno suk. E anche qui c’è da scommettere che la Alfonsi finirà per farsi sfilare la competenza dal Comune, ben felice probabilmente di ammollare a qualcun altro la patata bollente (come con la Festa della Befana e con i PMO).

 

Riguardo poi l’utilizzo delle pur scarse risorse a disposizione del Municipio I, recentemente vi sono stati due episodi cha hanno dimostrato quanto pessimo ciò possa essere.

Dapprima vi è stato lo scorso anno il caso del rifacimento di via Sistina, intervento dal costo di circa mezzo milione di euro dove invece che approfittarne per dare un nuovo aspetto alla strada, stile via del Babuino ad esempio, ci si è limitati a rifare la sola carreggiata senza approfittarne per allargare gli striminziti marciapiedi.

Più recentemente il Municipio della Alfonsi ha proceduto con un nuovo inspiegabile intervento di rifacimento stradale, un progetto da circa 800mila euro per rifare la piazza antistante il Pantheon. L’anomalia in questo caso è data dal fatto che la pavimentazione di quella piazza era tutt’altro che ammalorata, come le nostre immagini dimostrano chiaramente. Con centinaia, forse migliaia di situazioni di degrado della pavimentazione stradale, molte delle quali in aree pedonali con conseguenti rischi per il transito delle persone, incredibilmente il Municipio decide di investire una cifra enorme per rifare una piazza che per gli standard romani è vicina alla perfezione.

 

Che dire invece del coinvolgimento di cittadini e associazioni nell’azione del Municipio? Anche qui non si può dire nulla di buono, avendo la presidente Alfonsi dimostrato di provare una sorta di fastidio per qualsiasi tipo di contributo che uscisse dall’ambito del suo cerchio politico. Vani sono stati i pluriennali tentativi di tante associazioni di ottenere un regolamento di partecipazione per il Municipio I così come un luogo fisico dove consentire ai cittadini di incontrarsi e discutere.

Si è dovuto aspettare il marzo di quest’anno per vedere l’inaugurazione della Casa del Municipio Roma I Centro, curiosamente giusto alla fine della consiliatura, così da non dar troppo fastidio con iniziative o richieste scomode. Due mandati durati in totale circa otto anni e solo alla fine del secondo spunta un luogo fisico per cittadini e associazioni.

 

Ben diversa è stata l’attenzione della presidente Alfonsi per le associazioni del commercio, per le quali ha promosso la creazione di un’apposita “Consulta del Commercio” dove confrontarsi regolarmente con i rappresentanti degli esercenti.

A più riprese la presidente Alfonsi ha dimostrato interesse nullo per le esigenze dei suoi rappresentati e massimo per quelle degli esercenti, arrivando a farci parlare di una “presidente (del commercio) del Municipio I“.

 

Il grande disinteresse della presidente Alfonsi per i cittadini residenti nel territorio del Municipio I è stato confermato da una serie di problemi emersi con l’emergenza COVID19.

Per quasi un anno i varchi ZTL sono stati disattivati ma i titolari di permesso hanno continuato a pagare inutilmente, senza che la presidente Alfonsi si spendesse in alcun modo per far riconoscere i diritti dei suoi rappresentati, a parte approvare un’ininfluente delibera di giunta. E dire che è stata la stessa Alfonsi a promuovere l’elezione di Roberto Gualtieri alla Camera dei Deputati nel collegio Roma centro, proprio quel Gualtieri che avrebbe potuto (e potrebbe ancora) far presente in Parlamento la necessità di prevedere ristori anche per i titolari dei permessi ZTL per i periodi di spegnimento dei varchi.

Inoltre da mesi vi è letteralmente un’esplosione incontrollata di nuove OSP in tutto il territorio del Municipio I, con la sparizione di centinaia di aree di sosta regolare e problemi enormi per i residenti a trovare un parcheggio regolare per i propri mezzi. In molte zone ci si sono messi anche i divieti temporanei per le riprese cinmetografiche, concessi senza tener conto degli impatti su una sosta già molto carente, e in tutto questo il Municipio non ha mai detto o fatto nulla per cercare possibili soluzioni.

Semplicemente tutti questi appaiono essere problemi dei residenti del Municipio I ma non certo della Presidente Alfonsi e della sua giunta.

Basta infatti vedere l’ultima email “News dal Primo Municipio” per rendersi conto della distanza tra la realtà che vivono i cittadini e il mondo di frutta candita della presidente Alfonsi:

 

Carissim* tutte e tutti,

vi scrivo come di consueto per raccontarvi cosa accade sul nostro territorio.
Due appuntamenti importanti ricorrono in questi giorni! Il Natale di Roma, il 21 aprile, e la Liberazione, il 25 aprile!
Il 21 aprile festeggiamo la nascita della nostra città, il Natale di Roma, iniziando con la piantumazione di un albero in Piazza Benedetto Cairoli, alle 10.30.
Proseguiamo poi nel pomeriggio, alle 17.00, con l’iniziativa Babuino in Fiore: i fioristi romani adornano via del Babuino, meravigliosa strada del Tridente, in collaborazione con la Nuova Associazione del Babuino! Una manifestazione che vedrà fiorire la strada fino al 29 aprile.
E arriviamo al 25 aprile, Festa della Liberazione!

Alle 11.00 in via Bixio pedonalizzata si festeggia il 25 aprile con le iniziative dell’Associazione Genitori Di Donato!

Alle 17.30, nell’ambito del progetto Io e l’Altro ideato da Simona Sarti, inauguriamo la panchina dedicata a Clemente Scifoni,partigiano gappista, nel Giardino di Vicolo del Cedro a Trastevere, con le musiche di Marco Quaranta e e le letture della Compagnia teatrale Voci nel Deserto. Non mancate!
Alle 19.00, in Piazza Risorgimento, apporremo una targa marmorea in ricordo delle donne che combatterono per la Resistenza, mogli, madri, sorelle di carabinieri!

Vi saluto e vi abbraccio, ricordandovi che trovate PrimoMagazine, il giornale del Municipio Roma I Centro, in formato cartaceo nelle edicole e nei supermercati che aderiscono alla “spesa sospesa” e online all’indirizzo: https://www.sabrinaalfonsi.eu/nasce-primo-magazine-il-periodico-mensile-di-informazione-del-primo-municipio/

Il Municipio Roma I Centro c’è, al fianco dei cittadini. Se avete bisogno o conoscete qualcuno in difficoltà, contattaci. I nostri progetti di solidarietà sono attivi. Ora più che mai, nessuno deve restare indietro.Per le informazioni relative a tutti i nostri progetti di sostegno e al Patto di Comunità, scriveteci all’indirizzo pattodicomunita@gmail.comoppure visitate il nostro sito: https://primomunicipioroma.com/2020/11/17/nasce-nel-primo-municipio-il-patto-di-comunita/

Un caro saluto a tutte e tutti!

Sabrina Alfonsi

 

Potremmo continuare ancora per molto ma pensiamo di aver fornito sufficienti elementi per poter dire che le due ultime consiliature del Municipio I sono state un vero disastro, un disastro non dissimile da quello mostrato dall’amministrazione Raggi in Comune.

 

Se questi sono i fatti, ci potrebbe spiegare Carlo Calenda in base a quali elementi lui prenderebbe la Alfonsi nella sua giunta?

Ovviamente padrone lui di scegliersi chi vuole, ma se è davvero un cambiamento che vuole portare a Roma, per essere credibile non può sparare bordate quotidiane contro la sindaca Raggi, colpevole a suo dire, e giustamente per noi, di aver disastrato Roma, e poi andare in continuità con chi ha contribuito a disastrare il centro storico di Roma.

 

Temiamo che un problema simile lo avrà qualsiasi candidato/a del centrosinistra, risultando difficile il dover ammettere che il governo di centrosinistra del Municipio I ha fatto altrettanto male del governo Raggi.

Se possiamo permetterci, consiglieremmo a tutti i candidati sindaco del centrosinistra di sorvolare su un possibile giudizio dell’operato della coalizione in Municipio I. Non c’è davvero nulla da salvare e ben si farebbe a predisporsi per ripartire da un totalmente nuovo inizio.

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