Articolo di Fabio Rosati (Comitato Pendolari Roma-Nord) ed Enrico Tolomei (analista ed esperto informatico)
Iniziamo con un aggiornamento sul fantomatico raddoppio Riano-Morlupo (dopo la recente determinazione G10538/2024 con la quale la Regione Lazio aveva approvato la verifica ambientale del progetto di raddoppio per farla viaggiare su una strada “preferenziale” ed essere realizzato entro cinque anni) raddoppio che, lo ricordiamo, ha avuto una storia lunghissima e travagliata cominciata agli inizi degli anni 2000, ma concretizzatasi solo nel 2018 con la gara di progettazione e costruzione aggiudicata nel corso del 2020. Alla luce dell’ultimo incontro avvenuto in Regione lo scorso 7 ottobre presente anche Cotral e Astral, coinvolgendo i Sindaci dei Comuni lungo la tratta ferroviaria, è stato comunicato che i lavori dovrebbero iniziare entro il primo trimestre 2025 (a causa di alcune autorizzazioni ancora da ricevere dalla conferenza dei servizi e di alcune aree ancora oggetto di esproprio). Mancava alla riunione Anas che gestisce la SS3 Flaminia e non sappiamo quale sia stato il motivo visti gli impatti anche sulla strada consolare.
Dalla riunione è emerso anche che Cotral stia programmando un servizio di bus navetta che dovrebbe sostituire ciascuna delle corse treno che sarà soppressa (parliamo di 3 bus per singola corsa). Per chi conosce il territorio e la viabilità della SS3 Flaminia, sarà interessante comprendere dove saranno dislocati i mezzi sostitutivi che poi dovranno arrivare alla stazione di Montebello e dove questi effettueranno, in sicurezza, le relative fermate lungo la tratta in avvicinamento alla stazione capolinea della tratta urbana. Inoltre solo tre bus per sostituire un treno in orario di punta la vediamo un’impresa ardua…
Sempre durante la riunione dello scorso 7 ottobre, sfruttando la chiusura del tratto ferroviario, Astral ha comunicato che lavorerà intanto alla realizzazione della viabilità prevista con sottopassi e sovrappassi per la futura chiusura dei passaggi a livello nonché alla prosecuzione della progettazione del raddoppio tra Montebello e Riano per la quale, per ora, non si possono ipotizzare date di inizio lavori. Nel frattempo possiamo dire che opere complesse come il sottopasso nel tratto tra Riano e Castelnuovo di Porto comporteranno notevoli disagi per il traffico veicolare sulla consolare, per ristoranti e alberghi e, ovviamente, per gli stessi pendolari. “Il blocco della ferrovia produrrà il transito di circa 54 mezzi Cotral al giorno, secondo quanto accennato ai sindaci ed appena abbozzato da Cotral. I pendolari provenienti da Viterbo e soprattutto da S. Oreste e Rignano, per esempio, per tutto il tempo dei lavori dovranno scendere dal treno e prendere il bus fino a Montebello.” Un calvario.
Avevamo già iniziato a parlare dei sistemi di segnalamento necessari sulla tratta ferroviaria evidenziando che ciò che maggiormente penalizza la ferrovia Roma-Viterbo non è tanto il binario unico in sé e per sé, quanto la mancanza di un sistema di segnalamento aggiornato rimasto fermo al giunto telefonico del lontano 1932. A questo punto, Astral con la gara G02066 ha pubblicato (gli ultimi aggiornamenti sono del 14 ottobre) la procedura aperta per la conclusione di un Accordo Quadro per l’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria, correttiva e straordinaria sui sistemi di segnalamento, telecomando, telecomunicazioni delle ferrovie Roma-Lido (RL) e Roma-Viterbo (RV) per un valore complessivo di € 9,44 milioni con scadenza al prossimo 22 ottobre 2024.
Il cronoprogramma delle attività, riportato in allegato al bando di gara, prevede quanto segue:
Pertanto aspettiamo di vedere quando partiranno effettivamente i lavori e speriamo che venga anche incluso l’attrezzaggio della linea con il nuovo segnalamento di tipo ERTMS di cui è stato recentemente approvato il progetto con un finanziamento europeo di circa 160 milioni di euro. Infatti con la Determinazione G10609/2024 della Direzione trasporti, mobilità, tutela del territorio, demanio e patrimonio della Regione Lazio il progetto (che ha già ricevuto il via libera dalla Conferenza dei Servizi) presentato da RFI che pertanto potrebbe partire. Lungo gli 89 km di linea extraurbana si potrebbe quindi procedere con l’installazione di un sistema di segnalamento a terra con boe-balise conforme allo standard ERTMS livello 2 e con un posto centrale di blocco, dal quale sarà controllata la circolazione dell’intera linea ferroviaria, che collega Piazza del Popolo alla Tuscia Viterbese. Il progetto prevede di eliminare anche la rottura di carico a Catalano (Civita Castellana), dove si deve cambiare treno per proseguire il viaggio verso Viterbo o verso Roma. Ora l’importante è che partano i lavori. Come già evidenziato via web, “maggiori dettagli saranno noti solo alla pubblicazione della gara, presumibilmente da parte di Astral che gestisce l’infrastruttura ferroviaria, ma sicuramente possiamo dire che il nuovo sistema di segnalamento risolverà molti dei gravi problemi di cui la tratta extraurbana attualmente soffre.”
Nel frattempo, per sopperire ai contini disagi, siamo in attesa di sapere quando verranno installati i train stop sui 5 convogli Alstom sprovvisti di tale sistema (in quanto predisposti solo per il percorso extraurbano Catalano-Viterbo oppure Montebello-Catalano). L’intervento, che consentirebbe quindi di poter utilizzare tali treni anche sulla tratta urbana della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo incrementando il numero di treni utilizzabili, era stato reso possibile grazie ad una bando di gara emesso dalla società Giubileo 2025 in nome e per conto di Cotral SpA (tender_285) volto alla fornitura ed installazione del dispositivo di sicurezza train stop a bordo dei rotabili ALSTOM MRP 236 in servizio sulla ferrovia Roma-Viterbo, intervento n. 239 di cui all’All. 1 al DPCM dell’11/06/2024. Tale dispositivo, lo ricordiamo, serve per l’arresto automatico ed è un organo di sicurezza (decreto n.4/2012 Ansf), costruito dal Alstom Transport Spa, ed opera ogni volta che il convoglio transita in corrispondenza dei punti della linea che debbono essere protetti per garantire la sicurezza nella marcia dei convogli. Visto che la gara dovrebbe essersi conclusa lo scorso 20 settembre (parliamo di un investimento di €585 mila), speriamo si riesca al più presto ad avere l’installazione del materiale che consentirebbe una maggiore flessibilità di servizio sulla linea non solo extraurbana ma anche urbana.
Sono troppi anni che la ferrovia ex-concessa Roma-Viterbo vede i suoi pendolari vittime di continui e ripetuti disservizi, causati anche dalle condizioni del materiale rotabile e dell’infrastruttura. Ma ancora molto tempo dovrà passare per poter vedere qualcosa di concreto realizzarsi sia per la burocrazia sia per i tempi di realizzazione (vedasi ad esempio lo stato in cui versa da anni la realizzazione della nova stazione di Piazzale Flaminio il cui cantiere risulta fermo e abbandonato). Sono passati ormai oltre 15 anni di promesse senza alcuna realizzazione concreta di investimento infrastrutturale.
Passiamo all’analisi dei dati rilevati che, a livello di servizio, continuano ad essere sempre deludenti e scoraggianti.
Purtroppo si assiste ad un continuo peggioramento del servizio che vede in questi nove mesi del 2024 un numero di soppressioni e ritardi che di seguito analizzeremo. Oltre a queste, l’informativa all’utenza è sempre più carente e le sorprese (ritardi e cancellazioni) sono, come al solito, sempre dietro l’angolo e l’utenza le scopre sulla propria pelle presso le stazioni e all’ultimo minuto.
Ricordiamo sempre che l’orario prevede:
Orario Generale di Servizio Feriale (dal lunedì al sabato), con l’effettuazione di
▪ 182 corse urbane
▪ 38 corse extraurbane, così suddivise:
- 12 corse nella tratta Roma P.le Flaminio – Catalano;
- 4 corse nella tratta Montebello Catalano;
- 2 corse nella tratta Roma P.le Flaminio – S.Oreste;
- 18 corse nella tratta Viterbo – Catalano;
- 2 corse nella tratta Vignanello – Catalano;
Orario Generale di Servizio Festivo (Domenica e festivi), con l’effettuazione di
▪ 96 corse urbane
▪ 16 corse extraurbane, così suddivise:
- 4 corse nella tratta Roma P.le Flaminio – Catalano;
- 4 corse nella tratta Montebello Catalano;
- 8 corse nella tratta Viterbo – Catalano
Ma veniamo ora ai numeri rilevati che evidenziano 3.902 soppressioni di corse urbane complessive (periodo Gennaio-Settembre) pari al 9,2% del totale delle corse da erogare nel periodo (qualcuno dirà fisiologico e/o accettabile); mentre la linea extraurbana, da Flaminio sino a Viterbo con lo scalo tecnico a Catalano, registra 731 soppressioni (8,8% delle corse programmate che ricordiamo sono già insufficienti a soddisfare le esigenze del quadrante di Roma Nord). Parliamo pertanto di 4.633 corse soppresse mediamente a tutto il mese di settembre compreso (ovvero il 9,2% del totale programmato): di questo passo arriveremo ad oltrepassare le 6.000 corse annue soppresse.
I ritardi continuano ad essere veramente eclatanti ed in particolare si rileva nel periodo Gennaio-Settembre 2024 quanto segue:
- 388 corse complessive in ritardo che registrano ben 50.914 minuti di ritardo nei primi sei mesi dell’anno (parliamo del 20,9% delle corse erogate);
- 550 le corse urbane in ritardo con ben 39.523 minuti di ritardo (anche qui un 20,4% delle corse urbane effettuate);
- 987 le corse extraurbane in ritardo con 18.646 minuti di ritardo (il 23,1% delle corse extraurbane effettuate).
Una vera agonia per i pendolari che, quando sono costretti a prendere le navette sostitutive per la tratta extraurbana (ammesso che siano disponibili), spesso si trovano di fronte a lunghe attese alla stazione di Montebello.
Con questo tipo di servizio non potremo che assistere ad una continua diminuzione di pendolari che usufruiranno dei treni scegliendo la macchina come unica alternativa per recarsi in città per lavoro e/o studio.
Veniamo ora all’analisi dei risultati del solo mese di settembre che evidenzia quanto segue:
- la linea extraurbana ha registrato 129 soppressioni (pari al 13,2% delle corse erogate) di cui 19 corse senza bus sostitutivi di cui 8 da Catalano verso Flaminio, e 295 corse in ritardo per complessivi 693 minuti (parliamo del 30,2% delle corse erogate) con un picco di 59 minuti il 10 settembre per la corsa delle 16:20 da Montebello per Catalano, oltre alla corsa del 4 settembre con 45 minuti di ritardo delle ore 5:40 da Catalano per Flaminio;
- la linea urbana ha invece registrato 470 corse soppresse (pari anche qui al 10,2% di quanto erogato), con 854 corse in ritardo per 562 minuti (il 18,5% delle corse erogate) con picchi di 22 minuti per la corsa delle ore 08:40 del 18 settembre in partenza da Flaminio per Montebello, 20 minuti per la corsa delle 06:45 Flaminio-Montebello del 26 settembre.
In merito alle soppressioni, ribadiamo il concetto che la corsa del treno è soppressa a prescindere dal fattore sostituzione con bus della corsa stessa anche perché, per la tratta extraurbana, il treno soppresso che viene sostituito con bus, parte da Montebello anche se il treno dovrebbe partire da Flaminio. Inoltre continuiamo a non sapere gli orari di partenza dei bus sostitutivi e spesso, come già evidenziato precedentemente, i pendolari arrivano a Montebello e non trovano alcuna corsa sostitutiva (partita in anticipo? Saltata? Non si sa). Abbiamo chiesto di implementare l’informativa dell’orario di partenza delle navette da Montebello verso Catalano, ma ad oggi non sappiamo se e quando verrà implementata tale informazione.
I disagi ormai sono all’ordine del giorno ed i Pendolari della Roma Nord evidenziano da anni lo stato di questa martoriata ferrovia.
Continuiamo a segnalare i tornelli di accesso – ormai pressochè malandati – in diverse stazioni che risultano non funzionanti, come ad esempio ad Euclide, a Due Ponti a Flaminio e a Labaro stazioni queste sempre frequentate, creando perplessità e stupore specie ai turisti. Ad oggi, a distanza di mesi dalle segnalazioni, nulla è cambiato.
Infine il problema più grosso: i treni. Lo ripetiamo da tempo: di treni nuovi non si parlerà prima della metà del 2025 (se tutto andrà bene altrimenti si dovrà aspettare il 2026), quelli attuali continuano – e continueranno – a dare problemi (hanno oltre trent’anni di servizio) mentre dei due treni Alstom andati in revisione/manutenzione generale quasi tre anni fa tutto ancora tace e non si hanno notizie sul loro rientro anzi, un ulteriore treno è stato inviato recentemente in manutenzione generale aggravando così la situazione. Che dipenda dal fatto che non abbiano il train stop per circolare? Non si sa.
Noi continueremo a monitorare l’andamento e nel frattempo speriamo in un “miracolo” sotto tutti i punti di vista perché la situazione è veramente critica e la sfiducia aumenta sempre più. A questo punto il Comitato Pendolari Roma Nord ha lanciato un messaggio in vista del Giubileo: “Fedeli non venite a Roma. Ferrovie da Terzo Mondo” traducendo le motivazioni in varie lingue affinché tutti i Pellegrini non si avvicinino alla città di Roma per non essere soltanto “spennati” senza avere alcun servizio. Al seguente link, in corso di aggiornamento, si possono trovare i vari messaggi inviati:
https://pendolariromanord.com/2024/10/02/pellegrino-scappa-dal-giubileo/
L’allarme è stato anche pubblicato sui giornali
Il Comitato Pendolari Roma Nord visto anche che, nel periodo giubilare, la Terra dei Papi sarà praticamente irraggiungibile e non a causa di un chiodo, cercheranno di divulgare sempre più il messaggio.
Infine, sempre in tema giubilare, siamo rimasti completamente sorpresi, visto che in una riunione in Regione Lazio avevamo parlato di impostare un piano per il Giubileo che tenesse conto anche dei pellegrini che si recheranno lungo le strutture ricettive disposte a Roma Nord, nell’apprendere dai giornali del piano Cotral per trasportare i pellegrini stessi.
Si parla di un piano che pone in essere 58 autobus per 1,4 milioni di chilometri di corse, per collegare la Capitale ed i principali punti strategici (non sappiamo quali) della Regione Lazio. Sicuramente saranno coinvolti gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino nonché le località di Tivoli e Pomezia e faciliteranno il trasporto da e verso Rieti, Frosinone, Viterbo e Latina nonché i collegamenti con le FL2 e FL3. Ovviamente non si tiene conto della mole di pellegrini che andranno nelle strutture ricettive dei Comuni lungo la Flaminia dove si ipotizza un folle collegamento da Saxa Rubra a Cipro coprendo gli interscambi della Roma-Viterbo. La Roma Viterbo arriva a Flaminio attaccata alla Metro A che collega sino a Cipro (se ci fosse stata la nuova stazione da anni ferma con il suo buco all’ingresso di Villa Borghese avrebbe avuto anche l’accesso diretto di interscambio) con un risparmio di tempo e traffico notevoli. Poi andiamo ulteriormente ad intasare la consolare SS3 verso Roma ed incrementiamo il traffico, già caotico, della città? Poi a Saxa Rubra i pellegrini come ci arrivano? Ci pare follia pura.
Prossimamente vi aggiorneremo sulla situazione.
5 risposte
Abbiamo aperto un tavolo sulla ferrovia Roma Nord con il Gruppo Territoriale Valle del Tevere Veientano del M5S
Vorremo collaborare per attuazione al piu presto di questo progetto che dura da troppi anni grazie alle mancanze delle attivita della Regione!!!!
Ben disposti a collaborare ed allargare il coinvolgimento ad altri Gruppi di lavoro sulla ferrovia Roma Nord per cercare di accelerare il progetto di ammodernamento di una linea ferroviaria dimenticata da decenni.
Report puntuale e incisivo sullo stato di salute della #RomaViterbo, elaborato da Fabio Rosati ed Enrico Tolomei. I dati parlano chiaro: la luce in fondo al tunnel sembra sempre più lontana. Questa è la fotografia impietosa di una gestione decennale che ha lasciato la linea in condizioni critiche e bisognosa di interventi strutturali urgenti. Pronti come sempre a sostenere le iniziative del Comitato. Ribadiamo che i lavori di ammodernamento e raddoppio si possano svolgere in soggezione di esercizio.
Perfettamente d’accordo David. Restiamo in contatto sul tema e sulle azioni da mettere in atto
Disservizi permanenti nelle FS nazionali e regionali. Non se ne può più!
Nelle ferrovie regionali e nazionali non c’è mai stato un così grave, ripetuto e apicale livello di inadeguatezza e non può essere un caso visto che nella manovra economica di bilancio del governo Meloni non c’è un euro per il sistema dei trasporti nazionali e allo stesso modo accade nel PEF della Regione Lazio dove addirittura, l’Atac, la terza più grande azienda del trasporto in Europa e della Capitale, sta aspettando di riavere i 40 mln di € tolti precedentemente dal FNT.
A questo punto è legittimo il sospetto che le intenzioni nascoste siano quelle di portare allo sfascio i servizi pubblici del trasporto per svendere tutto alla scadenza degli affidamenti ad operatori privati nazionali o grandi player europei.
🔴 Così come hanno già fatto con ITA nel trasporto aereo e per altri asset strategici nazionali.
🔴 Dalle telecomunicazioni alle poste.
🔴 Dalle FS con dichiarazioni a mezzo stampa mercoledì 16 ottobre di Cattaneo responsabile dipartimenti di Forza Italia, alla portualità e AdSP (autorità dei sistemi portuali) il 7ottobre per bocca del viceministro dei trasporti della Lega Edoardo Rixi.
🔴 Intanto oltre a questa bolgia infernale fatta di disservizi, i pendolari e la collettività, dentro una crisi economica senza precedenti e i salari fermi, dovranno caricarsi anche degli aumenti dei biglietti.
🔴 E mentre Lega, FdI e Forza Italia tengono chiuso il consiglio regionale per mesi, litigando per incarichi e poltrone, 11.000 lavoratori e le lavoratrici di ATAC attendono che vengano messe le risorse richieste per il contratto di servizio funzionale all’attuazione del Piano Industriale.
🔴 Tutto questo a poche settimane all’apertura della Porta Santa per l’evento mondiale del Giubileo che portera a Roma 40 milioni di turisti.
🚫 Ecco cosa produce il governo Meloni e la Giunta Rocca nel Lazio: 🚫 paralisi della mobilità per 4 milioni e 230 mila abitanti a Roma e nell’area metropolitana;
🚫 disfunzioni permanenti nei servizi pubblici del trasporto,
incertezza e perdita economica per Roma Capitale;
🚫 precarietà nel lavoro.
Mandiamoli a casa al più presto.
I cittadini di Roma e del Lazio meritano di più.
Stefano Caroselli
responsabile trasporti -infrastrutture e mobilità sostenibile Sinistra Italiana Lazio.