Nei giorni scorsi il presidente del Municipio III Giovanni Caudo ha pubblicato un post su facebook dove è riportata la lettera che lo stesso Caudo inviò all’allora presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito, in occasione della discussione sulla delibera per il nuovo stadio della Roma.
Scrive Caudo, che ricordiamo è stato assessore all’urbanistica della giunta Marino nonché artefice del primo progetto di stadio:
“Il 7 giugno del 2017 scrivevo questa lettera al Presidente dell’assemblea Capitolina on.Le Marcello de Vito. Gli eventi successivi hanno confermato, purtroppo anche oltre le previsioni, tutte le mie preoccupazioni di allora.
La corruzione andrà provata ma le decisioni prese e ancora di più il modo in cui sono state prese mostravano già un operato che non era nell’interesse di tutti ma solo di pochi. Per questo penso che al di là delle questioni giudiziarie, per le quali è doveroso rimettersi alla magistratura, resta invece la condanna politica di un modo di fare, di una postura davanti a questioni cosi delicate e complesse.
Sarebbe un gesto nell’interesse di tutti se la sindaca prendesse atto del fallimento e lasciasse di nuovo la parola ai cittadini di Roma.”
In estrema sintesi, nella lettera Caudo dimostrava che, numeri alla mano, il nuovo progetto prevede una drastica riduzione delle opere pubbliche che erano previste nel progetto originario, con un saldo molto vantaggioso per i proponenti.
Scriveva il professore:
“La rivisitazione del progetto così operata configura dei chiari ed evidenti vantaggi al proponente in termini di accresciuti profitti, stimati in diverse decine di milioni di euro.”
Circa 30 milioni di euro è l’ammontare dei maggiori profitti riconosciuti al privato dal nuovo progetto e la richiesta di Caudo al tempo era di verificare quanto da lui affermato ed eventualmente confutarlo, cosa che però non avvenne.
Noi al tempo, era il giugno 2017, riprendemmo il ragionamento del prof. Caudo scrivendo tra l’altro quanto segue:
“Visto quindi che questa accusa di aver inspiegabilmente ridotto l’onere per il privato di circa 30 milioni viene da un riconosciuto esperto in urbanistica, oltre che da un galantuomo, fino a prova contraria, potrebbe l’attuale assessore all’urbanistica spiegare la discrasia tra i suoi calcoli e quelli del prof. Caudo?
In assenza di una risposta da parte dell’assessore, sarebbe davvero il caso che qualcuno tra il Presidente De Vito, il capogruppo Ferrara o anche lo stesso Sindaco Raggi diano una spiegazione al riguardo, perché a nessuno possa mai rimanere il dubbio che sia stato fatto un ingiustificato favore di 30 milioni al privato.”
In effetti l’assessore Montuori una risposta al prof. Caudo la inviò, evitando però di confutare i suoi calcoli e concentrandosi solo sull’utilizzo di alcuni dei contributi dovuti dal privato.
Così come una cortese risposta giunse anche dal presidente De Vito che però si limitò ad assicurare che avrebbe garantito un dibattito adeguato e democratico (sul sito di CarteInRegola i contributi di Montuori e De Vito).
In conclusione, a noi il dubbio che col nuovo progetto di stadio della Roma sia stato fatto un ingiustificato favore al privato è rimasto e le ultime iniziative della magistratura, con il clamoroso arresto del presidente De Vito, non possono che averlo rafforzato.