Quelle microcar rumorose che impediscono di riposare

Una petizione nel II Municipio per chiedere ai Vigili più attenzione sulle marmitte truccate e musica a tutto volume. A Roma un terzo delle macchinette italiane

“I Parioli si ribellano alle microcar” titolava qualche giorno fa RomaToday riportando la notizia di un appello-petizione al II gruppo della Polizia Locale. Ma il fenomeno del rumore assordante prodotto dalle macchinette non riguarda solo quel quartiere ed è molto diffuso in tutto il quadrante nord della capitale, da Vigna Clara a corso Trieste, da Corso Francia al Nomentano.

Nella cosiddetta “Roma Bene”, i residenti ne hanno le scatole piene. Ad ogni ora del giorno e soprattutto della notte, si sentono sfrecciare queste piccole bombe smarmittate che producono un altissimo livello di decibel. E si aggiunge spesso un impianto stereo modificato che rende la microcar una discoteca itinerante.

Foto da Tagadà (la7)

 

Non accusateci di essere bacchettoni e vecchi (tutto al più solo la seconda) ma il rispetto delle regole e degli altri deve partire proprio a quindici anni, altrimenti si cresce con l’idea che tutto è lecito. E le conseguenze nella nostra città sono evidenti.

Il gruppo di Fratelli d’Italia del II Municipio ha inviato un sollecito alla Polizia Locale e ai Carabinieri: “Il riposo del quartiere è disturbato con un assordante rumore al di sopra della soglia di tollerabilità“, scrivono nell’appello. Troppe volte le forze dell’ordine fingono di non sentire, ma devono davvero fingere perché non avvertire il frastuono di decine di macchinette che passano sotto le finestre ad ogni ora è davvero impossibile.

Forse più che rivolgersi direttamente alle Forze dell’Ordine, i firmatari avrebbero dovuto coinvolgere la Sindaca perché è lei che dà il mandato ai Vigili di intervenire prioritariamente a contrasto di un certo fenomeno. Ed è evidente che la Raggi di questo non si è mai occupata, altrimenti non si spiegherebbe il proliferare delle modifiche su queste vetturette.

L’origine dell’intervento da parte dei ragazzi o dei meccanici deriva dall’aumento della velocità massima raggiungibile. Secondo i limiti imposti dalla normativa non dovrebbe superare i 45km/h ma dopo una piccola modifica si arriva facilmente a 70. Non solo il mezzo diventa più pericoloso ma soprattutto più rumoroso. Per i ragazzi è anche una sorta di sfida a chi ha la marmitta più allentata e provoca il frastuono maggiore.

Parliamo di mezzi che costano circa 12/13 mila euro, quindi una cifra alta non alla portata di tutti. Le modifiche spesso sono assai costose, anche nell’ordine di 3/4 mila euro, per cui è ovvio che c’è la complicità dei genitori. Ed è sul loro portafoglio che occorre intervenire. Basterebbe elevare multe salate ai ragazzi con macchinetta rumorosa e prevedere anche il sequestro del mezzo fino al ripristino delle impostazioni originali. Non si comprende perché migliaia di persone devono essere costrette a subire la violenza sonora di pochi adolescenti. Gli agenti della Polizia di Roma Capitale si limitano a sanzionare la sosta vietata e il passaggio con semaforo rosso, ma è davvero raro che abbiano fermato una vettura perché troppo rumorosa. Eppure il Codice della Strada è molto chiaro in tema di emissioni sonore e all‘articolo 155 vieta la manomissione della marmitta. Inoltre precisa che gli apparecchi stereo non possono emettere suoni superiori a 60db, altrimenti si configura il reato di “disturbo della quiete pubblica”.

Vi risulta che una di queste microcar sia mai stata multata per questi motivi? Forse una o due volte sarà capitato, ma è evidente che il problema viene derubricato a questione minore. Eppure a Roma non lo è soprattutto per i numeri: nella capitale c’è la più alta concentrazione di minicar d’Italia, quasi un terzo del mercato italiano. E se si pensa che queste migliaia di vetturette sono concentrate in un solo quadrante della città, si comprende come i residenti di quelle zone vivano una violenza insopportabile.

 


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